Lo studio di architettura e design Iosa Ghini Associati firma il restyling e crea uno spazio multifunzionale e tecnologico

glo flagship store Iosa Ghini

Grandi novità in casa glo™: apre in viale Gorizia 34, nel cuore di Milano, il glo™ flagship store, lo store dedicato al mondo di glo™, porta la firma dello studio Iosa Ghini Associati che ha interpretato nel nuovo spazio la filosofia “Break the Binary” al centro della campagna “glo™ &more”, con cui British American Tobacco ha lanciato il nuovo glo™ HYPER, il dispositivo a tabacco riscaldato di ultima generazione.

Un nuovo concept store che combina innovazione e tecnologia ad un design elegante e raffinato, pensato per essere uno spazio versatile e multifunzionale.
Il glo™ flagship store ospiterà infatti un fitto calendario di laboratori ed eventi che vedranno la partecipazione di un ricco parterre di ospiti. Per il momento gli appuntamenti si potranno seguire esclusivamente sui canali social di glo™: si tratta infatti di una riapertura e una serie di iniziative che verranno realizzate in totale sicurezza, nel pieno rispetto delle procedure previste per garantire la salute di dipendenti e clienti nell’ambito dell’emergenza Covid-19.

“glo™ ci ha messo davanti a una sfida avvincente: rendere concreta, interpretandola in uno spazio, quell’idea di potenziamento, di superamento dei contrasti e di possibilità di nuove opportunità che è al centro della recente campagna di comunicazione di glo™. Abbiamo tradotto questo concept in uno store dall’anima decisamente pop, sia nel design che nelle scelte cromatiche, dove la tecnologia è funzionale a rendere memorabile l’interazione con lo spazio e con i prodotti e dove lo spazio è pensato per andare molto oltre l’idea del classico showroom” - ha aggiunto l’Architetto Massimo Iosa Ghini, titolare dello studio di architettura e design Iosa Ghini Associati.

Il glo™ flagship store ospita al suo interno un’area lounge e diverse personalization unit dove si potrà provare e co-creare il proprio device, scoprendo le ultime novità del mondo glo™ anche per quanto riguarda gli accessori.

In futuro, non appena sarà possibile in base all’evoluzione dell’emergenza Covid-19, il glo™ flagship store diventerà sempre più un vero e proprio experience hub, dove sarà possibile usufruire al proprio interno, attraverso una semplice registrazione, di uno spazio dedicato al co-working, a disposizione di tutti i cittadini.
“Siamo felici di poter riaprire le porte del nostro glo™ flagship store e di offrire ai cittadini un nuovo concept store, in grado di offrire un’esperienza di acquisto personalizzabile e un calendario di eventi che vivranno, per il momento, online sul canale Instagram di glo™, ma che ci auguriamo potranno vedere presto la partecipazione fisica di tanti milanesi e non. L’innovazione fa parte del DNA di British American Tobacco e vogliamo sempre più declinarla a livello sia di prodotti, sia nelle modalità di comunicazione e di incontro con i nostri interlocutori." - ha commentato Fabio de Petris, Country Manager Italia di British American Tobacco.

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Il nuovo gloTM flagship store, lo store dedicato al mondo di gloTM in Viale Gorizia 34 a Milano, inaugurato lo scorso 25 giugno dopo il restyling curato dallo studio di design e architettura Iosa Ghini Associati, sarà animato da una serie di eventi digitali il cui tema cambierà mensilmente. Gli appuntamenti si inseriscono nella cornice della Interni Designer’s Week.

glo flagship storeOttobre sarà dedicato alla sostenibilità e al riciclo, temi ben noti allo stesso Massimo Iosa Ghini, che ha rifatto il look dello showroom proprio impiegando materiali ecosostenibili, sia negli arredi che nella progettazione illuminotecnica a basso consumo.

Saranno promossi due laboratori durante la Designer’s Week 2020, l’1 e l’8 ottobre, fruibili virtualmente sul canale Instagram di glo™ @glo_italia.

gloTM together &more

Il glo™ flagship store interpreta, in questa sua nuova veste, la filosofia dell’azienda “Break Binary” al centro della campagna “glo™ &more”, con cui British American Tobacco ha lanciato il nuovo glo™ HYPER, il dispositivo a tabacco riscaldato di ultima generazione. Rompere gli schemi dell’ordinario e far coesistere mondi apparentemente lontani per dare vita a qualcosa di unico e straordinario, di &more, è il messaggio che glo™ desidera condividere con tutti gli utenti. Per questo ha creato un nuovo concept store che combina innovazione e tecnologia ad un design elegante e raffinato, pensato per essere uno spazio versatile e multifunzionale.
Tra le novità il gloTM flagship store ospita al suo interno un’area lounge e varie postazioni in cui creare il proprio device combinando gli accessori. Uno store dall’anima decisamente pop, sia nel design che nelle scelte cromatiche, dove la tecnologia interagisce con lo spazio grazie a grandi video LED e 5 postazioni multimediali che permettono l’interazione diretta dei clienti, creando un’esperienza sensoriale e personalizzata.

Al centro dello store la lunga gradinata dell’arena, spazio dedicato al cliente e pensato come luogo di condivisione e co-working.

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Sarà sepolto a Villafranca, nella tomba di famiglia, l’architetto Alessandro Mendini, morto lunedì a Milano, dove era nato, cresciuto e diventato designer di fama internazionale per marchi come Alessi, Cartier, Swatch, Swarowski, Venini, Zanotta e Artemide. Mendini aveva radici villafranchesi. Era figlio, infatti, di Vincenzo Mendini, noto avvocato di Villafranca la cui casa natale era in corso Vittorio Emanuele II, all’incirca di fronte a palazzo Galeotti. Vincenzo, imparentato con un’altra famiglia storica villafranchese, gli Spellini, sposò Fulvia Di Stefano, il cui padre, Francesco, eresse nel 1930 il nobile palazzotto di via Giorgio Jan, a Milano, per sé e per ciascuno dei figli, con i rispettivi mariti delle figlie: l’ingegnere novarese Antonio Boschi di Marieda e l’avvocato veronese Mendini di Fulvia (oggi il palazzo è sede della Casa museo d’arte Boschi-Di Stefano). Fu così che la famiglia Mendini si trasferì a Milano dove nel 1931 nacque Alessandro. Laureatosi in architettura al Politecnico di Milano nel 1959, Mendini è stato architetto, designer, creativo, artista a tutto tondo, tra i rinnovatori, negli anni Settanta, del design italiano. Ha posto la sua firma su pezzi d’arredo che hanno fatto la storia dell’interior design, come la sua poltrona Proust del 1978, o in ambito architettonico su edifici come le Fabbriche Alessi di Omegna o il Byblos art hotel Amistà di Verona, lasciando la sua traccia sulla Torre Paradiso di Hiroshima in Giappone o al museo di Groningen in Olanda e in Corea. Mendini ha collaborato con lo studio Alchimia e fondato, con il fratello Francesco, l’Atelier Mendini. Ha diretto la rivista Domus e ne ha fondate altre, come Modo nel 1977 e Ollo nel 1988. Tra i riconoscimenti ricevuti, si annoverano il Compasso d’oro per il design nel 1979, nel 1981 la nomina a Chevalier des Art in Francia e l’onorificenza Architectural league di New York. Nel 2003, inoltre, alla Triennale di Milano, l’Atelier Mendini ha ricevuto la medaglia d’oro all’architettura italiana per il progetto della metropolitana di Napoli, e nel 2006 il Villegiature awards per il Byblos art hotel di Verona. Mendini in gioventù ha sempre mantenuto i contatti con Villafranca, dove il padre si recava nelle festività e in occasione della ricorrenza dei morti. Negli ultimi anni le sue visite si erano diradate, ma non i ricordi delle sue radici. Al punto che venerdì, come annunciano le figlie Fulvia ed Elisa, la salma sarà trasportata da Milano a Villafranca dove sarà tumulata nella tomba di famiglia a fianco dei genitori, Vincenzo e Fulvia lì sepolti. Il funerale sarà, invece, celebrato nella chiesa di Santa Francesca Romana alle 14.45. Prima la salma sarà ospitata alla Triennale di Milano dalle 10 alle 13.30.

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La classifica dei 300 studi d'architettura migliori d'America (per fatturato) stilata ogni anno da Architectural Record è un ottimo punto di partenza per chi cerca opportunità di lavoro oltreoceano

Studi di architettura classificati in base ai fatturati espressi in milioni di dollari per i servizi e i progetti realizzati nel 2017: è questo il criterio con il quale Architectural Record ha stilato l’edizione 2018 dell’elenco annuale dei trecento migliori studi di architettura negli Stati Uniti.

Al primo posto nella classifica dei migliori studi di architettura degli USA, per il settimo anno consecutivo, svetta Gensler di San Francisco, gigante del settore con oltre 5000 addetti e 44 sedi, con uno stacco davvero notevole, in termini di giro d’affari, rispetto al secondo posto di Perkins+Will di Chicago. Probabilmente la “vision” dello studio percepita dalla clientela per centinaia di progetti conta molto, ossia considerare il design come una strategia focalizzata sui risultati, per concepire un futuro migliore basato su soluzioni innovative.

Ma ovviamente l’innovazione è la parola chiave un po’ per tutti gli studi presenti in classifica, le cui opere e realizzazioni si possono visionare analizzando la lista di Architectural Record.

Potrebbe essere anche interessante collegare la tematica “Dimensions of Citizenship” che i curatori del Padiglione degli Stati Uniti alla 16° Mostra di Architettura della Biennale di Venezia hanno deciso di “scandagliare” nell’edizione attualmente in corso, con sette installazioni di noti architetti.

Per salire in classifica e sbaragliare il “trono” di Gensler, forse tutti gli altri studi di architettura d'America dovrebbero tener conto di come il concetto di cittadinanza sia mutato in tempi recenti e come stia tuttora cambiando.

Il significato classico di cittadinanza è stato modificato profondamente dai flussi transnazionale di capitali, dalle tecnologie digitali, dalle trasformazioni geopolitiche, dai cambiamenti climatici, dal populismo, dalle disuguaglianze sociali….E dunque, come potrebbero rispondere architetti e progettisti a questa trasformazione, e in che modo il loro tradizionale ruolo sta trasformandosi per via di tutto questo? Occorrerà farci un pensiero…

Nel frattempo chi desidera consultare la lista dei primi 300 studi di architettura negli USA può cliccare qui

 

Fonte: elledecor.com

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Si ritorna a parlare delle accuse di un archietto nei confronti di Google. Big G avrebbe rubato al professionista tecnologie alla base del progetto “Flux”, un software che promette di trasformare le tecniche di progettazione degli edifici

Tornano a fare discutere le insinuazioni di un rinominato architetto che da alcuni anni accusa Google di estorsione, affermando in un procedimento legale che l’azienda segue un preciso modello comportamentale che consente loro di ottenere know-how carpendo informazioni riservate da persone inizialmente invitate a collaborare.

L’architetto Eli Attia afferma di avere passato 50 anni della sua vita a sviluppare quello che nel procedimento in corso chiama una “rivoluzionaria tecnologia” per l’edilizia. Nel 2010 ha siglato un accordo con Google per la commercializzazione di un software e Attia si è trasferito con la famiglia da New York a Palo Alto per concentrarsi sull’iniziativa denominata “Project Genie”.

Il progetto in questione è approdato nei Google X, laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda nei quali si lavora a vari progetti segreti. Da quel momento in poi Google e i co-fondatori di Big G, Larry Page e Sergey Brin, avrebbero “complottato” per tenere fuori dal progetto Attia, “facendo finta” di non essere più interessati alla tecnologia ma sfruttandola “subdolamente” nello spin-off denominato Project Genie, piattaforma di collaborazione cloud-based che dovrebbe semplificare le procedure di progettazione di architetti e ingegneri soprattutto nella costruzione di grattacieli e grandi edifici.

Ad aggiungere danno alla beffa, spiega l’architetto, l’affermazione di Google che il progetto iniziale nel quale doveva essere coinvolto era stato annullato, che non erano più interessati a sfruttare la sua tecnologia quando, di fatto, hanno cominciato a sfruttarla a pieno regime in un progetto con un diverso nome. Tra gli imputati sono stati citati Sebastian Thrun ed Eric “Astro” Teller, a capo dei Google X, le persone che avrebbero negoziato con l’architetto l’uso di sue tecnologie software.

Eli Attia non è un professionista qualunque: al suo attivo decine di progetti di altissimo profilo come il grattacielo landmark a 101 Park Avenue a New York (con Philip Johnson e John Burgee), ma anche conferenze ad Harvard, alla Columbia e al MoMA, progetti da Seattle a Tel Aviv.

Google non ha al momento rilasciato dichiarazioni, ma un giudice che si è occupato del caso lo scorso anno ha fatto notare che Attia aveva concesso a Google i diritti di usare sue tecnologie “senza obbligo di successivi compensi”. L’architetto non ci sta e accusa Google di seguire un preciso schema di “estorsione”, parlando di vera e propria “associazione per delinquere”.

“È più facile rubare che sviluppare in proprio una tecnologia” ha affermato Eric Buether, legale di Attia; “puoi prendere quello che ti serve da qualsiasi parte quando hai un budget virtualmente illimitato per combattere queste cose in tribunale”.

“La tecnologia software di Attia” spiega Buether “consente di automatizzare alcuni aspetti della progettazione degli edifici, risparmiando tempo e denaro, permettendo ad architetti e progettisti di concentrarsi su elementi creativi”.  L’idea “rivoluzionaria” di Atta è un software “centralizzato”, in grado di collegare ogni possibile base di dati geospaziali, a scala urbana, dalla zonizzazione agli impianti tecnici fino alle strutture circostanti.
I legali di Attia avrebbero individuato altri sei episodi nei quali Google è accusata di comportamenti simili che l’hanno portata ad appropriarsi di segreti commerciali. Secondo Attia, l’azienda obbliga le parti a rivelare segreti strettamente riservati conducendo a suo modo le trattative, terminando poi i negoziati indicando mancanza di interesse e utilizzando illecitamente quanto appreso, in progetti con nomi diversi. “Sfruttano accordi di non divulgazione (NDA, Non Disclosure Agreement, ndr) per incoraggiare l’obiettivo a condividere informazioni riservate”. “Una persona con l’NDA si sente al sicuro nel rivelare dettagli pensando a grandi opportunità nel lavorare con un’azienda come Google”. Attia chiede l’indennizzo per risarcimento danni e compensi. Tra le aziende che hanno usato le tecnologie software dell’architetto c’è Max Sound, una software house di Santa Monica, che aveva siglato uno specifico accordo con Attia nel 2014. John Blaisure, CEO di Max Sound, è compiaciuto della decisione del giudice di accettare l’accusa di estorsione e in un comunicato stampa ha dichiarato che “nessuno dovrebbe essere toppo grande e potente da evitare le conseguenze della sua malvagità”.

fonte: macitynet.it

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organomareUn architetto croato, Nikola Bašić, ha pensato di trasformare il fragore delle onde in qualcosa di armonico e piacevole all’udito.

Un maestoso organo, il Morske Orgulje, progettato nel lontano 2005, è l’indiscusso protagonista musicale della città di Zara in Croazia. Forgiato in alcuni scalini, lo strumento è composto da canali connessi a 35 tube, ciascuna collegata a sua volta a differenti corde musicali, per ottenere naturalmente suoni di vario tipo. Gli arrangiamenti sono puramente casuali e cambiano continuamente, e dipendono da come le onde vengono a contatto con l’organo. L’aria formatasi può così entrare nelle tube e così produrre le melodie.

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Bticino logoBTicino, da sempre attenta al dialogo con il mondo dell’architettura e del design, presenta il nuovo sito www.architetti.bticino.it dedicato ai professionisti del progetto.

Accessibile direttamente dall’homepage del sito istituzionale www.bticino.it, la nuova area vuole creare una relazione costante, qualitativa e interattiva, con gli architetti, accrescendo il loro engagement con il brand BTicino.

Il sito architetti presenta contenuti articolati, dalle informazioni sui prodotti agli strumenti e ai servizi utili alla professione, ma anche contenuti relazionali e redazionali legati al mondo dell’architettura.

bticino portaleLa sezione PRODOTTI, include tutte le informazioni relative alle serie civili e alla domotica con un focus dedicato alla Rivoluzione Sottile della linea Air, caratterizzata da minimi spessori.

La sezione PROGETTA CON NOI, fornisce contenuti, servizi, strumenti dedicati e utili per i professionisti del progetto come:

- Richiedi Sample, per ricevere campioni di prodotto, come ad esempio, il cofanetto della linea Air;

- Il Configuratore, uno strumento operativo che simula le differenti soluzioni impiantistiche, personalizzando estetiche e funzioni in base alle esigenze e che ne valuta il costo;

- Area Download, per scaricare la documentazione dedicata;

- Chiedi a BTicino, per ricevere informazioni sui prodotti e trovare installatori qualificati nella zona di interesse.

Su architetti.bticino.it non mancano, inoltre, sezioni redazionali e relazionali con contenuti specifici, dedicati all’architettura e al progetto contemporaneo, utili anche a creare una condivisione tra e con i professionisti:

- BLOG, Blink, il corporate blog BTicino, dedicato al progetto, con post sull’architettura contemporanea e sui nuovi trends o interviste ai protagonisti italiani e internazionali.

- La sezione I LOVE BTICINO permette infine ai professionisti, che hanno realizzato progetti installando prodotti BTicino,di accedere alla community dedicata e ospitata su Archilovers e di pubblicare le loro realizzazioni. I progetti più interessanti potranno essere selezionati e pubblicati sul blog Blink.

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comuneimolaSelezione pubblica, per l'assunzione a tempo determinato di un dirigente da incaricare, in sede di prima assegnazione, delle funzioni di dirigente settore sviluppo economico, urbanistica, edilizia privata e ambiente.

E' indetta selezione pubblica per l'assunzione a tempo determinato di un Dirigente da incaricare, in sede di prima assegnazione, delle funzioni di Dirigente Settore Sviluppo Economico, Urbanistica, Edilizia Privata e Ambiente. Scadenza presentazione domande: trenta (30) giorni decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale. Il testo integrale del bando con allegato fac-simile di domanda e' disponibile sui siti internet www.nuovocircondarioimolese.it e www.comune.imola.bo.it nella sezione "bandi di concorso", nonchè in allegato.
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