(ANSA) - GENOVA - Parte in Liguria il primo progetto italiano per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali pubblici. Il bando per il progetto 'EnerShift' ha un valore complessivo di affidamento delle concessioni di 20.716.986,38 euro diviso sui tre lotti geografici di Genova, Spezia e Imperia/Savona. Il progetto consentirà di risparmiare almeno il 45% sui consumi energetici attuali attraverso un meccanismo di autofinanziamento che permetterà agli inquilini di vedere sostanzialmente decurtate le loro bollette e sarà a costo zero per gli enti pubblici. A realizzare gli investimenti necessari per migliorare l'efficienza energetica degli edifici saranno i privati che verranno ripagati con una parte dei risparmi energetici. "E' un progetto innovativo - spiega l'assessore regionale all'Edilizia Marco Scajola - che mette insieme una serie di partner e che non comporterà alcun onere per Regione Liguria a parte il contributo di 5 mln a valere su fondi Por Fesr 2014-2020 per l'efficientamento energetico".
La gara e' stata bandita per 67 edifici di proprietà e/o gestiti dalle Aziende regionali territoriali per l'Edilizia della Regione Liguria. I soggetti ammessi al bando sono esclusivamente le Energy Service Company. I termini per la presentazione delle offerte scadranno il 15 novembre prossimo, alle ore 12.
Proporre un modello di sviluppo eco-sostenibile replicabile anche in altre regioni e nel Paese: è l’obiettivo dello studio sulla Liguria realizzato da ENEA per WWF Italia, che valuta soluzioni eco-innovative basate su rinnovabili, efficienza energetica e nuove tecnologie per accumulo di energia e trasporti, che potrebbero creare oltre 4.500 posti di lavoro
Nei prossimi 15 anni in Liguria, in termini di sola occupazione diretta, potrebbero nascere oltre 4.500 nuovi posti di lavoro dalla transizione verso un modello green e low carbon dell’economia; tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 391 milioni di euro.
È quanto emerge dallo studio, presentato oggi a Roma, dal titolo “Liguria, proposte per un modello di sviluppo nearly zero emissions”, che il WWF ha commissionato all’ENEA per approfondire le possibilità di una transizione verso un modello basato su tecnologie e sistemi in grado di ridurre le emissioni di gas serra e, di conseguenza, l’impatto dei cambiamenti climatici - come indicato dal recente accordo di Parigi (COP21) e dagli impegni europei - ma anche di promuovere l’efficienza energetica, favorire lo sviluppo e l’innovazione del sistema produttivo e incrementare i livelli occupazionali, seguendo i principi di un’economia circolare.
Secondo lo studio, l’insieme delle proposte consentirebbe alla Liguria di ridurre di circa 6 milioni di tonnellate annue le emissioni di CO2, di fatto dimezzando le emissioni pro-capite, portandole cioè a circa 3,6 tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2eq), rispetto alla media nazionale attuale che è di circa 7,1 tCO2eq.
“Non si tratta di un piano energetico regionale, ma dell’analisi di alcune opzioni che possono essere sviluppate e percorse da subito e avere piena attuazione nel corso di qualche decennio – sottolinea Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA -L’obiettivo è l’individuazione di un modello di sviluppo green e low carbon che possa essere replicabile anche in altre realtà regionali e territoriali.”