Segnali positivi dal mercato delle macchine per l’edilizia che ha chiuso il 2018 con un aumento del 6,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. I dati sono stati diffusi dall’osservatorio del Cresme che ha inoltre rilevato come la crescita nei 12 mesi sia stata del 15,7% e 14770 macchine vendute o destinate al noleggio, mentre rispetto al 2016 la crescita è stata considerevole: +33%. Il 2018 è stato il quinto anno consecutivo chiuso in costante crescita per questo settore che ha lasciato gli anni della crisi ormai alle spalle. Il 2013 fu l’annus horribilis dell’intero settore quando si raschiò il fondo del barile con sole 6 mila unità vendute.
Dall’Istat invece arrivano dati altrettanto importanti sul commercio estero, sempre relativi al 2018, che mostrano un aumento delle importazioni di macchine, 13,5% in più, e esportazioni in crescita del 6,25% per un saldo attivo di 1,6 miliardi euro con un 2,7% in più rispetto all’anno precedente.
Andando nel dettaglio è possibile vedere come ogni comparto del settore abbia fatto registrare risultati positivi e che lasciano ben sperare anche per l’anno appena iniziato. Il mercato delle betoniere fa registrare un +49,8% a settembre mentre ad ottobre tocca quota 72,8%, piazzandosi tra i migliori segmenti del settore. Il mercato delle piattaforme aeree registra un aumento considerevole con una crescita rispetto al 2017 del 691% facendo registrare il dato più alto degli ultimi anni.
Sui dati assoluti pesano le cifre del settore delle macchine movimento terra che fanno registrare un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente raggiungendo il 62,4% del valore dell’intero comparto mentre in difficoltà sembrano le macchine per la lavorazione degli inerti, -30,7% e -12,7% negli ultimi due mesi presi in esame anche se gli analisti assicurano che il dato dovrebbe ritornare a crescere nei prossimi mesi.
Il nostro export è indirizzato soprattutto verso i mercati di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito dove la fetta di mercato riservata ai nostri costruttori fa registrare le impennate più rilevanti. In Africa risultati positivi per il commercio con il Marocco, +28,9%, e Sud Africa, 39,2%, mentre in Argentina continua il calo delle vendite -30,2 nel terzo trimetre e -36,8 che allarma particolarmente gli addetti del settore. Nonostante la concorrenza dei colossi asiatici anche nel continente giallo le nostre aziende fanno registrare una crescita considerevole che testimonia anche la competitività di questo settore che riesce a tenere teste ai mercati emergenti.
Manca ancora molto per raggiungere i livelli del 2007 quando le macchine vendute sfiorarono le 30 mila unità, ma si è anche lontani dal baratro degli anni della crisi economica quando tutto il comparto perse circa l’80% del suo intero giro d’affari con circa 600 mila posti di lavoro che andarono in fumo. I dati sull’occupazione del 2018, così come quelli dei primi mesi del 2019, mostrano un aumento costante della domanda da parte delle aziende e si pensa di ritornare ai livelli occupazionali del primo decennio del secolo già nel 2020.
Le associazioni di categoria si augurano che per il 2019 si possano sbloccare le grandi opere in modo tale da dare al settore delle macchine per l’edilizia la spinta necessaria per ritornare ai livelli pre-crisi. È da anni di fatti che si parla di ridare impulso all’edilizia sia pubblica che privata ma le difficoltà economiche del nostro paese hanno fortemente rallentato i tentativi dei diversi governi di rimettere in moto l’intero comparto. La legge Sabatini e quella sul superammortamento hanno fortemente spinto verso l’alto i dati di questa industria e sono state riconfermate dal governo per l’anno in corso tanto da far ben sperare l’intera categoria.