Lo studio Kias Architects firma Four Leaves Villa, un rifugio nel bosco che imita le forme del paesaggio, con una struttura leggera in vetro e legno, e un tetto dalle geometrie ardite

Incuneato tra le fronde setose di un bosco, nella zona di Karuizawa, a 150 km da Tokyo, c’è un rifugio mimetico che si piega e si allunga come una foglia ritorta. Da qui il nome con cui è stato battezzato: "Four Leaves Villa", una definizione che calza a pennello, ed evoca una piena e gioiosa simbiosi con la natura, lontano dal mondo.


È questo che cercano i fortunati proprietari di questa casa nel bosco, in fuga dalla città, quando vengono a trascorrere qualche giorno tra i monti con gli amici, ed è questo che lo studio Kias Architects, responsabile del progetto, si è impegnato a realizzare, modellando uno spazio fluido e organico, dalle geometrie inconsuete, che asseconda e fa proprio il superbo paesaggio circostante.

La casa giapponese contemporanea si estende su una superficie di 104 metri quadrati, e si compone di tre volumi interconnessi dalle forme snelle e pulite. Visti dall’alto sembrano pagine rigate, cadute disordinatamente tra i tronchi, posate appena sul terreno, senza quasi lasciare traccia. E in effetti la struttura in legno e vetro è così leggera e discreta che quasi scompare nell’intrico dei rami.

Per prima cosa, gli architetti hanno provveduto a orientare i singoli ambienti in modo che godessero della migliore esposizione possibile, in rapporto alla loro funzione. Così la zona giorno si affaccia a sud-est, verso il sole, che spande la sua luce calda e avvolgente sugli spazi destinati ad accogliere i momenti di convivialità. Al contrario, la zona notte si allinea sul lato ovest della casa, per appropriarsi dell’ombra proiettata dagli alberi, particolarmente folti in quel punto, e dunque perfetti per formare una cortina naturale, che fornisce intimità e riparo.

L'elemento più interessante del progetto è certamente il tetto in legno, una copertura scultorea, che passa da concava a convessa, imitando appunto il profilo sinuoso delle foglie e conferendo così alla casa il suo aspetto unico e peculiare. Per realizzarlo, gli architetti di Kias hanno utilizzato un rivestimento laminato dritto, dalle rigorose proporzioni matematiche, cui corrisponde un ritmico gioco di travi, lasciate esposte all’interno, per enfatizzare il tratto dinamico e deciso del design.

Il risultato è una mappa mutevole di ambienti in cui il soffitto si abbassa e si alza come un’onda, con il legno scuro a sottolinearne plasticamente il movimento, in contrasto con le pareti candide e i colori neutri degli arredi, che scelgono linee minimal ed essenziali, per non “profanare” la grazia geometrica dello spazio e non insidiare con inutili artifici l’armonioso dialogo tra interno ed esterno.

fonte: elledecor.com - www.kias.co.jp

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Tokyo sta per infrangere il record del grattacielo in legno più alto del mondo, ospitando una torre di 350 metri e 70 piani. Il progetto, realizzato dalla società giapponese Sumitomo Forestry insieme allo studio NIkken Sekkei, verrà completato entro il 350° anniversario della città, che cade nel 2041. Il governo ha spinto molto l’utilizzo del legno nelle costruzioni, tanto che nel 2010 ha approvato una legge che obbliga gli edifici pubblici con più di tre piani ad integrare questo materiale.

Il maxi grattacielo proposto dalla Sumitomo si chiamerà W350 Project, e ricalcherà l’idea del Bosco Verticale di Stefano Boeri, inserendo vegetazione ad ogni piano. Soltanto il 10% del palazzo sarà costituito d’acciaio. La superficie totale sarà di 455 mila metri quadri, con appartamenti, uffici e negozi. I balconi, presenti su tutti e quattro i lati esterni dell’edificio, saranno arricchiti con piante di varia natura, un contributo alla biodiversità urbana. Si stima che occorreranno 185 mila metri cubi di legno per completare l’intera struttura.

L’impresa giapponese costerà circa 4,5 miliardi di euro, quasi il doppio delle risorse impiegate per la realizzazione di un grattacielo “tradizionale”. Ma secondo quando detto dalla Sumitomo Forestry, in un comunicato stampa, l’ammontare complessivo dovrebbe essere inferiore alle attese. A ridurre i costi, secondo i costruttori, saranno i progressi tecnologici che da qui al 2041 cambieranno lo scenario.

La costruzione del W350 polverizzerà gli attuali record detenuti da altri edifici in legno nel mondo. Il Brock Commons building, 18 piani per 53 metri, ad oggi rende Vancouver la sede del più alto palazzo realizzato con questo materiale. Sempre a Vancouver, il genio dell’architetto giapponese Shigeru Ban, padre dell’edilizia in cartone, ha portato alla costruzione della Terrace House, un ibrido di calcestruzzo, legno e acciaio da 19 piani. Bazzecole in confronto all’ambizione di Tokyo.

 

fonte: rinnovabili.it

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