Lavori scarpata

Questo sì che è un lavoro a regola d’arte!

In Friuli Venezia-Giulia, nel pieno dell’emergenza Covid-19, la Protezione Civile deve intervenire per sistemare un muro di contenimento danneggiato di una scarpata.
Il lavoro deve essere fatto tempestivamente e in fretta, nonostante le restrizioni del lockdown, perché il rischio di cedimento della scarpata metterebbe in pericolo l’intera vallata, una zona montana delle Valli del Natisone.
Il lavori sono stati affidati alla ditta G.M. Scavi e Miniscavi di Grudina Morris, molto conosciuti sia in Friuli che in altre Regioni per i loro lavori di opere miste, definiti in molte occasioni come vere e proprie opere d’arte paesaggistica.

La scelta dell’opera mista
Il tipo di opera scelta per risolvere questo lavoro di contenimento è caduta su una mista legname e pietra. Scelta ovvia, per molte ragioni: non è legata a vincoli ambientali, non deturpa l’aspetto paesaggistico della vallata, è più veloce da terminare rispetto ai muri di cemento armato, ma soprattutto è l’unico modo possibile di operare visto l’importante dislivello.

Le difficoltà in ogni caso sono molte, soprattutto durante il periodo di lockdown; per questo il sig. Grudina, titolare dell’impresa, ha scelto di lavorare con due macchinari MB Crusher, una benna frantumatrice MB-C50 e una benna vagliatrice MB-S10.
‘’Splendide attrezzature – racconta - ogni giorno ci rendiamo conto che abbiamo fatto veramente bene ad acquistarle. Abbiamo ottimizzato tantissimo il tempo e ovviamente risparmiato tanti soldi’.’

Parola chiave di questo cantiere è quindi ottimizzare il tempo, finire in fretta: si tratta di una questione di sicurezza, il vecchio murio marcio deve essere sostituito subito. Fretta però che non significa approssimazione, ma lavori fatti a regola d’arte.  La sfida è complessa.

Primo problema
Ottimizzare tutto il materiale presente in cantiere. Per il drenaggio, infatti, serve tanto materiale, pulito e di qualità, in modo che l’acqua non ristagni e non crei altri danni.
Per prima cosa quindi si procede con la fase di scavo dell’opera da sostituire. Poi si rimuovono i tronchi marci del precedente muro e quindi tutto il ghiaino. Per far questo si deve risalire la scarpata in 4 fasi, con un dislivello di ben 15 metri orizzontali e 30 metri verticali.

Secondo problema
Anche recuperandolo tutto, il ghiaino già presente in loco non basta per finire l’opera. Bisogna recuperarne altro. E qui arriva il problema. Per fare arrivare i camion con l’aggregato da Cividal del Friuli ci vuole almeno un’ora di strada, l’ultimo tratto è tutto sterrato. Come se non bastasse, per raggiungere il cantiere si deve passare sopra a un bellissimo ponticello che attraversa un torrente e che né camion né escavatori grossi possono attraversare. Bisognerebbe quindi scaricare il materiale a 150 metri di distanza da dove serve, poi portarlo a destinazione con una mini pala. “E così avanti e indietro, mezzo cubo alla volta – sottolina Grudina – e per il drenaggio ne serve tanto, quindi i tempi aumentano notevolmente e con loro i costi! Il costo di questa fase è elevatissimo, ma il materiale di ottima qualità è necessario per la buona uscita del lavoro”.



La soluzione
“Abbiamo scelto il frantoio e la vagliante MB Crusher proprio per evitare questi alti costo di trasporto e movimentazione della ghiaia e evitando anche i costi di acquisizione del materiale.

Come hanno fatto in pratica?
La benna vagliante è stata usata per selezionare e pulire il materiale di risulta dello scavo, recuperandolo tutto. La benna frantoio invece ha frantumato le pietre già presenti sul posto. Poi di nuovo con la vagliante è stato possibile ottenere ciottoli puliti, selezionati a 4-8 cm per un drenaggio a regola d’arte. Anche la parte fine di risulta dalla vagliatura è stata riutilizzata per fare il manto di stabilizzato.

Le due macchine più piccole di casa MB Crusher, il frantoio mobile a mascelle MB-C50 per escavatori dai 50 ai 80 quintali, e la benna vagliatrice MB-S10 per macchine operatrici dai 40 ai 90 quintali, hanno superato ogni aspettativa.


Il lavoro è stato fatto in pochissimo tempo, con un risparmio notevole di risorse.
Un lavoro ben fatto con semplicità. A regola d’arte!

 

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Mobilsnaidero

Snaidero continua a scommettere sul territorio e sulla Regione Friuli, investendo nel nuovo monobrand Mobilsnaidero a Majano, un prestigioso spazio di 1000 mq in Viale Rino Snaidero, 27 a pochi metri dallo storico stabilimento produttivo e dagli uffici direzionali.
Un nuovo progetto dell’Architetto Emanuele Orlando in tandem con la direzione artistica di Belinda De Vito, che va a potenziare la rete consolidata negli anni con il partner “Ognistil”, proprio a sottolineare la presenza e il fortissimo legame che Snaidero ha con il suo territorio.

Un importante luogo di rappresentanza per il brand, destinato a diventare uno dei più prestigiosi spazi espositivi della Regione per il settore arredo, vetrina e punto d’incontro strategico sul Nord Est e sui paesi limitrofi, per potenziali partner, architetti, progettisti e naturalmente clienti finali, attenti alle innovazioni e alle evoluzioni stilistiche del brand.

Lo store si sviluppa su 1000 mq, con ben 22 vetrine, ed è stato pensato per rappresentare al meglio l’offerta e i valori che hanno reso Snaidero un punto di riferimento in tutto il mondo per qualità Made in Italy, grande attenzione ai dettagli e al design e massima libertà compositiva. Al suo interno si trova un’area accoglienza ospiti, allestita con le cucine Snaidero, per far sentire il cliente come a casa, già dalla sua prima visita. C’è inoltre la possibilità di toccare con mano i materiali Snaidero, per scegliere quello che meglio si adatta alle proprie necessità, il tutto accompagnato da monitor interattivi che permettono al cliente di immergersi nel progetta della sua futura nuova cucina.

La cucina per Snaidero è sinonimo di efficienza ed evocazione, fulcro domestico per eccellenza, luogo di relazioni e socializzazione, uno spazio razionale e funzionale in cui convivono tecnologie, materiali sostenibili, soluzioni durabili, forme contemporanee.

In quest’ottica lo showroom di Majano punta ad essere una vetrina in cui poter presentare i progetti più iconici insieme alle ultime novità del mondo Snaidero.  Soluzioni personalizzabili in ogni dettaglio, flessibili, modulari e sartoriali, raccontate attraverso l’esposizione dei best of e le  novità della nuova collezione 2020: “Vision” by  Pininfarina, “Frame” by Massimo Iosa Ghini, “Way” by Snaidero Design, “Look” by Michele Marcon, il nuovo modello “Link” e la novità “e-wall”, un modulo rivoluzionario per la cucina (compatibile con tutti i modelli Snaidero) capace di sfruttare  in maniera più razionale e versatile i pensili, le profondità e, contemporaneamente, trasformare con effetto sorpresa la cucina in living.

Mobilsnaidero
Massimo Manelli, Amministratore Delegato di Snaidero, ha dichiarato: “Il negozio Mobilsnaidero è da sempre il simbolo della presenza di Snaidero sul territorio friulano, a pochi passi dalla fabbrica che produce le nostre cucine. Abbiamo fatto un investimento importante di ristrutturazione e riqualificazione dell’intero stabile per rendere sempre più qualitativa l’esperienza dei clienti, dal momento della scelta della nuova cucina fino all’assistenza post-vendita. La gestione del negozio Mobilsnaidero si inserisce nella strategia del brand di presidiare in modo diretto alcuni flagship store in aree particolarmente attrattive come Majano e Milano, dove inaugureremo a settembre il primo monomarca Snaidero, in Brera. Snaidero continua a crescere nella qualità e nell’unicità delle sue cucine, è presente in 86 Paesi nel mondo, sia nel settore retail sia nel contract, ma dal 1946 le sue radici sono a Majano, dove il Gruppo Snaidero è nato, e il nuovo monomarca è l’esempio tangibile del nostro legame con il territorio”.

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