Duomo OrvietoIl ritorno delle statue dei 12 apostoli e dei santi protettori nel Duomo di Orvieto dopo 120 anni è stato possibile anche grazie ad alcune soluzioni tecnologiche innovative per garantire la sicurezza sismica.

“I basamenti delle statue sono stati ricostruiti con frammenti dei materiali originali e soluzioni per migliorarne il comportamento sismico", spiega Gerardo De Canio, il ricercatore ENEA che ha curato i lavori. "Inoltre, abbiamo eseguito interventi per la riduzione della massa sismica, l’ancoraggio dei pilastri al pavimento e il posizionamento a filo del plinto di base dei pilastri”, aggiunge.

Il progetto di rientro delle statue nel Duomo è stato preceduto da un’ampia fase di verifiche strutturali degli elementi architettonici della Cattedrale e di interventi di consolidamento e di miglioramento del comportamento sismico.
Oltre che dispositivi antisismici di tipo ‘passivo’ che massimizzano l’isolamento sismico - già utilizzati da ENEA per i Bronzi di Riace - a Orvieto sono state utilizzate anche tecnologie di tipo ‘semi-passivo’, vale a dire in grado di sbloccare il piedistallo e attivarlo in funzione antisismica al primo segnale di terremoto.

“Un’altra differenza sono i materiali utilizzati: acciaio a Orvieto e marmo per i Bronzi di Riace, ma entrambi del tipo ‘a doppio pendolo’, cioè costituiti da due calotte sferiche che con il loro rotolamento riescono a massimizzare l’isolamento sismico”, aggiunge De Canio. Per il Duomo di Orvieto, le soluzioni progettuali si sono sviluppate lungo due direttrici:
1. Progetto dei basamenti antisismici per le statue dell’Annunciazione ("rientrate" in Duomo a marzo), progetto della ricostruzione e dei presidi antisismici per i basamenti delle statue dei dodici Apostoli e dei quattro Santi protettori.
2. Progetto degli interventi per il miglioramento del comportamento sismico dei macro elementi strutturali della cattedrale.

 

Fonte: Enea

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l'invasione aliena dell'architettura arriva a milano fino al 31 dicembre Eventi a Milano

Dopo Genova, Roma e Pisa il concorso culturale di idee inizia anche nel capoluogo lombardo. Cosa succederebbe se fossimo costretti a riprogettare il Duomo? Per partecipare c'è tempo fino al 31 dicembre, in gara anche studenti e professionisti in pensione

Un concorso culturale dedicato all'architettura che si presenta come una divertente cover del film di Roland Emmerich "Independece Day". "ArchIndependence Day", la competizione che riprogetta i monumenti simbolo delle città, arriva a Milano dopo le tappe a Genova, Roma e Pisa.

IL VALORE DEI MONUMENTI, IL SENSO DELLA PROGETTAZIONE

Lo scenario da film di fantascienza serve per veicolare l'idea: il 2018 è l’anno Europeo del Patrimonio Culturale e l'attacco alieno è lo spunto per poter riprogettare i quattro simboli delle città ma soprattutto... per parlarne. L’obbiettivo è sensibilizzare professionisti e cittadini riguardo il ruolo, non solo economico ma soprattutto culturale e sociale, che questi luoghi rivestono. Si è deciso di focalizzare l’attenzione sul tema della sostituzione e dell’assenza per stimolare un dibattito riguardo situazioni e contesti urbani ormai consolidati, ragionando in uno scenario irreale e cinematografico.

IL REGOLAMENTO

Il concorso è iniziato a gennaio 2018 ed è già passato da Genova (dal 3 gennaio al 31 marzo), Roma (dal 3 aprile al 30 giugno) e Pisa (dal 3 luglio al 30 di settembre). Da oggi fino al prossimo 31 dicembre saranno aperte le iscrizioni a Milano dove potranno partecipare studenti, architetti ed Ingegneri regolarmente iscritti e professionisti in pensione. Si vuole soprattutto dare spazio all’iter filologico che ogni progettista intraprende quando affronta un tema: le scelte stilistiche, organizzative e dimensionali che contribuiscono alla creazione di un’opera architettonica. Non a caso ai partecipanti viene chiesto anche un trailer video per spiegare scelte e motivazioni di ogni proposta. Al termine ultimo della consegna, l'ultimo giorno del 2018, una giuria composta dai partners culturali selezionerà i progetti vincitori.

IL DUOMO DI MILANO

Il protagonista della tappa milanese sarà il Duomo, simbolo della città che nel bando verrà idealmente raso al suolo dagli alieni in un fantomatico attacco. La simulazione degli spazi di costruzione mostra infatti la zona della piazza con un enorme cratere al posto del faro storico. Un'immagine apocalittica ma che serve come area d'intervento per l'esperimiento: cosa potrebbe sorgere al posto del Duomo? Cosa progetterebbero gli architetti?

L'IDEA DELL'ARCHINDEPENDENCE DAY

L'idea è nata dal Disordine degli Architetti, associazione culturale e magazine on line (www.disordinedegliarchitetti.com) che sviscera il tema dell'architettura nei suoi lati meno convenzionali. Un progetto di due architetti genovesi, Chiara Giolito ed Eugenio Cappetti, che ha raccolto migliaia di iscritti sui social e lanciato rubriche che sono già diventate appuntamento fisso per gli apassionati di architettura in tutta Italia. Dalle vignette dissacranti alle citazioni che hanno fatto la storia passando per l'Archi World Cup 2018, articoli, raccolte fotografiche ed il gettonato "Archi Gossip", la rubrica che si finge giornale patinato per parlare di storia dell'architettura in una chiave più spensierata.“

fonte: milanotoday.it

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