Festeggiano le associazioni ambientaliste: il lungo iter della prima delle quattro necessarie delibere, approvata lo scorso 9 giugno 2021 in Senato, è finalmente terminato. Da ieri, 8 febbraio 2022, nella Costituzione italiana è sancito che l'iniziativa economica non potrà più svolgersi in modo da danneggiare la salute e l'ambiente. Per approvare questo principio la Camera dei Deputati ha dovuto apportare due modifiche sostanziali a due leggi molto importanti della Costituzione: l'articolo 9 e l'articolo 41.
La modifica avvenuta all'articolo 9 è di particolare importanza in quanto, l'articolo, rientra tra i 12 principi ritenuti "fondamentali". La novità che si potrà constatare è la dicitura: "La Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni". Di altrettanto interesse è il cambiamento apportato all'articolo 41 in cui si evidenzia che "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali".
I Deputati sono risultati tutti unanimi nel prendere questa decisione così importante per tutta la comunità tanto che lo stesso Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, si è dichiarato felice ed orgoglioso del passo epocale che è stato compiuto. Anche il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini si è espresso mostrando grande soddisfazione, lui che prima di tutti, si è fatto promotore dei principi per la tutela dell'ambiente in Costituzione.
La presenza del concetto di sviluppo sostenibile nella Costituzione obbliga adesso il legislatore a dover fare i conti con il concetto di sostenibilità quando si parla di economia. Dunque, tutti i settori imprenditoriali dovranno adeguarsi al cambiamento e dirottare le loro politiche aziendali verso una prospettiva più green a favore della tutela dell'ambiente e della salute e nell'interesse delle nuove generazioni.
Sicuramente non mancheranno le difficoltà di molti imprenditori italiani nel rivoluzionare i classici modelli di produzione, l'uso di risorse e di territorio e nell'impiego di energia e nelle attività di smaltimento rifiuti. Sarà questa la nuova sfida del mercato italiano che ci si augura di vincere, sperando che le modifiche apportate per iscritto negli articoli della Costituzione saranno anche messe in pratica.