Verso la liberalizzazione del fotovoltaico
La conversione in legge del DL 17/2022 Decreto Bollette, approvata definitivamente il 21 aprile dal Senato, rappresenta un grande passo in avanti nel processo delle autorizzazioni per le installazioni di impianti fotovoltaici e fonti rinnovabili. La legge, infatti, punta finalmente alla liberalizzazione dell'installazione degli impianti fotovoltaici e termici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra, e la realizzazione di tutte le opere funzionali alla connessione alla rete elettrica. Queste tipologie di lavori rientrano tra gli interventi considerati ordinari e dunque non necessitano di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso.
Nei centri storici e nelle aree sottoposte a vincolo, con la nuova legge, è garantita la liberalizzazione dell'installazione di pannelli integrati nelle coperture, purchè non siano visibili dagli spazi pubblici esterni e che non ostacolino i punti di vista panoramici. La liberalizzazione non concerne le coperture realizzate con materiali della tradizione locale. Per gli impianti di potenza compresa tra 50 kW e 200 kW sarà consentito utilizzare il modello unico semplificato previsto dal Dlgs 199/2021 attuativo della Direttiva RED II. Nelle aree industriali, invece, si potranno installare impianti fotovoltaici e termici fino al 60% dell'area industriale di pertinenza.
Anche le pompe di calore a gas rientrano negli impianti in via di liberalizzazione, ma devono essere stati installati dopo il 31 agosto 2013 e non devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell'edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente.
Procedure semplificate sono state eseguite per l'installazione del fotovoltaico a terra e delle relative opere di connessione alla rete elettrica, situati nelle aree industriali, produttive o commerciali, in discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati o in cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento. La procedura semplificata verrà applicata anche per l'installazione di impianti agro-voltaici con moduli sollevati da terra, ruotabili, posti a non più di 3 chilometri da aree aree industriali, produttive o commerciali. E' stato anche stilato un Piano nazionale per la riconversione di strutture produttive ormai deteriorate del patrimonio serricolo nazionale in siti agroenergetici. Infine, la legge definisce che le risorse del fondo per lo Sviluppo e la Coesione, che ammontano a 145 milioni di euro, siano poste a disposizione delle imprese che effettuano, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, investimenti volti ad ottenere una migliore efficienza energetica ed a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Opportunità economica per le imprese ottenibile attraverso il credito d'imposta disponibile fino al 30 novembre 2023.
Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha dichiarato che il Governo è già a lavoro per integrare a queste misure ulteriori e importanti semplificazioni per raggiungere, passo dopo passo, la totale liberalizzazione delle fonti rinnovabili.
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