E-ProfUn “e-prof” che spiega online il mondo dell’energia ai più piccoli, un set di video-lezioni sui benefici dell’efficienza e del risparmio energetico, ma anche un viaggio in 10 puntate con esperti e giornalisti alla scoperta delle eccellenze Italiane in questi campi e video dedicati all’innovazione, alla sostenibilità, all’economia circolare e alle fonti di energia rinnovabili. Sono alcune delle proposte di didattica online per ragazzi dai 7 ai 19 anni che l’ENEA rende disponibili al mondo della scuola attraverso la sua piattaforma e-Learn formazione.enea.it e nell’ambito dell’iniziativa di formazione avviata da tutti gli enti di ricerca e coordinata dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE).
Le video lezioni incentrate sulle diverse tematiche dell’efficienza energetica durano 20 minuti ciascuna e sono realizzate da esperti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA (italiainclassea.enea.it/e-learning); inoltre dal 7 aprile, ogni martedì e giovedì dalle 11 alle 11.45, sulla pagina Facebook dell’ENEA andrà in onda una puntata di Italia in classe A - La serie il primo info-reality sull’efficienza energetica realizzato per la campagna di informazione e formazione ‘Italia in classe A’ promossa in collaborazione con il MiSE. Si tratta di un viaggio in 10 tappe alla scoperta delle migliori storie di efficienza energetica: case, condomini, grandi fabbriche, aeroporti, musei, scuole, ospedali e molte altre location vengono ‘indagate’ come in un giallo, per scoprire soluzioni e tecnologie per risparmiare energia e denaro e far bene all’ambiente. Ognuna delle 10 puntate sarà introdotta e commentata da esperti ENEA che dimostreranno come l’efficienza energetica sia alla portata di tutti.
Per i più piccoli l’ENEA mette in campo KDZENERGY, la piattaforma multimediale dedicata ai ragazzi tra i 7 e i 14 anni, per accompagnarli - con quiz, giochi e tanto divertimento -  alla scoperta del mondo dell’energia e dell’efficienza energetica. Sulla home page del sito KDZENERGY, i giovani internauti saranno accolti da “E-Prof”, un avatar che dà informazioni, spunti e suggerimenti su come usare l’energia in modo intelligente, senza sprecarla. Un gioco a quiz porterà i ragazzi in giro per la casa, per una “sfida al risparmio energetico”, imparando a usare in modo consapevole elettrodomestici, video-giochi, acqua calda, climatizzazione e illuminazione, a beneficio della bolletta e del pianeta Terra.
Con una grafica allegra e colorata, il portale KDZENERGY integra anche altri strumenti di comunicazione multimediale, sempre a misura di ragazzo, come KIDZTeD con il quale bambini e ragazzi in classe realizzano videointerviste per raccontare le loro esperienze , la loro idea di energia e tecnologia, oltre a spunti per la propria casa e la città. Fruibile autonomamente dagli studenti, KDZENERGY può essere facilmente utilizzato anche dagli insegnanti come strumento didattico: il tempo necessario per l’esplorazione è di 40 minuti mentre quello per il percorso didattico consta di 6-8 ore, in base al grado della scuola e all’attività laboratoriale selezionata.
Spazio anche per i più grandi con i KIDZDoC, brevi reportage in cui giovani  giornalisti, presentano la loro scuola, i luoghi dove vivono, con particolare attenzione ai temi dell’efficienza energetica. E infine KIDZSPOT che raccoglie vere e proprie istanze di sostenibilità rivolte ad adulti e decisori.

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architettura, clima, paesaggi mediterranei e alpini

Nell’ambito dei seminari di studio e ricerca che Klimahosue organizza ogni anno, sabato 27 gennaio 2018, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso la sala Cevedale all’interno dei padiglioni di Klimahouse, è previsto un incontro specifico dedicato ad architetti, studenti, operatori, aziende, che si occupa ancora una volta del delicato, importante rapporto tra architettura, design, clima. Si tratta di un seminario di Architettura e Design dedicato al dialogo tra Design, Natura, Progetto, Contesto.

Il tema della casa bioclimatica non è un’invenzione di questi anni!

Già dal 1920 in poi, del secolo scorso, è stato eroicamente affrontato da grandi architetti modernisti, che insieme a coraggiosi progettisti, hanno avviato ricerche interessanti su questo importante tema progettuale. Dalla Ville Savoye di Le Corbusier, nei pressi di Parigi, alla “Casa palafitta” di Figini e Pollini a Milano, alla Villa Malaparte a Capri, il tetto terrazzo ha rappresentato la conquista di un dialogo tra architettura clima, ambiente, illuminazione naturale e soleggiamento, e la sostituzione del tetto tradizionale con il moderno tetto giardino.

Un percorso, che è riuscito a fondere insieme sia architetture originali che invenzioni tecnologiche d’avanguardia. Ed è in ragione di queste importanti radici e patrimonio e la loro necessaria ripresa, che in occasione della nuova edizione di Klimahouse, a fine gennaio 2018, il DICAM –Dipartimento di Ingegneria Ambientale, Meccanica di Trento, con la cura scientifica del prof. Arch. G. Pino Scaglione, e la collaborazione di varie università italiane e straniere- organizza un seminario di studio dal titolo, suggestivo ed evocativo, “Stanze a cielo aperto”. Un titolo che nasce dalla volontà di recuperare il tema legato all’importante esperienza culturale che parte dagli anni del Razionalismo italiano e va avanti fino ai nostri giorni, con molte ricerche e sperimentazioni originali.

E proprio a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, anni in cui architetti, senza confini geografici, ma con una comune cultura sperimentale, che sono passati alla storia -a partire da Terragni, Figini e Pollini, Giò Ponti, Le Corbusier, André Lurçat- che si sviluppa una radicale trasformazione del tema dell’abitare, in cui le questioni ambientali, il clima e la luce, gli arredi, soprattutto diventano elementi determinanti nelle architetture e nello spazio di vita quotidiano.

Il seminario è destinato a rilanciare –verso progettisti, studiosi, aziende, soprattutto- uno sguardo ancora rinnovato, sul delicato rapporto tra il costruire, l’abitare e le condizioni della natura, in un momento di grande crisi ecologica planetaria. Ciò sia attraverso un recupero della cultura del Modernismo, che oggi ha ancora un grande successo nell’immaginario collettivo e nella riproduzione di modelli e arredi, sia nel dialogo diverso tra culture alpine e mediterranee, per nuovi equilibri culturali e geografie che travalicano luoghi comuni. Orientando i progetti dell’abitare e vivere nei prossimi anni, verso una cultura dell’abitare ecologico, che includa senza dubbio case intelligenti, capaci sempre più di scaldarci e raffrescarci con pochi consumi, e che passi attraverso una ripresa delle tradizioni architettoniche più importanti in cui non si perde il confine –ma avanza la contaminazione- tra le diverse sensibilità delle diverse nature di luoghi che hanno segnato la storia del vivere e costruire tra Alpi e Mediterraneo, occidente e oriente.

I relatori di “Stanze a cielo aperto”

Al seminario partecipano docenti e architetti, aziende, che porteranno all’attenzione del pubblico progetti e realizzazioni che vanno in direzione dell’attenzione alla intelligente fusione tra cultura e tecnologia dell’abitare futuro, in un confronto tra originali sperimentazioni che si muove in diverse latitudini, forme e spazi dell’abitare, tra il mare, le isole, le Dolomiti, i centri urbani.

Sotto il titolo “Transizioni: architetture tra interno ed esterno” intervengono Vincenzo Corvino, architetto, studio Corvino+Multari, Napoli e BergmeisterWolf, architetti, studio BergmaisterWolf, Bressanone. Del tema “Spazi dell’abitare: poetiche tra Mediterraneo e Alpi” si occupano Jacopo Mascheroni, architetto, Milano e Alberto Winterle, architetto, direttore Turrisbabel, una rassegna dal numero 107 su ”Abitare oggi”. Tra queste presentazioni si aggiungono quelle degli ospiti speciali, lo studio madrileno ArroyoPemjean Arquitectos che nel loro lavoro hanno affrontato con originalità il tema della ripresa dei modelli moderni, da Le Corbusier in poi, realizzando originali architetture felicemente sospese tra attenzione ai principi ecologici, alla qualità spaziale e alla bellezza dell’edificio. Carmen Martinez Arroyo e Rodrigo Pemjean, parlano di “Geografie e le culture del progetto moderno/contemporaneo: abitare tra regola e poesia”.

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Pubblicato in Eventi & Fiere

enea energiaclimaA poche settimane dalla COP21, la Conferenza delle Parti di Parigi sui cambiamenti climatici, il Rapporto della IEA conferma il ruolo strategico dell’efficienza energetica come primo combustibile green al mondo, rimarcando lo stretto legame fra energia e cambiamenti climatici.

Gli interventi di efficientamento energetico nei Paesi aderenti alla IEA hanno consentito di evitare 10,2 miliardi di tonnellate di CO2 negli ultimi 25 anni, pari alle emissioni di un anno di tutti  e 29 i Paesi membri. Oltre che sul piano ambientale i benefici di tali investimenti sono stati evidenti anche a livello economico: infatti, nel periodo 2010-2014 i consumi globali di energia sono scesi del 2%, a fronte di una stima di crescita del 3% calcolata senza interventi in efficienza energetica.

Secondo il Rapporto, l’Italia è perfettamente in linea con il trend mondiale, potendo contare  per il periodo 2014-2020  di ingenti risorse economiche: 355 milioni di euro per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici; oltre 100 milioni di euro per le diagnosi energetiche nelle PMI; 350 milioni di euro dall’ex Fondo Kyoto per interventi di efficientamento in scuole e università; 1,5 miliardi di euro dai fondi strutturali per interventi su edifici della pubblica amministrazione locale; 3 milioni di euro per il programma triennale di formazione ed informazione.

L’efficienza energetica dimostra di essere lo strumento più efficace per ridurre le emissioni, coerentemente con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale entro i 2 °C – sottolinea Alessandro Federici dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA, che ha contribuito al rapporto IEA con le informazioni relative all’Italia –  Questo report evidenzia che cambiare è possibile ed è anche conveniente dal punto di vista economico, perché ridurre il consumo di combustibili fossili grazie all’efficienza vuol dire ridurre i costi in bolletta e stimolare ricerca e innovazione, facendo così decollare nuovi mercati”.

Seppur promettenti, le previsioni della IEA fanno emergere l’esigenza di fare di più: secondo lo scenario basato sulla prosecuzione delle attuali politiche energetiche, gli investimenti in efficienza energetica al 2050 sarebbero pari a 8mila miliardi di dollari. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo 2 °C, dovrebbero ammontare a oltre 14mila miliardi di dollari, una cifra in grado di generare risparmi energetici annuali pari alla somma dei consumi finali di Cina e Ue nel 2012.

Su questi temi - ha concluso Federici - l’ENEA, in qualità di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, può dare un contributo rilevante, offrendo supporto scientifico alle imprese per gli audit energetici e per la diffusione della cultura dell’efficienza energetica e al Ministero dello Sviluppo Economico per il monitoraggio delle politiche di efficienza energetica in atto per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio al 2020.”