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Fondazione Inarcassa: urgente la revisione del Codice degli Appalti
Fondazione Inarcassa ha recentemente sollevato l'urgenza di una revisione del Codice degli Appalti, evidenziando come alcune disposizioni attuali impattino negativamente sulla vita professionale degli oltre 175mila architetti e ingegneri liberi professionisti.
Durante una consultazione promossa dal Ministro Salvini e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), il presidente di Fondazione Inarcassa, l'ing. Andrea De Maio, ha sottolineato le criticità dell'attuale normativa. "Abbiamo partecipato alla consultazione con l'intento di sollecitare l'attenzione delle istituzioni su alcuni aspetti molto critici che impattano negativamente sulla vita professionale dei nostri associati", ha dichiarato De Maio.
Le principali problematiche evidenziate riguardano i requisiti di partecipazione alle gare, che attualmente non favoriscono l'emergere dei giovani professionisti, l'appalto integrato che svantaggia i liberi professionisti, e gli accordi quadro che tendono a favorire i grandi player del mercato. De Maio ha ribadito la necessità di difendere la Legge 49/2023 sull'equo compenso, opponendosi a qualsiasi tentativo di depotenziarla.
Il MIT è ora chiamato a sintetizzare le proposte emerse durante la consultazione. "È necessario un correttivo al Codice degli Appalti in tempi brevi per permettere ai professionisti tecnici, appartenenti a un ceto medio sempre più a rischio di estinzione, di operare al servizio della collettività, contribuendo allo sviluppo e alla crescita del Paese", ha sottolineato De Maio.
Secondo il presidente di Fondazione Inarcassa, la revisione del Codice rappresenta l'unica strada per garantire una concorrenza leale e una maggiore apertura del mercato verso i liberi professionisti, in linea con i principi del diritto europeo che favoriscono la crescita delle piccole e medie imprese.
Durante una consultazione promossa dal Ministro Salvini e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), il presidente di Fondazione Inarcassa, l'ing. Andrea De Maio, ha sottolineato le criticità dell'attuale normativa. "Abbiamo partecipato alla consultazione con l'intento di sollecitare l'attenzione delle istituzioni su alcuni aspetti molto critici che impattano negativamente sulla vita professionale dei nostri associati", ha dichiarato De Maio.
Le principali problematiche evidenziate riguardano i requisiti di partecipazione alle gare, che attualmente non favoriscono l'emergere dei giovani professionisti, l'appalto integrato che svantaggia i liberi professionisti, e gli accordi quadro che tendono a favorire i grandi player del mercato. De Maio ha ribadito la necessità di difendere la Legge 49/2023 sull'equo compenso, opponendosi a qualsiasi tentativo di depotenziarla.
Il MIT è ora chiamato a sintetizzare le proposte emerse durante la consultazione. "È necessario un correttivo al Codice degli Appalti in tempi brevi per permettere ai professionisti tecnici, appartenenti a un ceto medio sempre più a rischio di estinzione, di operare al servizio della collettività, contribuendo allo sviluppo e alla crescita del Paese", ha sottolineato De Maio.
Secondo il presidente di Fondazione Inarcassa, la revisione del Codice rappresenta l'unica strada per garantire una concorrenza leale e una maggiore apertura del mercato verso i liberi professionisti, in linea con i principi del diritto europeo che favoriscono la crescita delle piccole e medie imprese.
L'appello della Fondazione Inarcassa mette in evidenza l'urgenza di riforme concrete per risolvere le attuali problematiche, garantendo così un futuro equo e sostenibile per tutti i professionisti del settore.
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