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Appalti, Ingegneri e Architetti Chiedono Modifiche al Codice: "Il Progetto al Centro"

Le disposizioni del nuovo Codice dei Contratti Pubblici stanno riducendo fortemente i ruoli degli architetti e ingegneri liberi professionisti sia in fase di progettazione che nella direzione dei lavori. Questa è la convinzione delle principali associazioni di progettisti, che si uniscono per riportare il 'Progetto' al centro del processo di realizzazione delle opere pubbliche.

Il convegno "Il nuovo Codice dei Contratti. Rimettiamo al centro il Progetto", tenutosi a Roma nei giorni scorsi, ha rappresentato un primo passo per 'serrate le fila' dei professionisti del settore. Organizzato da ALA Assoarchitetti, Inarsind, Associazione Nazionale di intesa sindacale di Architetti e Ingegneri liberi professionisti, e Asso Ingegneri, l'evento ha ricevuto l'adesione delle altre Associazioni dell'Area Tecnica di Confprofessioni e il sostegno della stessa Confederazione che raccoglie le Associazioni dei Liberi Professionisti delle varie discipline.

Durante l'incontro, Bruno Gabbiani, presidente di ALA Assoarchitetti, ha sottolineato la necessità di "apportare modifiche alle norme vigenti non per la mera difesa degli interessi, seppur legittimi, dei liberi professionisti, ma nell'interesse generale dell'Italia". Gabbiani ha ribadito l'importanza di "realizzare sempre opere di qualità, grandi o piccole che siano", richiamando la posizione dell'Associazione espressa in una recente audizione parlamentare e chiedendo al Parlamento di adeguare il Codice dei Contratti correggendo le anomalie legate all'introduzione estesa dell'appalto integrato.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva annunciato a settembre 2023 modifiche al Codice Appalti entro fine anno. Tuttavia, tali modifiche sono ancora attese dagli operatori del settore della progettazione e delle costruzioni.

Carmelo Russo, presidente di Inarsind, ha espresso la determinazione dei liberi professionisti a mantenere l'attenzione sulle criticità del Codice dei Contratti Pubblici, evidenziando la mancanza di riscontro e il ritardo programmatico della Pubblica Amministrazione, nonostante la disponibilità economica del PNRR. "La sensazione - ha affermato Russo - è che si faccia scontare alle nostre attività l'assenza di una seria programmazione, anche dell'investimento 'progettazione', che pure i tre precedenti livelli di progettazione avrebbero consentito di attuare".

Lucia Coticoni, in rappresentanza di Asso Ingegneri, ha rilevato che la liberalizzazione dei subappalti introdotta dal nuovo Codice degli Appalti ha ampliato il ventaglio delle responsabilità, richiedendo una maggiore coordinazione delle figure in cantiere. Coticoni ha chiesto alle Istituzioni di coinvolgere le parti sindacali dei Professionisti nella elaborazione dei regolamenti e delle leggi su una materia così importante per la salute dei lavoratori e dei cittadini, suggerendo l'istituzione di praticantati formativi sulla sicurezza con incentivi fiscali.

Moderato dall'arch. Amedeo Schiattarella, il convegno ha visto la partecipazione di Claudia Alessandrelli, vicepresidente Confprofessioni, Tiziana Campus per il CNAPPC, Elio Masciovecchio, vicepresidente CNI, e Silvia Marzot del Tavolo tecnico congiunto Consiglio di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul Codice dei Contratti Pubblici.

I deputati Andrea De Bertoldi (Fdl) e Agostino Santillo (M5S), intervenuti nel dibattito, hanno riconosciuto la giusta iniziativa dei liberi professionisti del settore, impegnandosi per una soluzione positiva delle questioni poste.

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