La deregulation sugli accessori NON è un pericolo scampato.
Quando Chemolli e Brunelli parlano della modifica del Mandato M/101, ricevono sempre come risposta che la proposta di modifica non sia più in atto e che non andrà avanti. “Tale pericolo pare non sussistere più”, è il leit motiv ricorrente.
Segnali costanti che si sommano alla fatica di UNI nel rispettare – nonostante i solleciti – gli impegni faticosamente presi nell’ultima riunione del gruppo UNI/CT 033/GL 12: esprimere la posizione nazionale al CEN/TC33 facendo presente che si è contrari alla modifica del mandato proposta da ARGE – European Federation of Associations of Locks & Builders Hardware Manufacturers. Questa proposta a cui siamo contrari fra le altre cose prevede di rendere non armonizzate 5 norme, riguardanti cerniere ad asse singolo, serrature ad azionamento meccanico ed elettromeccanico, serrature multipunto e cerniere multi-assiali. In soldoni verrebbero esclusi dal sistema AVCP 1 questi componenti, anche se legati a porte tagliafuoco o a tenuta di fumo. Quindi, a tutti gli effetti, una minore sorveglianza di componenti molto importanti impiegati su presidi di sicurezza. Il fatto che le porte poi verrebbero comunque controllate in AVCP 1 grazie alla marcatura CE delle stesse, non garantisce il focus e l’approfondimento che la marcatura del componente ovviamente ha.
Chemolli e Brunelli sono semplicemente pazzi, da internare?
A Voi il giudizio, ma sappiate che è uscito recentissimamente un questionario per i membri del CEN/TC33/WG4 Building Hardware (accessori) le cui risposte verranno indirizzate al CEN/TC33. Tale questionario chiede se sia opinione del CEN/TC33/WG4 che le norme di cui sopra debbano essere cambiate da norme armonizzate a non armonizzate. Peraltro, è anche un po’ scritto nella formula che assomiglia alla famosa domanda sul cavallo bianco di Napoleone.
Stile noto e sfrontato: nel documento CEN/TC33 N 3752 si faceva apparire bella e completamente disinteressata la proposta di deregulation degli accessori da parte – guarda caso – dell’associazione dei produttori di accessori. È come se l’associazione dei ristoratori facesse un manifesto per abolire i controlli HACCP sull’igiene dicendo che loro le mani, se le lavano lo stesso.
Da tenere presente che il Convenor del CEN/TC33/WG4, Inge Linden, è anche indicato sul sito di ARGE quale Executive della stessa organizzazione, nella quale peraltro milita un noto italiano. Che quest’ultimo sia il fantomatico “Normator”, uscito in anonime esternazioni sulla stampa? Al di là di questo interessante quesito, il doppio cappello di Linden la dice lunga sulla forza e sulla determinazione di ARGE nel proseguire nel suo proposito.
Nel frattempo, quale ultima news, è uscita una raccomandazione sempre di Linden (documento CEN-TC127-WG3_N0295) indirizzata al CEN/TC127/WG 3 Fire doors, nella quale egli sprona a completare le revisioni delle EXAP in quanto alcuni di questi componenti non sono inclusi nelle EXAP. Nella missiva sottolinea che è molto importante per la loro industria (ma dai? che strano!) e per i produttori di porte includerli e completare le revisioni.
Le porte resistenti al fuoco e le porte pedonali interne sono a rischio: la Commissione Europea deve agire ora
A settembre è stato pubblicato sul sito web di EuroWindoor un documento che contiene la posizione congiunta di EuroWindoor, EDSF (European Door & Shutter Federation) e SBS (Small Business Standards) sulle porte resistenti al fuoco e le porte pedonali interne. L’articolo, che ha il titolo: “Le porte resistenti al fuoco e le porte pedonali interne sono a rischio: la Commissione Europea deve agire ora!” esordisce sollecitando la Commissione Europea a intraprendere tre passi per ridurre il rischio a cui accenna il titolo:
• estendere il periodo di coesistenza della EN 16034 oltre il 1° novembre 2019
• assicurarsi che il periodo di coesistenza sia allineato con il periodo di coesistenza della norma EN 14351-2
• pubblicare la norma EN 14351-2 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) senza ulteriori ritardi
Il CEN/TC33 cerca di soddisfare le richieste che vengono dal CEN e dalla CE che sono spesso contraddittorie. Richiedere delle spiegazioni al CEN e alla CE richiede del tempo ed inoltre le posizioni del CEN e della CE cambiano e questo rende il problema ancora più complesso.
Le norme EN 14351-1, EN 14351-2 ed EN 16034 sono state pubblicate nei paesi membri del CEN per cui quanti operano nel mercato non capiscono perché dopo tanto tempo e tanti sforzi non è possibile marcare CE ai sensi del CPR le porte che rientrano nel campo di applicazione delle norme su indicate.
Le preoccupazioni del mercato riguardano in particolare le porte resistenti al fuoco e le porte pedonali interne per le quali ci saranno dei problemi notevoli dopo il 1° novembre, data alla quale scade il periodo di coesistenza della norma EN 16034.
Pertanto, EuroWindoor, EDSF (European Door & Shutter Federation, e SBS (Small Business Standards), chiedono che la CE faccia i seguenti passi per limitare l’impatto negativo sul settore:
• estendere il periodo di coesistenza della EN 16034 oltre il 1° novembre 2019
• assicurarsi che il periodo di coesistenza sia allineato con il periodo di coesistenza della norma EN 14351-2
• pubblicare la norma EN 14351-2 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) senza ulteriori ritardi
Inoltre, affinché il settore sia in grado di marcare CE i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della norma EN 16034 e delle norme EN 14351-1 ed EN 14351-2 senza prove aggiuntive, e quindi senza costi aggiuntivi, è necessario che siano completate le norme della serie EN 17020, che trattano le regole di applicazione estesa dei risultati delle prove cicliche e che sia completata la revisione delle norme della serie EN 15269 che trattano le regole di applicazione estesa dei risultati delle prove di resistenza al fuoco e di tenuta del fumo.
Il fatto di dover marcare CE le porte pedonali esterne con caratteristiche di resistenza al fuoco senza poter marcare CE le porte pedonali interne con caratteristiche di resistenza al fuoco porterà ad avere ulteriori difficoltà ed ulteriori costi per i fabbricanti e creerà confusione nel mercato. Alcune porte pedonali sono destinate ad entrambi gli usi: esterno ed interno ed il fabbricante non conosce sempre quale sarà l’uso finale. Senza l’estensione del periodo di coesistenza alcuni prodotti messi sul mercato dovranno avere la marcatura CE (per la destinazione d’uso come porta esterna con caratteristiche di resistenza al fuoco) ed anche una certificazione/marchio nazionale (per la destinazione d’uso come porte interna con caratteristiche di resistenza al fuoco). Anche se i metodi di prova possono essere gli stessi, saranno necessari degli organismi di certificazione diversi in ciascun stato ed i costi per soddisfare gli schemi di certificazione nazionali si aggiungeranno ai costi esistenti come per i controlli di produzione in fabbrica che sono richiesti dalla marcatura CE. Per quanto riguarda il mercato, sarà difficile capire perché sono richieste due marcature diverse per lo stesso prodotto e perché è possibile marcare CE le porte esterne con caratteristiche di resistenza al fuoco mentre è impossibile marcare CE le porte interne con caratteristiche di resistenza al fuoco dato che le porte interne con caratteristiche di resistenza al fuoco sono i prodotti più usati.
Poiché molte porte interne devono anche fornire una protezione contro il rumore, il settore dovrebbe avere la possibilità di marcare CE questi prodotti rispetto alla EN 14351-2 senza ulteriori ritardi e di eliminare le barriere commerciali nazionali che rimangono. Il CEN/TC33 sta sovraintendendo da molti anni il lavoro relativo alla norma EN 14351-2 in maniera costruttiva per raggiungere una valutazione positiva basata sulle regole esistenti al tempo della pubblicazione. Per soddisfare il mandato ed i requisiti del CPR, l’industria ha impiegato grandi sforzi e mezzi ottenendo di eliminare le barriere commerciali rendendo così l’industria europea più forte. Se il lavoro relativo alla norma EN 14351-2 non viene concluso, l’industria europea non solo è frustrata ma non può godere dei benefici derivanti dal fatto di essere parte di un mercato interno. Il settore è dell’opinione che la norma EN 14351-2 è pronta per la marcatura CE e non può aspettare che siano preparate delle nuove norme basate su una nuova richiesta di standardizzazione.
Ing. Alessandro Brunelli – Chemolli Fire
Marcatura CE secondo EN16034: Proroga del termine del novembre 2019?
Riportiamo, a cura dell’Ing. Alessandro Brunelli, l’estratto del documento CEN/TC33 N 3784: verbale della riunione plenaria del CEN/TC33_3 e 4 aprile 2019
6.2 Implementazione del CPR sotto i mandati correnti
Nella riunione dell’Advisory Group del 2019-03-20 è stato confermato che il periodo di coesistenza della norma EN 16034 sarà esteso per allinearsi con il periodo di coesistenza della norma EN 14351-2. La pubblicazione nella GUUE (OJEU) della EN 14351-2 potrebbe avvenire nel mese di novembre 2019 ma è necessario il Delegated Act per la permeabilità all’aria che potrebbe essere ritardato dalla votazione europea.
6.5 Incorporamento della EN 16034 nelle 4 norme di prodotto delle porte (EN 14351-1, EN 14351-2, EN 13241, EN 16361)
Il WG1 ha già iniziato Il processo per l’incorporamento della EN16034 nella EN14351-1
Il WG5 sta facendo la revisione della EN 13241 con l’incorporamento della EN16034
Il WG9 ha già mandato al CCMC per l’inchiesta CEN una revisione della EN 16361 che contiene l’incorporamento della EN 16034
6.7 Discioglimento del gruppo CEN/TC33/WG8 “Resistenza al fuoco e controllo del fumo”
E’ confermato il discioglimento del gruppo CEN/TC33/WG8 “Resistenza al fuoco e controllo del fumo”. Per quanto riguarda le norme di cui si occupava il W8, la Norma EN 16034 verrà eliminata dopo l’incorporamento della norma nelle 4 norme di prodotto delle porte e le realizzazione delle norme prEN 17020 ( Regole di applicazione estesa dei risultati delle prove cicliche), parti da 1 a 4, verrà assegnata al CEN/TC 127.
7.4 Accessori per serramenti
Il documento N 3752 “Il futuro della marcatura CE degli accessori per serramenti” preparato da ARGE verrà mandato dal WG4 al DG/GROW ed ai suoi consulenti tecnici (ndr. il verbale non parla del position paper firmato dai costruttori di cerniere e dall’Associazione dei costruttori tedeschi di accessori per serramenti contrari alla proposta di ARGE).
Ulrich Sieberath , convenor del CEN/TC33/WG1 “Porte “ ha fatto notare che la maggioranza degli esperti del WG1 non sono favorevoli alla proposta di trasformare da armonizzate a non armonizzate le norme EN 1935 (Cerniere ad asse singolo), EN 12209 (Serrature meccaniche ) , EN 14846 (Serrature elettromeccaniche), EN 15685 (Serrature meccaniche multipunto) e prEN 15887 (Cerniere a molla), a causa dell’intercambiabilità. A questo riguardo Pierre Vilain (ndr. responsabile ASSA ABLOY per le norme europee) ha precisato che le EXAP sono in revisione e che molti accessori per serramenti importanti per l’intercambiabilità non entrano nel campo di applicazione di norme armonizzate.
Stare al passo o anticipare i tempi? Safety Expo 2019 – Invito al seminario di aggiornamento
In che modo un’azienda italiana può affermarsi in ambito europeo? È una delle domande che spesso si pone Eros Chemolli e che rivolge allo staff della Chemolli Fire. Quesito che sorge spontaneo quando il lavoro richiede viaggi frequenti, dagli Stati Uniti all’estremo Oriente, e continui confronti con realtà internazionali. La percezione, dunque, è che stare al passo con i cambiamenti non è più sufficiente, il mercato europeo e quello internazionale pretendono che la vostra azienda sia in anticipo sul tempo, sempre alla ricerca di nuove soluzioni e certificazioni.
Questo tipo di cognizione ha portato l’azienda di Eros Chemolli a mantenere alto il livello di osservazione della normativa e a lavorare in stretta collaborazione con stakeholders che condividono gli obiettivi aziendali. Quella tra Chemolli Fire, Roverplastik S.p.A. e FSE progetti, per esempio, è da ritenersi consolidata e proiettata verso il futuro. Eros Chemolli ha scelto la prima azienda in quanto leader in Italia nella tecnologia del foro finestra, in continua evoluzione, sia in termini di capacità produttiva che di gamma di articoli offerti; la seconda, FSE progetti, perché è una società di ingegneria che opera nel settore della sicurezza per la prevenzione degli incendi e vanta un’ampia esperienza su tutto il territorio italiano.
Grazie alla sinergia tra questi professionisti e le aziende che rappresentano, il 18 settembre 2019 alle ore 9.30, in occasione del Safety Expo 2019 – Fiera di Bergamo si terrà il seminario “Modellazione di incendio con riflessioni sull’esodo, sulle porte e sulle guarnizioni di tenuta di fumi caldi e freddi” che si propone agli addetti ai lavori come un’occasione imperdibile per ascoltare e confrontarsi su temi di grande rilevanza, aggiornamenti che permettono alle aziende di settore di stare effettivamente al passo coi tempi.
In anteprima vi proponiamo i temi e i nomi dei relatori: Le guarnizioni di battuta e termo-espandenti per la tenuta al fuoco e ai fumi, a cura dell’Ing. Aldo Guardini, Operations Manager presso Roverplastik Spa e membro del consiglio direttivo PVC FORUM ITALIA; Le porte a tenuta di fumo: tipologie, caratteristiche, prestazioni, documentazione, manutenzione, a cura del Geom. Eros Chemolli, CEO Chemolli Fire e membro di gruppi di normazione nazionali ed esteri, Responsabile tecnico di UCCT; La prova europea di tenuta ai fumi caldi e freddi: EN 1634-3, a cura dell’Ing. Michele Gianeselli, professionista antincendio ed esperto in prove di laboratorio, membro di gruppi di normazione nazionali; Gli effetti quantitativi ottenuti dalle modellazioni di incendio (CFD-FDS) in funzione della tipologia di porta utilizzata, a cura dell’Ing. Filippo Battistini – FSE Progetti, iscritto all’ordine degli Ingegneri e al Ministero come professionista antincendio FC 02676 I 00473.
Per partecipare al seminario è richiesta l’iscrizione al seguente link:
http://www.safetyexpo.it/registrazione
Successivamente gli atti saranno messi a disposizione, previa registrazione, al link:
http://www.infotagliafuoco.it/tenutaaifumi
Grazie al riscontro positivo avuto dalla precedente esperienza di co-partecipazione con Roverplastik e FSE progetti per la “Guida alla Marcatura CE di porte interne resistenti al fuoco ed a tenuta di fumo” (https://infotagliafuoco.it/guidace), Chemolli Fire è certa della buona riuscita dell’evento e rinnova l’invito a partecipare.
Save the date: 18 settembre 2019 – ore 9.30 – Safety Expo 2019 – Bergamo
Alberghi: chiudiporta e serrature "antipanico" su porte tagliafuoco
Intervista a Eros Chemolli, CEO Chemolli Fire.
Sovente mi chiedono se sia obbligatorio che le porte hotel tagliafuoco abbiano chiudiporta e serratura antipanico.
In relazione al chiudiporta il D.M. 10/03/1998 nell'Allegato III (“Misure relative alle vie di uscita in caso di incendio”), Paragrafo 3.9 (“Porte installate lungo le vie di uscita”) stabilisce che:
"Tutte le porte resistenti al fuoco devono essere munite di dispositivo di autochiusura. Non possono, inoltre, essere tenute aperte con zeppe, fermi o altri mezzi meccanici che impediscano il corretto funzionamento dei chiudiporta, questo per far sì che le porte possano svolgere la loro funzione di compartimentazione in caso di incendio.
In caso di necessità, è possibile mantenere aperte le porte tagliafuoco solo tramite dispositivi elettromeccanici che si sblocchino in modo automatico in caso di incendio, consentendo la chiusura della porta."
"L'utilizzo di porte resistenti al fuoco installate lungo le vie di uscita e dotate di dispositivo di autochiusura, può in alcune situazioni determinare difficoltà sia per i lavoratori che per altre persone che normalmente devono circolare lungo questi percorsi. In tali circostanze le suddette possono essere tenute in posizione aperta, tramite appositi dispositivi elettromagnetici che ne consentano il rilascio a seguito:
- dell'attivazione di rivelatori di fumo posti in vicinanza delle porte;
- dell'attivazione di un sistema di allarme incendio;
- di mancanza di alimentazione elettrica del sistema di allarme incendio;
- di un comando manuale.
L'unica condizione in cui il chiudiporta non è obbligatorio è il caso in cui le porte siano localizzate in corrispondenza di locali adibiti a depositi. In tale circostanza le porte possono non essere dotate di dispositivo di autochiusura, purché' siano tenute chiuse a chiave."
Ricordo che questa condizione è possibile solo se, in porte testate con la EN1634-1, il chiudiporta sia stato testato disattivato. Il produttore dovrebbe darne informazione, a far bene, nel libretto di installazione, uso e manutenzione o comunicarlo in caso di richiesta.
In relazione alle serrature, il D.M. 09/04/1994 nell'Allegato II ("Regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere"), TITOLO II DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE ATTIVITÀ RICETTIVE CON CAPACITÀ SUPERIORE A 25 POSTI LETTO, dispone al Paragrafo 7.3 "Sistema di vie di uscita" che:
Le porte delle camere per ospiti devono essere dotate di serrature a sblocco manuale istantaneo delle mandate dall'interno, al fine di facilitare l'uscita in caso di pericolo.
Normalmente le "antipanico" per hotel sono quelle che premendo la maniglia dall'interno, sbloccano la mandata oltre che lo scrocco. Le virgolette perchè è una definizione più adatta ai maniglioni.
Quindi le serrature "antipanico" sono obbligatorie solo per più di 25 posti letto.
Anche il Codice di Prevenzione Incendi (DM 03/08/2015 e DM 09/08/2016) chiede l'autochiusura alle porte per:
S.3.5.2 Filtri
S.3.5.3 Filtri a prova di fumo
S.3.7.2 Compartimentazione in generale
S.4.5.6 dove specifica il tipo di accessorio per le porte lungo le vie di esodo:
Il Codice nasce come alternativa alle regole tecniche da applicare per alcune attività elencate nel campo di applicazione; il DM 12/04/2019 modifica questo aspetto eliminando il doppio binario per le attività riportate all'interno del codice.
Dal 20/10/2019 le attività all'interno del codice si potranno fare solo con il codice le altre con il "vecchio" sistema. Alberghi con esclusione di Rifugi e strutture all'aria aperte rientrano nel codice.
A mio giudizio ognuno deve fare il proprio lavoro. Il produttore di porte non può assumere anche la responsabilità di committente e di progettista, in particolare antincendio. Quindi raccomando di fare dei contratti chiari stabilendo cosa si fornisce ed attenersi a questo.
Non è dato sapere al produttore delle porte se il committente ha l'obbligo o meno di determinate provvisioni: in linea teorica potresti anche ordinare porte per 4 alberghi diversi. Comunque nulla vieta una bella e-mail al cliente, dicendo, "non è che hai l'obbligo di serrature antipanico?"
Altre questioni sensibili, l'altezza della maniglia a 900 oppure il passaggio netto di una certa misura: ma di questo cercherò di parlare in un altro articolo.