Di Ambra Petruzzelli su Mercoledì, 08 Febbraio 2023
Categoria: Normativa

Nuovo codice dei Contratti Pubblici: digitalizzazione e BIM

​In questo momento è in corso il procedimento di approvazione del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Si tratta di un vero e proprio decreto legislativo che permetterà al Governo di regolamentare i Contratti Pubblici: inseriti digitalizzazione e BIM.

​La nuova norma ha come obiettivo l'adeguamento dei Contratti Pubblici alle normative europee e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e dalle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali; inoltre, si vuole semplificare e riordinare l'attuale normativa vigente ed evitare di incorrere in procedure di infrazione da parte della Commissione europea al fine di giungere alla risoluzione delle procedure avviate.

​Lo schema del decreto legislativo è già stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 dicembre 2022, con successiva trasmissione alle Camere lo scorso 5 gennaio 2023. La fase parlamentare è ancora in corso e si protrarrà fino al 9 aprile 2023.
Lo schema trasmesso alle Camere per il parere delle Commissioni competenti è costituito da 5 libri, contenenti 229 articoli e 36 allegati. Di significativa rilevanza sono le sezioni relative proprio ai temi di digitalizzazione e BIM. Partendo dal presupposto che tali sezioni sono oggetto di studio da parte delle Commissioni parlamentari, potrebbero subire modifiche durante tale processo e delle modifiche potrebbero essere apportate.

​Al momento però, si prevede che il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici entri in vigore il 1° aprile 2023 con efficacia delle disposizioni a partire dal 1° luglio 2023; l'abrogazione dell'attuale Codice dei Contratti Pubblici partirà dal 1° luglio 2023. Ma, è bene precisare che, nonostante l'abrogazione prevista a partire dalla data sopracitata, le disposizioni dell'ancora tutt'ora vigente Codice dei Contratti Pubblici si riterrà ancora applicabile ai procedimenti in corso.
Attualmente, il Codice dei Contratti Pubblici esistente (D.Lgs. 50/2016) contempla già al suo interno BIM e digitalizzazione: il decreto prevede infatti, l'impiego di metodi e strumenti elettronici specifici di modellazione e rinvia ad un decreto ministeriale la definizione delle modalità e dei tempi per l'introduzione della obbligatorietà nell'utilizzo di questi metodi.

​Viene sottolineato che una regola specifica è dettata per le procedure di affidamento e per i contratti riguardanti investimenti pubblici finanziati grazie alle risorse del PNRR e PNC totalmente o anche parzialmente; per tali contratti successivamente si applicheranno le disposizioni di cui al DL 77/2021, così come previsto dall'articolo 225, comma 7, del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici.
Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici prevede la Parte I del Libro I a regolamentare i principi che riguardano la disciplina dei Contratti Pubblici, andando a declinarli in maniera più o meno articolata per renderne i contenuti più espliciti.

​La novità dei Nuovo Codice dei Contratti Pubblici prevede l'introduzione di:
- Principio di risultato;
- Principio della fiducia;
- Principio dell'accesso al mercato.

​Nella II parte del Libro I viene trattato il tema della digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti, vera e propria sfida che animerà i prossimi anni il campo della realizzazione della riforma del sistema economico e sociale. L'intero ciclo di vita dell'opera, dalla sua programmazione fino alla sua conclusione dovrà passare attraverso piattaforme telematiche, fino ad arrivare al portale dell'ANAC per consentire un accesso diretto ai dati e alle informazioni.
Con il nuovo Codice, l'articolo 19 "Principi e diritti digitali" mette in evidenza i principi fondamentali per quanto riguarda la digitalizzazione e le Stazioni Appaltanti: si contempla che queste debbano adottare neutralità tecnologica; trasparenza; sicurezza informatica; protezione dei dati personali.

​A tal proposito verrà applicato il principio del "once only": a favorire maggiore tutela dei dati sensibili, documenti, informazioni e dati verranno inoltrati una sola volta alle stazioni appaltanti e da un solo sistema informatico. Questo principio troverà applicazione anche nella programmazione, nelle procedure di affidamento dei lavori di contratti pubblici e in ogni occasione venga richiesta come obbligatoria la comunicazione ad una banca dati o ad un sistema informatico, di informazioni. Per questo, la Banca dati nazionale dei contratti pubblici mantenuta da ANAC, dovrà confrontarsi con le piattaforme digitali di e-procurement utilizzate dalle stazioni appaltanti facendo si che da un lato gli operatori economici non ripresentino più volte gli stessi dati; e permetterà alle Committenze di non doverli richiedere.

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