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Sanatoria degli abusi edilizi ante 1977: semplificazione con la Scia

Il recente Decreto Salva Casa introduce importanti novità per la regolarizzazione degli abusi edilizi commessi prima del 1977. In particolare, la legge di conversione del decreto ha stabilito una procedura semplificata per sanare le difformità parziali che eccedono le nuove tolleranze costruttive, ma che non costituiscono abusi gravi.

Abusi edilizi ante 1977: cosa cambia con il Salva Casa

La normativa prevede un iter semplificato per la sanatoria delle varianti in corso d'opera realizzate prima dell'entrata in vigore della legge "Bucalossi" (L. 10/1977). Queste varianti, seppur non gravi, non possono essere assimilate alle tolleranze costruttive introdotte successivamente, rendendo necessario un percorso specifico per la loro regolarizzazione.

Secondo la maggioranza che ha sostenuto questa disposizione, esistono molti immobili interessati da tali irregolarità, per i quali reperire la documentazione necessaria risulta spesso complesso. Il Decreto Salva Casa mira quindi a facilitare questo processo, agevolando i proprietari nel regolarizzare la propria situazione.

Documentazione per provare la data degli abusi

Una delle principali innovazioni introdotte riguarda la prova della data di realizzazione degli abusi. Per regolarizzare le difformità realizzate prima del 1977, i proprietari devono utilizzare i documenti disponibili che attestino lo stato legittimo dell'immobile. Questo può includere il titolo abilitativo iniziale, le informazioni catastali di primo impianto, riprese fotografiche, estratti cartografici, documenti d'archivio e atti pubblici o privati.

In assenza di documentazione, un tecnico abilitato può dichiarare la data di realizzazione dell'abuso sotto la propria responsabilità, con la consapevolezza di eventuali sanzioni penali in caso di dichiarazioni false o mendaci.

Procedura di sanatoria con Scia

Per sanare le irregolarità edilizie antecedenti al 1977, è ora possibile presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), accompagnata dal pagamento di una sanzione che varia tra 1.032 euro e 10.328 euro, in base all'accertamento di conformità. Trascorsi 30 giorni senza una risposta dal Comune, la Scia in sanatoria viene comunque considerata approvata.

Nel caso di interventi in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, il Comune deve richiedere un parere all'autorità competente, che ha 180 giorni per esprimersi, con un contributo della Soprintendenza entro 90 giorni. Se questi termini non vengono rispettati, il Comune può procedere autonomamente.


Il Decreto Salva Casa rappresenta un'importante opportunità per regolarizzare gli abusi edilizi minori commessi prima del 1977. La procedura semplificata con la Scia consente ai proprietari di sanare le irregolarità in modo rapido ed efficiente, garantendo la conformità degli immobili alle normative vigenti.

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