Sabato, 08 Febbraio 2020 07:22

Alfaturbo Idrociclone Plastica Alfa

Alfaturbo

Il filtro idrociclone sviluppato da Plastica Alfa sfrutta la forza centrifuga, è in grado di rimuovere grandi quantità di sabbia, scorie e particelle solide dall'acqua. In particolare, l'acqua entra nel filtro tangenzialmente rispetto al corpo e viene accelerata dal movimento rotatorio, la sabbia e le particelle solide più pesanti dell'acqua vengono spinte contro la parete conica del corpo dalla forza centrifuga e si raccolgono nell'apposito serbatoio, mentre l'acqua pulita risale dalla parte centrale del corpo.
Se utilizzato in modo corretto, non richiede manutenzione, perché privo di elementi filtranti.
Il materiale polimerico con cui è prodotto, lo rende resistente alla corrosione da parte delle particelle solide in movimento, a differenza degli analoghi filtri metallici.
È caratterizzato da leggerezza e modularità, è versatile e compatibile con vari tipi di connessioni (filettate, flangiate, scanalate e a compressione).
Trova applicazione in agricoltura, nell'industria, nell'acquedottistica e per la filtrazione di acqua potabile per uso domestico, all'interno di stazioni filtranti mobili, oltre che come sistema di prefiltraggio prima dei filtri a ghiaia, a rete, a dischi ecc.
AlfaTurbo protegge pompe, valvole e sistemi di irrigazione da danneggiamenti ed abrasioni causate dai solidi sospesi nell'acqua.
Ai fini di una maggiore resa è consigliabile utilizzare più idrocicloni in batteria, pittosto che usarne solo uno o due di maggiore portata, ma minore capacità filtrante.

Pubblicato in Comunicati stampa

Plastica Alfa

Milano, 20 novembre 2019, in Borsa Italiana, alle ore 12.00, Innovatec S.p.A. quotata sul mercato AIM Italia (ISIN: IT0004981038), attiva nei settori dell’efficienza energetica, della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e smaltimento rifiuti e nell’attività di intermediazione di spazi per la messa a dimora di rifiuti, per il tramite della controllata al 99% Innovatec Power S.r.l., e Plastica Alfa S.p.A., dal 2013 parte del network ELITE di London Stock Exchange Grouppresente sulla piattaforma di Borsa Italiana “ELITE”, attiva nel mercato mondiale del trattamento e della distribuzione dell’acqua, che ha sviluppato processi innovativi nel settore della conversione biochimica della CO2 per la produzione di biomasse algali, hanno sottoscritto in data odierna un accordo di collaborazione esclusiva nazionale di tipo commerciale, per lo sviluppo di progetti su scala industriale nell’ambito dell’economia circolare, della sostenibilità e della tutela ambientale.

L’Accordo Strategico tra Innovatec Power e Plastica Alfa mira allo sviluppo di sistemi integrati tra impianti per la produzione di energia rinnovabile, impianti di cogenerazione ad alto rendimento realizzati da Innovatec Power, e impianti di conversione biochimica della CO2 sviluppati da Plastica Alfa. L’obiettivo principale riguarda la produzione di microalghe in ambiente sterile attraverso lo sfruttamento della CO2 prodotta da impianti industriali, diversamente emessa in atmosfera, e dell’energia termica degli impianti di cogenerazione installati da Innovatec Power. Attraverso gli impianti di accrescimento algale, basati sull’impiego di fotobioreattori chiusi, sistema sviluppato nel reparto R&D di Plastica Alfa, verranno prodotte microalghe e specifici estratti ad alto valore aggiunto destinati a settori ad elevato potenziale economico: integratori per alimentazione umana, prodotti per la nutraceutica, biocomposti per la farmaceutica e la cosmeceutica, biopolimeri e ingredienti per la mangimistica animale. Grazie a questo metodo di accrescimento, che permette di controllare costantemente i parametri di processo e i rates di crescita, le microalghe crescono in condizioni axeniche, ovvero di elevata purezza, come richiesto soprattutto per applicazione nei settori alimentare, farmaceutico e cosmetico.

Il mercato globale dei prodotti a base di microalghe è stato valutato secondo la Verified Market Research, nel documento ufficiale Global Algae Market, US$ 592mm nel 2018 e si prevede che crescerà del doppio in meno di un decennio, a un CAGR del 6,30% per raggiungere US$ 967,3mm entro il 2026.

La coltivazione di microalghe “rappresenta quindi un’opportunità d’investimento interessante nell’ambito della “bioeconomia”. L’Europa, dopo il Nord America, rappresenta il principale mercato di sbocco di questi prodotti e dovrebbe mantenere la posizione dominante per tutto il periodo di previsione.

L’integrazione di queste tecnologie, cogenerazione ad alto rendimento e impianti di accrescimento algale, consentirà in primo luogo il raggiungimento di un elevato grado di competitività sul mercato internazionale da parte delle due aziende nel settore delle biotecnologie e dell’efficienza energetica e garantirà lo sviluppo di occupazione qualificata nel settore della bioeconomia e della Green Chemistry.

I primi progetti, già in fase di studio tra Innovatec Power e Plastica Alfa, riguarderanno la produzione di Arthrospira Platensis (Spirulina) e Haematococcus pluvialis, due tra le microalghe più importanti per il settore alimentare e nutraceutico (super food, vegan, etc).

Accordo Plastica Alfa Innovatec

Il Presidente di Innovatec Power Alessandra Fornasiero ha così commentato:

“L’accordo quadro formalizzato oggi costituisce una importante milestone del nostro sviluppo strategico. Nel settore della sostenibilità ambientale ed economica di molti processi industriali, infatti, la completa sinergia tra le due tecnologie, cogenerazione ad alto rendimento e conversione biochimica della CO2, rappresenta un esempio di Simbiosi Industriale senza precedenti applicato ad un settore di mercato della bioeconomia e dell’economia circolare”.

Il Direttore Generale di Plastica Alfa Miriam Pace ha così commentato:

“In Europa, e soprattutto in Italia, queste produzioni sono ancora molto limitate a fronte di una richiesta di mercato in crescita. Ci troviamo, quindi, a importare il prodotto finito dal resto del mondo, dall’oriente in particolare. La sfida di questo partenariato è quella di riuscire a colmare questo gap tecnologico/produttivo ed economico tra richiesta e offerta, mettendo le aziende italiane dei settori affini in condizione di autoprodursi l’ingrediente di interesse certificandone la qualità oltre che la provenienza, per competere al meglio sul mercato mondiale”.

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progetto MicroWatTS

Sicilia e Malta, le più importanti isole del Mediterraneo insieme in un progetto di ricerca che svilupperà un sistema di trattamento dell'acque grigie sfruttando le nanotecnologie e la luce solare, avvelandosi di un partenariato di eccellenza: l'Università di Malta, ente capofila, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Catania, MCAST, l’università di Catania e due PMI Econetique e Plastica Alfa, con esperienza in micro- e nanosistemi e prodotti polimerici innovativi per il trattamento dell'acqua.
Si chiama MicroWatTS (micro sistemi di trattamento delle acque reflue che utilizzano superfici fotocatalitiche) un progetto da 2,5 milioni di euro finanziato dall’unione Europea nell’ambito del programma INTERREG V-A Italia Malta, presentato  a Catania, dalla coordinatrice italiana Giuliana Impellizzeri, del responsabile di sede Vittorio Privitera, rispettivamente ricercatrice e dirigente di ricerca CNR IMM, Maurice Grech, professore dipartimento di Ingegneria metallurgica e dei materiali dell'Università di Malta, Christian Camilleri, ricercatore MCAST a Malta, Giancarlo Rappazzo, professore dipartimento di Scienze Biologiche dell'università di Catania, Luciano Falqui responsabile del progetto per Plastica Alfa.
Il progetto MIcrowatTS, risponde a tre criteri: dell’innovazione, perché punta a realizzare e produrre su larga scala sistemi di purificazione delle acque che utilizzano il sole, ecologici, efficienti e a bassa manutenzione; dell’applicazione, perché trasferisce le tecnologie avanzate di trattamento delle acque dal banco da laboratorio al pubblico, sviluppando reattori per il trattamento delle acque grigie industriali e domestici, su piccola scala; dei benefici sul piano ambientale ed economico perché questi reattori purificheranno le acque grigie, provenienti dalle lavanderie, dai lavandini, dalle docce delle abitazioni, per renderle riutilizzabili per usi agricoli o per usi domestici secondari. L'acqua grigia purificata può essere immagazzinata per sciacquare i servizi igienici o le piante d'innaffiatura. Questo ha il potenziale di risparmiare fino al 30% di acqua potabile utilizzata nella maggior parte delle famiglie.


La missione del CNR-Catania
Creare un centro di eccellenza per la ricerca sia di base che applicata sulle nanotecnologie avanzate, aumentare la visibilità del CNR all’interno dell’area di ricerca europea, produrre un impatto sull’economia e sulla società locale attraverso innovazioni tecnologiche. A questo scopo i contatti stretti sia con l’industria che con il mondo accademico sono strategici per lo sviluppo ed il successo del CNR-Catania.
Il responsabile del progetto Vittorio Privitera: “Il progetto prende le mosse da un procedente lavoro WATER, concluso nel 2016, che ha avviato il nostro percorso di utilizzo delle tecnologie più avanzate al servizio della società, della natura, delle persone ecco il nostro modo di intendere la ricerca scientifica. L'innovazione è la principale arteria verso il progresso, inteso come miglioramento delle condizioni ambientali e del benessere umano. E in questo processo evolutivo, è l’acqua ad avere un ruolo fondamentale e predominante. Garantire la sua purezza nelle case, contribuire a purificare mari, fiumi e oceani attraverso lo sviluppo delle nanotecnologie, è l’obiettivo primo di della nostra attività e del nostro impegno quotidiano”.

Gli obiettivi del progetto MIcroWaTS
Il progetto prevede l'ampliamento delle esistenti infrastrutture di ricerca; lo scambio di conoscenze e personale con i partner europei e locali, al fine di studiare queste nuove applicazioni delle nanotecnologie e aumentare le opportunità di collaborazione; il miglioramento delle locali capacità manageriali; azioni innovative di divulgazione mirate sia al mondo scientifico che al grande pubblico; lo sviluppo di un piano strategico per la gestione delle proprietà intellettuali.

Gli aspetti distintivi a breve termine del progetto includono:
Collaborazione transfrontaliera ad alto livello di ricerca che porta allo sviluppo di prodotti / servizi eco-compatibili innovativi; Trasferimento di tecnologia alle PMI; Mobilità transfrontaliera di lavoratori e ricercatori; Adozione da parte di alcune aziende e privati della tecnologia innovativa sviluppata; Assistenza finanziaria e non finanziaria alle PMI.

A lungo termine, il progetto dovrebbe: generare posti di lavoro verdi; avere un impatto sull’impronta di carbonio e acqua; portare a un uso migliore delle risorse naturali.

Attività
Il primo passo è stata l'identificazione di un numero di polimeri e superfici con potenziale fotocatalitico (capaci di degradare gli inquinanti dell’acq
ua attraverso l’irradiazione della luce). I campioni di prova sono stati caratterizzati e la loro efficacia fotocatalitica verrà testata periodicamente al fine di valutare la loro capacità di decontaminazione dell’acqua. I materiali migliori sono stati installati in assorbitori solari pilota progettati dai 2 partner delle PMI e testati sul campo per 6 mesi eseguendo test batteriologici sull'acqua trattata. Contemporaneamente le 2 PMI devono progettare e realizzare 2 sistemi di trattamento dell'acqua solare autonomi adatti a essere utilizzati in una tipica residenza domestica o in piccole industrie.
La fotocatalisi utilizza la luce per avviare le reazioni di purificazioni dell’acqua. Il materiale fotocatalitico sintetizzato dal CNR e dall’università di Malta è in grado, grazie all’energia presa dal sole di generare delle  specie che degradano gli inquinanti sia di natura chimica che biologica. Un fotocatalizzatore di successo è capace di convertire molecole complesse di inquinanti in molecole più semplici come il diossido di carbonio (CO 2 ) e l'acqua (H 2O). È importante che gli inquinanti siano completamente scomposti in quanto i prodotti intermedi della reazione fotocatalitica possono essere altrettanto nocivi del contaminante principale.
I materiali fotocatalitici utilizzati per il trattamento dell'acqua sono principalmente ossidi metallici semiconduttori. I materiali da noi sintetizzati che hanno suscitato molto interesse nella fotocatalisi sono il biossido di titanio (TiO 2 ) e l’ossido di Zinco (ZnO). Questi materiale sono poco costoso, chimicamente stabili, non tossici e, soprattutto, con una resa eccellente se utilizzati in forma nanometrica. Le nanoparticelle di TiO 2 sotto forma di sospensioni o fanghi sono state impiegate con successo nella purificazione dell'acqua per un certo numero di anni. Per quanto le nanoparticelle abbiano una resa molto elevata, purtroppo sono molto difficili da eliminare dall’acqua dopo il processo di purificazione ed inoltre, sebbene ritenuto non tossico, l'effetto delle nanoparticelle sul corpo umano non è ancora noto. Il team di MicroWatTs mira a produrre fotocatalizzatori su substrati solidi eliminando così l'uso di nanoparticelle e dei loro problemi associati.