combustibilepulitoPresso l’Infrastruttura di Ricerca ZECOMIX del Centro Ricerche Casaccia, un gruppo di ricercatori ENEA ha per la prima volta testato su scala pilota una nuova metodologia di interesse industriale per produrre un combustibile “pulito” a partire da combustibili fossili. Si tratta di un’innovativa tecnologia, fino ad oggi sperimentata solo in laboratorio, basata sulla de-carbonizzazione del combustibile fossile, con produzione di gas ad alto contenuto di idrogeno e la contemporanea cattura della CO2, per il suo successivo sequestro geologico o la sua utilizzazione.

La tecnica, sperimentata sulla piattaforma ZECOMIX (Zero Emission of CarbOn with MIXed technologies), infrastruttura di ricerca fra le più avanzate a livello internazionale (inserita tra le infrastrutture di eccellenza del portale europeo MERIL -www.meril.eu), è denominata SE-WGS (Sorption Enhanced – Water GasShift)  e consente, operando a pressione atmosferica attraverso l’utilizzo di un sorbente naturale (ossido di calcio), privo di qualsiasi tossicità per l’uomo, per l’ambiente e di bassissimo costo, la contemporanea produzione di idrogeno e cattura della CO2.

L’attività è stata realizzata nell’ambito del Progetto “Cattura e sequestro della CO2 prodotta da combustibili fossili” del Programma sulla “Ricerca di Sistema Elettrico”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il  responsabile della sperimentazione, l’ing. Stefano Stendardo dell’Unità Tecnologie Avanzate per l’Energia e l’Industria, evidenzia tutte le possibili applicazioni della nuova tecnologia: “Il processo non solo è sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale, ma può essere pienamente integrato, oltre che in sistemi per la produzione di energia, anche in sistemi industriali altamente energivori come impianti siderurgici e cementifici, consentendo un abbattimento significativo delle emissioni di CO2, nonché importanti vantaggi in termini di efficienza energetica. Esso dunque si candida a rappresentare la tecnologia in grado di abbattere in maniera significativa il costo della separazione della CO2, uno degli ostacoli principali alla penetrazione industriale delle tecnologie CCS (Carbon Capture and Storage), nonché una via fattibile per la reale de-carbonizzazione del sistema energetico ed industriale”.