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Pannelli solari fino a 200 Kw: non servono permessi specifici

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È arrivato il decreto attuativo del Ministero della Transizione Ecologica secondo il quale per l’installazione degli impianti fotovoltaici su edifici, strutture e “manufatti fuori terra diversi dagli edifici” fino a 200 kW si potrà utilizzare il modello unico semplificato. Non sono quindi soggetti né ad autorizzazioni né a permessi specifici rientrando nella manutenzione ordinaria.

Era già previsto dal Decreto Energia, ma ora la pubblicazione del decreto attuativo, con allegato lo schema di modello unico semplificato utilizzabile per l’installazione degli impianti, “liberalizza le rinnovabili”, afferma il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Prima del decreto attuativo, il regime semplificato era previsto solo per gli impianti fino a 50 kW.

Il modello unico semplificato è utilizzabile per molteplici interventi legati all’utilizzo di impianti fotovoltaici quali realizzazione, modifica, potenziamento, connessione ed esercizi. È necessario però che gli impianti siano “ubicati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi e per i quali siano necessari interventi di realizzazione, modifica o sostituzione a regola d’arte dell’impianto per la connessione del gestore di rete eseguiti attraverso lavori semplici; aventi potenza nominale non superiore a 200 kW.”

Al contrario, sono esclusi dall’applicazione della norma gli impianti installati in aree o su immobili definiti dalla legge come di “notevole interesse pubblico“, (centri e nuclei storici inclusi). È possibile installare gli impianti in edifici vincolati solo quando i pannelli vengono integrati nelle coperture o non sono visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici o anche se i manti delle coperture sono realizzati in materiali della tradizione locale.

Il governo adesso ha un duplice obiettivo. Da un lato, tenta di “alleggerire” i costi delle altre fonti energetiche, aumentati notevolmente negli ultimi mesi causa inflazione e guerra in Ucraina. Dall’altro, ritiene fondamentale il raggiungimento di unimpronta ambientale più sostenibile, come previsto sia dal Pnrr che dai vari accordi internazionali.

Quali sono i passaggi da seguire per l’installazione?

Il decreto stabilisce che il richiedente deve compilare il modello unico, da trasmettere poi in via informatica al gestore di rete competente. Compito dello stesso gestore, secondo i criteri stabiliti da Arera, è controllare la compatibilità della richiesta con le condizioni imposte dalla legge. In caso di esito positivo, il processo viene avviato in automatico.

Lo scorso marzo, il ministro Cingolani aveva detto che ogni gigawatt di potenza elettrica installata potrebbe far risparmiare in media tre miliardi di metri cubi di gas. L’obiettivo del 2022 è di installare almeno 7 gigawatt all’anno e le possibilità di fare ciò sono piuttosto elevate. Cingolani afferma che dovrebbe essere questo il ritmo da tenere fino al 2030, “se l’Italia vuole centrare l’obiettivo Ue di tagliare le emissioni di gas serra del 55% a quella data.”

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