Superbonus: bloccati cessione del credito e sconto in fattura dal 17 febbraio

Lo scorso 17 febbraio è entrato in vigore il nuovo Decreto Legge n.11 del 16 febbraio 2023 che ha segnato la fine dello sconto in fattura e della cessione del credito alle banche per tutti gli interventi di natura edilizia. Rimasta in essere solamente la detrazione fiscale tramite la dichiarazione dei redditi.
Nella lista di lavori interessati dal nuovo decreto, per cui si può ottenere solo la detrazione fiscale, sono coinvolti:
– lavori di isolamento termico degli edifici fino ad un tetto massimo di 60.000 euro per ciascuna unità immobiliare che compone l’edificio nel caso dei condomini;
– lavori di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione o con pompa di calore;
– lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone affette da disabilità motoria e con età superiore ai 65 anni;
– l’installazione di colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli elettrici;
– l’installazione di impianti fotovoltaici.
Il nuovo decreto ha abrogato le norme che prevedono la cessione dei crediti in relazione a:
– lavori di riqualificazione energetica e di ristrutturazione di primo livello per le parti comuni dei condomini con un importo superiore ai 200.000 euro;
– interventi antisismici delle parti comuni dei condomini o nei comuni con rischio sismico stimato a 1, 2 e 3 che riguardano la demolizione e la ricostruzione integrale dell’edificio.
Viene specificato che le pubbliche amministrazioni non potranno essere cessionarie dei crediti di imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con questi interventi.
Ancora, vengono interessati dal decreto il bonus ristrutturazione, tutti gli ecobonus per l’efficientamento energetico e il bonus facciate. Per quanto concerne invece il sisma bonus e il bonus per abbattere le barriere architettoniche, è ancora in fase di trattativa la possibilità di un transitorio concesso dal Governo.
Si registra anche un’apertura di quest’ultimo verso le associazioni di categoria: proposto l’utilizzo degli F24 per sbloccare il “nodo” costituito dai crediti incagliati: secondo la stima, ammonterebbero a 19 miliardi di euro. Se utilizzati, gli F24 andrebbero in questo modo a compensare le banche.
Il blocco delle cessioni del credito però, secondo Confedilizia, ANCE, Confindustria e altri rappresentanti di categoria, andrà a disincentivare non solo i lavori di edilizia ma anche l’attuazione delle Direttive Europee sulle prestazioni energetiche. Si segnala anche il possibile fallimento di diverse aziende italiane (circa 25.000) rimaste senza liquidità e il blocco di circa 90.000 cantieri. Proposto per questo da Confedilizia, di procedere in maniera graduale al blocco delle cessioni, facendo slittare al 30 aprile la data di scadenza. Si attendono ulteriori aggiornamenti in merito.
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