Testo Unico delle rinnovabili: nuovi regimi amministrativi e procedure digitali di autorizzazione
Dal 30 dicembre 2024 entreranno in vigore le nuove regole del Testo Unico delle rinnovabili, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento introduce importanti novità per la semplificazione e l’armonizzazione delle procedure di autorizzazione per l’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Le Regioni avranno tempo fino a giugno 2025 per adeguare le proprie procedure.
I tre regimi amministrativi previsti
Il cuore del Testo Unico delle rinnovabili è rappresentato dall’introduzione di tre regimi amministrativi:
1. Attività libera
2. Procedura Abilitativa Semplificata (PAS)
3. Autorizzazione unica
Attività libera
L’attività libera è il regime più semplice e non richiede alcuna autorizzazione o comunicazione. Tuttavia, in caso di occupazione di suolo non ancora antropizzato, il proponente dovrà presentare al Comune una garanzia bancaria o assicurativa a copertura degli interventi di dismissione e ripristino.
Gli impianti realizzati secondo questo regime non devono interferire con opere pubbliche; se ciò accade, sarà necessario procedere con il regime più oneroso dell’autorizzazione unica.
Procedura Abilitativa Semplificata (PAS)
La PAS subisce alcune modifiche importanti con il nuovo testo:
– Il proponente deve dimostrare di avere la disponibilità delle superfici necessarie per l’installazione.
– L’impianto deve essere conforme agli strumenti urbanistici adottati.
Inoltre, il testo prevede l’obbligo di presentare una relazione sui criteri progettuali utilizzati per minimizzare l’impatto territoriale e paesaggistico.
Autorizzazione unica
La durata dell’autorizzazione unica viene ridotta da 5 a 4 anni, con possibilità di proroga per cause di forza maggiore.
Principi generali e periodo transitorio
Il Testo Unico delle rinnovabili stabilisce che gli impianti possono essere installati anche in zone agricole, a patto che siano rispettate le norme in materia di sostegno al settore agricolo. Ciò include la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, la tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e paesaggistico.
Le Regioni avranno 180 giorni di tempo per adeguare le proprie procedure (anziché 120 giorni come inizialmente previsto). Durante questo periodo transitorio, continueranno ad applicarsi le norme previgenti.
Le Regioni potranno inoltre intervenire per limitare l’effetto cumulo, cioè la concentrazione di più impianti della stessa tipologia in una stessa area. Sebbene singolarmente questi impianti possano rientrare in procedure semplificate, l’effetto complessivo potrebbe giustificare regimi autorizzativi più stringenti.
Le zone di accelerazione
Una delle novità più rilevanti introdotte dal Testo Unico è l’istituzione delle zone di accelerazione, aree destinate prioritariamente all’installazione degli impianti. Entro il 21 maggio 2025, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) provvederà a individuare queste aree.
Successivamente, le Regioni adotteranno un Piano per l’individuazione delle zone di accelerazione entro il 21 febbraio 2026. Le zone prioritarie includeranno:
– Superfici artificiali ed edificate;
– Infrastrutture di trasporto e aree circostanti;
– Parcheggi;
– Aziende agricole;
– Siti di smaltimento rifiuti;
– Siti industriali e aree industriali attrezzate;
– Miniere;
– Corpi idrici artificiali, laghi e bacini artificiali;
– Siti di trattamento delle acque reflue urbane;
– Terreni degradati non utilizzabili per attività agricole.
Il Testo Unico delle rinnovabili rappresenta un passo avanti significativo verso la semplificazione amministrativa e l’accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Le nuove regole, insieme all’individuazione delle zone di accelerazione, offriranno strumenti concreti per facilitare la transizione energetica, garantendo al contempo la tutela del territorio e delle attività agricole. Tuttavia, sarà fondamentale il ruolo delle Regioni, chiamate a recepire e implementare le nuove procedure entro la scadenza prevista di giugno 2025.
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