Contributi ai comuni in zona sismica per adeguamento antisismico e messa in sicurezza

Contributi ai comuni in zona sismica per adeguamento antisismico e messa in sicurezza

Ai comuni compresi nelle zone a rischio sismico sono stati attribuiti contributi per spese di progettazione definitiva ed esecutiva, nel limite di 29.735.043 euro per l’anno 2019, relative ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.

Il Decreto del Ministero dell'interno del 18/11/2019 - il cui comunicato è stato pubblicato nella G.U. del 26/11/2019, n. 277 - assegna ai comuni compresi nelle zone a rischio sismico 1 e 2 contributi, pari a 29.735.043 euro per l’anno 2019, per interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.

Si ricorda che l'art. 41-bis del D.L. 24/04/2017, n. 50 (convertito in legge dalla L. 21/06/2017, n. 96, ed in seguito modificato dall'art. 17-quater del D.L. 148/2017) prevede l'assegnazione di contributi ai comuni compresi nelle zone a rischio sismico 1 e 2 (di cui all’Ord. P.C.M. 28/04/2006, n. 3519) per la copertura delle spese di progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, nel limite complessivo di 55 milioni di euro per il biennio 2018-2019.

L’ordine di priorità ai fini della determinazione dell’ammontare del contributo è il seguente:
a) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante. In tal caso il finanziamento riguarda anche le spese di verifica della vulnerabilità sismica, da effettuare contestualmente alla progettazione;
b) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici sulla base di verifica della vulnerabilità sismica già effettuata;
c) progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.

Il D. Min. Interno 18/04/2019 aveva approvato il modello di certificazione informatizzato per l'anno 2019, con il quale i comuni dovevano comunicare la richiesta di contributo, e fissato modalità e termini di trasmissione per la validità della certificazione (che coincidevano con quelli già previsti dall’art. 41-bis del D.L. 50/2017).

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Tour ITALIA ANTISISMICA 2019-2020

Tour ITALIA ANTISISMICA 2019-2020

Incentivi, modelli d’intervento e abaco delle tecnologie per la riduzione del rischio sismico

L’Italia è un paese a forte rischio sismico: dei 14,4 milioni di edifici che costituiscono il patrimonio edilizio residenziale e non residenziale del nostro Paese, 9,3 milioni di edifici, in cui vivono 48,2 milioni di abitanti, ricadono nelle  zone sismiche 1,2,3, e il 74% di questi edifici, pari a 6,9 milioni di unità, sono stati realizzati prima del 1980, periodo in cui non era obbligatoria una seria normativa antisismica, inoltre  1,4 milioni di questi edifici è in mediocre o pessimo stato di conservazione. Il problema del rischio sismico in Italia è un problema serio che ha trovato nella legislazione una importante risposta. Grazie  ai recenti provvedimenti di tipo fiscale, volti a incentivare e agevolare gli interventi di diagnosi e di riduzione del rischio sismico degli edifici, si potrebbe finalmente dare inizio a un nuovo ciclo di investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio del nostro Paese.
 Esiste però un grave deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per dare impulso a questo processo.  
In questo contesto Cresme e ISI (Ingegneria simica italiana) sono intervenuti realizzando uno studio di carattere scientifico   finalizzato ad analizzare e descrivere: le dimensioni e le caratteristiche del mercato a rischio nei diversi territori, le potenzialità degli incentivi fiscali e loro modalità di applicazione; le possibili tecniche di intervento. La descrizione, in termini scientifici, delle tecnologie antisismiche  contenute nella sezione “Abaco di interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica” costituisce una parte fondamentale e particolarmente apprezzata dello studio perché mostra in concreto cosa è possibile fare.
Lo studio sarà presentato in 13 convegni gratuiti sul territorio, il primo dei quali si terrà il 14 novembre a Genova, seguito da quello  del 15 novembre a Bologna  e del 5 dicembre a Napoli.
L’iniziativa vede coinvolto  il mondo delle professioni tecniche con il patrocinio all’iniziativa  del Consiglio Nazionale degli Architetti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati e del Consiglio Nazionale dei Geologi, la partecipazione dei massimi esperti nazionali di antisismica, del mondo delle costruzioni e dell’amministrazioni degli edifici e del mondo dell’industria che fornisce le tecnologie necessarie a intervenire. Sono parte dell’iniziativa anche soggetti che oggi consentono di beneficiare dei vantaggi fiscali e esperti  in grado di descrivere con puntualità come è possibile ottenere gli  incentivi.  
I convegni sono diretti a professionisti (ingegneri, architetti, geometri, geologi)  con riconoscimento dei crediti formativi, imprese di costruzione, amministratori di condominio, proprietari di immobili, amministratori pubblici e cittadini che desiderino una maggiore conoscenza del tema.

Le iscrizioni ai convegni sono obbligatorie attraverso il sito Cresme: www.cresme.it


Il tour è realizzato con il sostegno di Eni gas e luce  e con il contributo delle seguenti aziende:
Basf, Ecosism, Ferriere Nord,  Hilti, Mapei, Stabila, Tecnokgiunti, Tecnostrutture, Seriana Edilizia