All’interno del paradigma dell’economia circolare si colloca la bioeconomia, che comprende la produzione di risorse biologiche rinnovabili e la trasformazione di tali risorse e dei flussi di rifiuti in prodotti a valore aggiunto quali alimenti, mangimi, bioprodotti, bioplastiche e bioenergie.
Le industrie e i settori che ne fanno parte sono caratterizzati da un forte potenziale d’innovazione e ricorrono a una vasta gamma di discipline scientifiche, tecnologie industriali e abilitanti.
Nel 2017 l’Italia ha ufficialmente adottato la propria strategia sulla bioeconomia, elaborata grazie al lavoro congiunto di Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di attori nazionali, quali l’Agenzia per la Coesione Territoriale, la Conferenza delle Regioni e i Cluster Tecnologici Nazionali SPRING e AgriFood.
Attraverso la Strategia, l’Italia promuove un proprio modello originale di bioeconomia, guardato con interesse anche dalla Commissione Europea, basato sul concetto di rigenerazione territoriale e declinato in un sistema di bioraffinerie integrate, con filiere lunghe che arrivano fino all’agricoltura, e in veri e propri “casi studio” di economia di sistema in molte aree come in quelle dei rifiuti, dell’efficienza energetica, dell’uso efficiente delle risorse, della chimica da fonti rinnovabili e delle filiere agroalimentari.
In collaborazione con Novamont, Ecomondo vi invita a visitare il padiglione D3 all'interno del quale si sviluppa per la prima volta un percorso tra le eccellenze italiane della bioeconomia circolare, per far conoscere da vicino ai visitatori quanto il nostro Paese abbia già realizzato e potrà realizzare in questo settore.