Venerdì, 15 Gennaio 2021 15:38

Le case in Europa? Piccole e fredde!

L'Europa vive al freddo

Finestra freddo
Le case in Europa? Piccole e fredde!
Questa è la situazione emersa dai nuovi dati pubblicati da Eurostat riguardanti il 2019.
Emerge una situazione molto critica: infatti il 17% della popolazione dell'Unione Europea vive in una casa sovraffollata e molti non hanno abbastanza soldi per riscaldare a sufficienza la propria abitazione.

In seguito a una ricerca fatta a livello europeo, l'ufficio statistico dell’Unione Europea, Eurostat, ha pubblicato un Rapporto che studia la situazione dell’edilizia abitativa nel Vecchio Continente nel 2019, non tenendo conto dell'impatto della crisi COVID-19.

La qualità dell’abitare viene influenzata da vari fattori quali le dimensioni dell'abitazione, il tipo e la qualità degli alloggi e se si è proprietari o in affitto dell'immobile. La pubblicazione, infatti, è organizzata in tre capitoli, che evidenziano appunto:

- il Come viviamo: questo capitolo propone statistiche sulle dimensioni (villetta o appartamento) e sulla qualità delle abitazioni (casa di proprietà o in affitto) e sull’impatto ambientale.

- il Costo delle abitazioni: questa sezione evidenzia dati sul cambiamento dei prezzi delle case e degli affitti nell’ultimo decennio, mostrando anche la convenienza di un alloggio sia in città che nelle zone rurali. Nel periodo tra il 2010 e il 2019 c’è stato un aumento degli affitti del 13%, pari a quello dell’inflazione, mentre i prezzi delle case in vendita sono aumentati del 19%, con alcune eccezioni tipo l’Italia in cui sono diminuiti del 17%.

- le Costruzioni: questo capitolo esamina l’evoluzione nell’ultimo decennio del settore delle costruzioni, considerando le aree più edificate in Europa. Nel 2019 il comparto ha contato per il 5,5% del PIL, valore in media con il periodo 2010-2019.

Freddo e scarca impermeabilizzazione
Le caratteristiche dell’abitazione, come ad esempio la capacità di mantenere la casa calda, la mancanza di servizi igienici o le infiltrazioni dal tetto, influiscono sulla qualità e sul comfort di vita di chi le abita.

Nel 2019 il 6,9% della popolazione dell'UE ha dichiarato di non aver avuto la possibilità di riscaldare a sufficienza la casa. I paesi con le percentuali più alte sono Bulgaria, Lituania, Cipro e Portogallo mentre le percentuali più basse le riscontriamo in Austria, Finlandia e Svezia; l'Italia è sopra la media con una percentuale dell'11,1%.

Inoltre, circa l'1,6 % della popolazione non dispone di servizi igienici, doccia o vasca da bagno, con percentuali elevate in Romania, seguita da Lituania, Lettonia e Bulgaria.

Per quanto riguarda le perdite del tetto, il problema è stato registrato dal 12,7% della popolazione dell’UE con percentuali più elevate a Cipro, in Portogallo e in Ungheria.

Case troppo piene
I dati evidenziano che il 17,2% della popolazione viveva in una casa sovraffollata, percentuale scesa rispetto al 2010.
Nel 2019, i paesi con tassi di sovraffollamento elevati sono Romania, Lettonia e Bulgaria, mentre i valori più bassi a Cipro, Irlanda e Malta.

Al contrario, il 33% dei cittadini europei vive in una casa troppo grande per le esigenze dei suoi abitanti; stiamo parlando di persone anziane o coppie che rimangono in casa dopo che i figli sono cresciuti e se ne sono andati. In questo caso le percentuali maggiori si registrano a Malta, Cipro e Irlanda, e le più basse in Romania, Lettonia e Grecia.

Riguardo la situazione in Italia, i dati sul sovraffollamento evidenziano una maggiore eterogeneità, in particolare nelle regioni del Centro si registrano i peggioramenti più accentuati.
Il miglioramento rispetto ai problemi strutturali o di umidità è influenzato dalle categorie sociali e dalla tipologia di insediamento: uomini e donne, tutte le fasce d’età, italiani e stranieri, grandi città, città medie e cinture urbane, zone rurali.
Le differenze, infine, sono ampie a livello regionale e i miglioramenti risultano diffusi ma non generalizzati.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

EuropaFornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee per sviluppare programmi di promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, a partire da uno strumento come le diagnosi energetica che vede l’Italia ai primi posti in Europa. È questo l’obiettivo del progetto LEAP4SME che, oltre all’ENEA nel ruolo di coordinatore, vede impegnate altre otto agenzie nazionali per l’energia dell’area europea: Austria (AEA), Croazia (EIHP), Grecia (CRES), Malta (EWA), Polonia (KAPE), Portogallo (ADENE), Regno Unito (EST) e Slovacchia (SIEA).

Approvato nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto triennale LEAP4SME (Linking Energy Audit Policies to enhance and support SMEs towards energy efficiency) prevede in primo luogo un’analisi preliminare delle specificità e dei programmi nazionali di efficienza energetica dei Paesi partner. In seguito sarà condotta un’indagine approfondita del comparto europeo delle PMI finalizzata alla proposta di schemi mirati e raccomandazioni che tengano conto degli aspetti energetici del miglioramento dei processi produttivi e dell’ottimizzazione della risorsa idrica.

“Per affrontare una tematica sfidante e articolata come l’efficienza energetica nelle PMI, abbiamo indirizzato gli sforzi nella costruzione di una compagine istituzionale di primo livello che ci ha permesso di offrire la garanzia di un dialogo strutturato ed equilibrato con il mondo associativo, imprenditoriale e istituzionale. Questo ci fornisce inoltre la possibilità di fornire analisi, valutazioni e proposte con l’imparzialità di giudizio propria del ruolo di pubblico servizio dei partner”, spiega il ricercatore ENEA Enrico Biele che coordina il progetto.

“Questo progetto, che ci vede nel ruolo di coordinatori, consentirà all’ENEA di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo a livello internazionale come agenzia di riferimento sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità delle imprese. La nostra proposta progettuale ha inoltre suscitato l’interesse di nove ministeri e di altre quattro agenzie nazionali di Paesi Ue”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.

eNeuronSviluppare strumenti innovativi per la gestione ottimale delle "comunità energetiche" e favorire la transizione verso un sistema low-carbon. È questo l’obiettivo prioritario di eNeuron, il progetto europeo di Innovation Action (IA) coordinato dall’ENEA e risultato primo nella classifica della call di riferimento.

Il progetto eNeuron può contare su un finanziamento di 6 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020 e coinvolge 17 partner pubblici e privati di 8 Paesi; per l’Italia, oltre ad ENEA, partecipano l’Università Politecnica delle Marche e la Fondazione ICONS.

In una prima fase è prevista la realizzazione di una piattaforma attraverso la quale gli utenti della comunità potranno partecipare attivamente alla gestione ‘comunitaria’ dell’energia per soddisfare in modo sostenibile ed efficiente il proprio fabbisogno energetico. In una seconda fase, l’iniziativa si focalizzerà sull’uso ottimale e sostenibile dei vettori energetici multipli, considerando priorità sia a breve che a lungo termine.

“Il progetto intende la comunità dell’energia come un’infrastruttura integrata per tutti i vettori energetici, e vede il sistema elettrico come spina dorsale, caratterizzata dall’accoppiamento delle reti elettriche con quelle del gas, del riscaldamento e del raffrescamento, supportate dall’accumulo di energia nelle varie forme e tipologie, inclusi i veicoli elettrici e i processi di conversione”, spiega Marialaura Di Somma, ricercatrice presso il Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche del Centro ENEA di Portici e coordinatrice del progetto.

A livello operativo, eNeuron si propone di sviluppare approcci e metodologie innovativi per progettare e gestire le energy community mediante l’uso ottimale di vettori energetici multipli che verranno sperimentati e validati in quattro siti pilota in Europa caratterizzati da un’elevata complementarità tra loro: in Italia nel quartiere Montedago ad Ancona, in Polonia a Bydgoszcz (mediante il distributore di energia elettrica polacco “ENEA Operator”); in Norvegia nel laboratorio messo a disposizione dal distributore di energia elettrica Skagerak; in Portogallo nella base navale di Lisbona messa a disposizione da EDP Labelec e dalla Marina Portoghese.

“Questo progetto si inserisce nel quadro delle policy europee e nazionali per lo sviluppo delle comunità energetiche, un tema sempre più attuale e strategico. In particolare, eNeuron contribuirà alla realizzazione di strumenti per la pianificazione di sistemi energetici integrati in presenza di poli-generazione distribuita e con elevati livelli di penetrazione di energia rinnovabile”, sottolinea Giorgio Graditi, vice direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’ENEA. “D’altra parte questo progetto consentirà a ENEA di rafforzare il proprio ruolo a livello europeo nella ricerca in campo energetico, potendo contare sulle specifiche competenze del Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche, specializzato in attività di studio, analisi, ricerca e sviluppo di tecnologie, metodologie e dispositivi per applicazioni nel settore delle smart grid, delle reti energetiche e impegnato – conclude Graditi – in attività di ricerca per lo sviluppo di hub-energetici multi-vettore e comunità energetiche locali’’.

InfrastrutturePubblicato il quarto elenco che identifica i progetti di interesse comune (PIC) delle infrastrutture energetiche transeuropee.

L’elenco dei progetti di interesse comune (Projects of common interest - PIC) è stato istituito dal Regolamento 17/04/2013, n. 347 (Regolamento TEN-E), recante gli orientamenti per la definizione di infrastrutture energetiche transeuropee che assicurino il corretto funzionamento del mercato interno dell'energia, la sicurezza dell'approvvigionamento nell'Unione e l'interconnessione delle reti. L’elenco ha cadenza biennale ed è contenuto nell’allegato VII del predetto Regolamento. In particolare si tratta di progetti necessari per la realizzazione di corridoi geografici strategici prioritari, rientranti nelle categorie delle infrastrutture energetiche nei settori dell’energia elettrica, del gas e del petrolio.

L’allegato VII al Regolamento 347/2013 è stato da ultimo sostituito dal Regolamento 31/10/2019, n. 389, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 11/03/2020, n. 74, il quale ha quindi definito il quarto elenco dei progetti di interesse comune (PIC).

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pronto nel 2020, avrà un'area espositiva di 3mila metri quadri. Sorgerà in zona Paolo Sarpi, avrà uno spazio espositivo di circa 3 mila quadri, sarà aperto al grande pubblico e fortemente digitalizzato. Queste le caratteristiche del Museo del Design che dovrebbe aprire a Milano nel 2020, diventando la più ampia struttura di questo genere in Europa.

Il museo aprirà nell'ex area industriale rinnovata tra via Ceresio e via Bramante e costituirà un polo del design costantemente in contatto con tutte le realtà contemporanee del settore. “Adi (Associazione disegno industriale, ndr) e la Fondazione Adi Collezione Compasso d'Oro hanno scelto di uscire dai confini disciplinari del design per aprirsi alla realtà di oggi in tutte le sue manifestazioni - ha spiegato alla conferenza di presentazione Luciano Galimberti, presidente dell’associazione che ha promosso la creazione del museo -. Quella che è stata per un sessantennio un preziosa collezione di design oggi diventa un centro culturale che si candida a un ruolo attivo nella vasta rete dei musei nazionali.”

Come sarà il museo del design di Milano.
La struttura espositiva si chiamerà Museo del Compasso d'Oro Adi e sarà il risultato di un progetto iniziato nel 2011 grazie all'impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa.

“Siamo orgogliosi del risultato di molti anni di impegno rappresentato dalla trasformazione della Collezione storica in un vero museo contemporaneo”, ha dichiarato Umberto Cabini, imprenditore e presidente della Fondazione Adi Collezione Compasso d’Oro, che si occupa della conservazione e della promozione del patrimonio storico del premio.
Il museo, allestito in base al progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, avrà un carattere 'narrativo'. Al suo interno i visitatori potranno utilizzare i più aggiornati strumenti digitali, per vivere un’esperienza di conoscenza pienamente coinvolgente. Grazie al polo anche gli studenti delle scuole di design potranno contribuire all’esplorazione dei rapporti tra i più celebri simboli del design e i comportamenti sociali

Nell’area avranno sede, con il museo, gli uffici dell’Adie della Fondazione, sale riunioni, la biblioteca e l’archivio storico dell’Adi (che raccoglie oltre 60 anni di documenti storici del design italiano), un bookshop e una zona dedicata alla ristorazione realizzata sulla scorta dell’esperienza ADI per Expo 2015.


Pubblicato in Arredo & Design

EneaENEA è stata selezionata dalla Commissione europea quale membro del Coordination Group della European Stakeholder Platform on Circular Economy. “Sono felice di confermare che l’ENEA è stata nominata come hub nazionale italiano nella Piattaforma europea per l’economia circolare per diffondere le migliori pratiche di attuazione sul territorio e per favorire lo scambio di best practice tra le imprese individuali del nostro continente”, ha dichiarato Paola Migliorini, team leader per l’Economia Circolare presso la Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione europea.

La piattaforma punta a rinforzare l’interazione tra gli stakeholder attivi sul tema dell’economia circolare, identificando specifiche esigenze e promuovendo il dialogo cross-settoriale. É composta da 24 soggetti che, con un sistema a matrice, rappresentano i settori e i Paesi Membri, includendo network e piattaforme multistakeholder, industrie e associazioni di imprese, istituzioni locali, regionali e nazionali, comunità scientifica e società civile. “L’ENEA è uno dei sei rappresentanti della Comunità scientifica selezionati a livello europeo e, oltre a rappresentare il mondo della ricerca e dell’innovazione su scala Europea, è chiamato ad agire, quale unico membro italiano,  da interfaccia tra gli stakeholder italiani nel settore dell’Economia Circolare e la Commissione Europea. La sua presenza in questo gruppo di coordinamento testimonia il forte posizionamento a livello internazionale su questo tema strategico che ENEA ha raggiunto”, ha dichiarato Laura Cutaia del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA.

ENEA lancia SUN, la rete italiana per la simbiosi industriale

ENEA ha promosso la costituzione della prima rete italiana di simbiosi industriale, SUN - Symbiosis Users Network, di cui è stata eletta presidente.

A seguito delle esperienze maturate negli anni e in particolare dello sviluppo di “Symbiosis”, la prima Piattaforma di simbiosi industriale in Italia, ENEA ha voluto mettere a sistema tutte le competenze nazionali sul tema, attraverso il coinvolgimento di stakeholder che a vario titolo e con diverse funzioni hanno avuto e hanno un ruolo per l’implementazione operativa della simbiosi industriale in Italia.

SUN nasce per valorizzare le esperienze maturate da anni su queste tematiche, condividerle e collaborare per favorirne un’applicazione sistematica e promuovere modelli di economia circolare approfondendo tematiche di carattere operativo che possono riguardare, ad esempio, normative, standard tecnici, buone pratiche.

La neo-costituita rete SUN è già operativa  e vede la partecipazione di istituzioni nazionali, università, associazioni di categoria, associazioni ONLUS, organizzazioni territoriali, imprese e società consortili. SUN è aperta all’adesione di altri interessati (imprese, istituzioni, associazioni, mondo della formazione e della ricerca) che vogliano contribuire ad arricchire il patrimonio di competenze e a farsi promotori di iniziative comuni per facilitare l’applicazione della simbiosi industriale in Italia.

ENEA a Ecomondo con soluzioni per l’economia circolare

Eco-innovazione di processo, di prodotto e di sistema, ecologia industriale nell’intera catena di valore con strumenti e approcci integrati per l’uso e la gestione efficiente delle risorse e chiusura dei cicli sul territorio e nei sistemi produttivi, ma anche soluzioni innovative di collaborazione e nuovi modelli di business e di consumo come l’open source, il pay per use, la simbiosi industriale. Tutto questo e tanto altro nella partecipazione dell’ENEA a Ecomondo, la fiera leader mondiale della green e circular economy, in programma a Rimini dal 7 al 10 novembre.

In particolare ENEA prende parte a questa edizione di Ecomondo - 200 convegni, oltre 1.000 relatori e più di 11.000 partecipanti ai convegni - proponendo, presso lo stand 10 del Padiglione D3, soluzioni innovative e approcci integrati, illustrati dagli esperti, per promuovere la transizione verso l'economia circolare. ENEA sarà animatrice di eventi e anche occasioni di incontro con aziende e istituzioni per condividere le buone pratiche e promuovere la chiusura dei cicli a vari livelli nei sistemi produttivi e nel territorio su scala nazionale e internazionale.

Tra i temi degli eventi: Green Economy, approvvigionamento e consumo di materie prime in ottica di economia circolare, cibo del futuro per una nuova filiera zootecnica e orticola, disciplina sulle sostanze chimiche e gestione dei rifiuti marini per una pesca più sostenibile. In particolare l’ENEA sarà presente agli eventi:

ENEA agli eventi di Ecomondo

“Stati Generali della Green Economy 2017 - la Green Economy italiana: la sfida per la nuova legislatura”

7 novembre ore 10.30 Sala Neri

8 novembre ore 9:30 Sala Neri 1 - Hall Sud

Nell'ambito dell’evento sarà presentata la relazione sullo stato della Green Economy 2017. Saranno discusse le proposte della Green Economy per la nuova legislatura in un confronto internazionale con Europa, Cina e USA dedicato all'approfondimento dei nuovi equilibri mondiali, politici ed economici e dei loro possibili effetti sulla green economy. Tra gli ambiti dibattuti alla presenza di rappresentanti di alto livello americani, cinesi, dell’Unione europea e di importanti imprese nazionali e multinazionali, la rete delle Green Cities, il futuro dell’Accordo di Parigi, mobilità futura e politiche industriali. ENEA coordina con CONAI l’evento degli Stati Generali su “Economia Circolare: recepimento e attuazione delle direttive europee sui rifiuti” che si terrà il 7 novembre alle ore 15:00 presso la Sala Neri 1 – Hall SUD.

http://www.ecomondo.com/eventi/statigenerali/stati-generali-della-green-economy

“Approvvigionamento e consumo di materie prime in ottica di Economia Circolare”

8 novembre 10-17.30 Sala Diotallevi 1 Hall Sud

9 novembre 9:30 -13.30 Sala Diotallevi 1 Hall Sud

ENEA, in collaborazione con Edizioni Ambiente, Renewable Matter e CTS ECOMONDO, organizza l’Evento Faro ‘Approvvigionamento e consumo di materie prime in ottica di Economia Circolare’.

L’evento affronterà le varie tematiche relative all’approvvigionamento e consumo sostenibile delle risorse. La via per la transizione verso l’economia circolare è basata principalmente su un approccio industriale innovativo, fondato sull'efficienza delle risorse e sul loro consumo e reperimento sostenibile. É necessario per questo puntare alla chiusura dei cicli lungo tutta la catena del valore dei prodotti, partendo dalla progettazione dei prodotti stessi e dei processi produttivi, attraverso tecnologie innovative, metodologie e nuovi modelli di business.

Nel corso del convegno saranno analizzati i passaggi più significativi, da quelli propriamente tecnologici, agli approcci integrati fino a quelli finanziari. Gli attori industriali possono infatti giocare un ruolo significativo nella transizione verso l’Economia Circolare come innovatori e portatori di buone pratiche sia all’interno dei loro processi produttivi sia all’esterno, anche verso altri settori.

L’evento presenterà alcuni casi concreti attuati a livello nazionale di industrie che applicano i principi di sostenibilità, con particolare riferimento all’implementazione di strategie per l’uso e la gestione efficiente delle risorse, nonché gli strumenti di finanziamento attualmente disponibili per le imprese innovative.

http://www.ecomondo.com/eventi/programma/seminari-e-convegni/e4710030/sustainable-industry-circular-raw-materials-and-resource-efficiency.html

“FOOD 2030: Le nuove sfide per la politica comunitaria di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare. Focus sulla filiera zootecnica e orticola.”

9 novembre 9:30-18 Sala Ravezzi 1 Hall Sud

Un'alimentazione sostenibile e sana, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale, la circolarità e l’efficienza delle risorse sono i temi di questo evento che ruota intorno a FOOD 2030 il nuovo quadro politico dell'UE per connettere, ampliare e promuovere la ricerca e l'innovazione e garantire la sicurezza dei sistemi alimentari, in particolare nel settore zootecnico e orticolo.

http://www.ecomondo.com/eventi/programma/seminari-e-convegni/e4709313/food-2030-le-politiche-europee-sull-innovazione-nell-agrifood-e-la-sfida-dei-cambiamenti-climatici-e-della-sostenibilita.-focus-sulla-filiera-dei-cereali-zootecnia-e-orticoltura..html

“Il Regolamento REACH e l’economia circolare: una convivenza possibile grazie all’innovazione”

10 Novembre 10:00 - 13:30 Sala Diotallevi 2 Hall Sud

ENEA con il Ministero dello Sviluppo Economico organizza nell’ambito della Fiera di Ecomondo il Convegno "Il Regolamento REACH e l’economia circolare: una convivenza possibile grazie all’innovazione”.

L’obiettivo del convegno sarà mettere in evidenza le opportunità di innovazione per le imprese che dal 2007 devono adempiere agli obblighi previsti dal Regolamento REACH per le sostanze chimiche, con uno sguardo al loro ciclo di vita. Questo fornisce alle imprese dei validi spunti per l’implementazione di strategie di Economia Circolare, stimolandole ad effettuare scelte più consapevoli per prodotti più sostenibili.

Il Regolamento REACH si configura dunque come uno strumento per l’implementazione di un ciclo virtuoso volto all'eco-innovazione tecnologica e di prodotto con ricadute positive anche sulla competitività dei sistemi produttivi nazionali.

Le imprese non sono sole ad affrontare questa sfida: il Regolamento infatti prevede l’affiancamento delle Autorità Competenti degli Stati Membri attraverso Helpdesk nazionali, generando in questo modo un sistema virtuoso di supporto al tessuto produttivo. In Italia l’Helpdesk è affidato al Ministero dello Sviluppo Economico che si avvale della collaborazione tecnico-scientifica dell’ENEA.

Nel corso del Convegno sarà delineato il quadro di policy europeo sullo sviluppo economico sostenibile, nonché le opportunità e le criticità del Regolamento REACH nella sfida rappresentata dalla transizione verso l’Economia Circolare. Saranno inoltre affrontati alcuni casi studio con esempi concreti attualmente sul mercato.

http://www.ecomondo.com/eventi/programma/seminari-e-convegni/e4710112/reach-regulation-and-circular-economy-a-feasible-coexistence-thanks-to-technological-innovation.html

“Prevenzione e gestione dei rifiuti marini per un mare più produttivo”

10 Novembre 10:00 - 14:00 Sala Ravezzi 1 Hall Sud

Organizzato da Enea con Legambiente, Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, Università di Bologna, Università di Siena, Cluster Blue Growth, Sustainable Development Solutions Network (SDSN) e Ordine Ingegneri di Rimini. Un confronto ad alto livello tra enti di ricerca, istituzioni, aziende e associazioni sulla salvaguardia dei mari e degli oceani per fornire ad aziende, consorzi e associazioni un quadro sulla presenza e dispersione dei rifiuti marini nel Mediterraneo (macro rifiuti galleggianti, micro particelle ingerite dalle creature che lo abitano, apporti dai corsi d’acqua interni) e per discutere la strategia integrata da mettere in campo; nella seconda sessione un focus sulla plastica, la tipologia di rifiuto maggiormente presente in mare e lungo le coste (tra l’80 e il 90 %) e con un’influenza diretta sulla produttività del mare.

http://www.ecomondo.com/eventi/programma/seminari-e-convegni/e4709891/the-marine-litter-prevention-measures-and-management-for-a-more-productive-sea-international-meeting.html