Di Federica Seregni su Mercoledì, 23 Ottobre 2024
Categoria: Varie

Tutela del suolo e lotta al dissesto idrogeologico: in vigore nuove norme per la salvaguardia del territorio

Le recenti alluvioni che hanno devastato diverse regioni italiane, con particolare impatto sull'Emilia Romagna, Bologna, la Sicilia e la Calabria, hanno messo in evidenza l'urgenza di affrontare il problema della fragilità del territorio italiano. La frequenza e l'intensità di questi eventi estremi non solo provocano ingenti danni alle infrastrutture, ma compromettono anche la sicurezza delle comunità locali e richiedono interventi tempestivi per la prevenzione del dissesto idrogeologico.

In risposta a questa crescente emergenza, nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un nuovo decreto-legge che introduce "Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, e l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico".

Obiettivi del decreto

Il decreto mira a rafforzare la protezione del suolo, accelerare la lotta al dissesto idrogeologico e migliorare la gestione delle risorse ambientali. Un punto chiave del provvedimento è il potenziamento dei poteri dei Presidenti di Regione, che agiranno come Commissari straordinari per la realizzazione di progetti infrastrutturali volti a prevenire disastri ambientali. Inoltre, il decreto prevede la revoca delle risorse assegnate per progetti che, nonostante siano stati finanziati, non hanno raggiunto un adeguato livello di avanzamento.

Principali misure

Il decreto introduce una serie di norme destinate a rendere più efficace la tutela del suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Tra le misure più rilevanti figurano:

- Rafforzamento del ruolo delle Regioni: i Presidenti di Regione avranno maggiori poteri per accelerare i progetti di tutela ambientale e prevenzione dei disastri idrogeologici. Saranno responsabili del monitoraggio dei progetti, garantendo la loro interoperabilità con le banche dati esistenti.

- Prevenzione della siccità: viene promossa la pratica del riuso delle acque con la nuova definizione di "acque affinate", che potranno essere utilizzate per rimpinguare i corpi idrici sotterranei, contribuendo a ridurre i rischi di siccità.

- Economia circolare: il decreto favorisce una maggiore cura del verde pubblico e una semplificazione burocratica per le piccole imprese, in particolare nella nomina del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti. Inoltre, l'Albo dei Gestori ambientali sarà rafforzato, ampliando la rappresentanza delle categorie coinvolte nella gestione sostenibile dei rifiuti.

- Bonifica dei siti orfani: il decreto punta a raggiungere entro le scadenze stabilite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) gli obiettivi di bonifica e riqualificazione dei siti contaminati.

- Mitigazione del dissesto idrogeologico: attraverso il censimento e il monitoraggio costante degli interventi sul territorio, il decreto mira a garantire un quadro tecnico chiaro e completo per la protezione del suolo.

Accelerazione dei processi di valutazione ambientale

Per far fronte alla grande mole di progetti ambientali da valutare, soprattutto in relazione agli obiettivi del PNRR e del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), il decreto introduce una corsia preferenziale per i progetti di interesse strategico nazionale. Questi progetti, che rispondono a criteri di sostenibilità tecnica ed economica e che contribuiscono agli obiettivi nazionali in materia di energia rinnovabile e sicurezza energetica, avranno priorità nel processo di valutazione.

Un testo a tutela dell'ambiente e della sicurezza

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha sottolineato l'importanza del decreto, definendolo un testo che unisce la necessità di tutela ambientale con la semplificazione delle procedure per l'attuazione di progetti fondamentali per la transizione energetica. "Questo testo porta chiarezza e, dove possibile, regole più semplici in settori chiave per il futuro ambientale del Paese", ha dichiarato il Ministro.

La viceministra Vannia Gava ha aggiunto che il provvedimento mira non solo a promuovere le energie rinnovabili, ma a facilitare tutte le fonti di energia pulita capaci di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione dell'Italia. "Semplifichiamo le procedure e mettiamo in sicurezza il territorio", ha ribadito.

Verso un futuro più sostenibile

Il decreto si inserisce in un quadro più ampio di azioni volte a rendere l'Italia più resiliente di fronte ai cambiamenti climatici e alle sfide ambientali. Il Governo si impegna a garantire che, grazie alle nuove norme e al rafforzamento dei poteri locali, si possa prevenire in maniera più efficace il dissesto idrogeologico, promuovendo al contempo pratiche sostenibili che proteggano il suolo e le risorse idriche.

Con l'attuazione di queste misure, l'Italia si pone l'obiettivo di proteggere il proprio territorio da eventi catastrofici, tutelando le comunità locali e assicurando un futuro più verde e sostenibile per le prossime generazioni.

Messaggi correlati

Rimuovi Commenti