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Affidamento della progettazione al vincitore di un concorso di idee, è possibile?

Il Mit chiarisce quando è obbligatorio il concorso di progettazione e quali regole seguire per quello con procedura negoziata

Un recente dibattito ha acceso i riflettori sulle procedure di affidamento della progettazione dopo la conclusione di un concorso di idee. La questione è diventata oggetto di discussione tra gli addetti ai lavori nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, soprattutto dopo che una Stazione Appaltante ha sollevato un dubbio riguardo alla possibilità di affidare direttamente al vincitore del concorso la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica.

Il dilemma riguarda la scelta tra l'istituzione di un concorso di progettazione e l'affidamento diretto, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) è stato chiamato in causa per fornire chiarezza su questa delicata questione.

La questione al centro del dibattito riguarda la normativa vigente, soprattutto dopo le recenti modifiche apportate al Codice degli Appalti, che ha stabilito nuove soglie per gli appalti pubblici. Tali soglie variano a seconda dell'autorità governativa competente e dell'entità dell'appalto.

Secondo l'articolo 46, comma 4 del Codice Appalti, le idee premiate possono essere la base per un concorso di progettazione o per l'affidamento di servizi di ingegneria e architettura. Tuttavia, la modalità di affidamento non è chiaramente specificata, generando incertezza tra gli operatori del settore.

L'articolo 76, comma 5 del Codice Appalti consente l'uso della procedura negoziata senza pubblicazione del bando qualora l'appalto segua un concorso di progettazione e debba essere affidato al vincitore o ad uno dei vincitori. In questi casi, il Codice prevede che tutti i vincitori siano invitati a partecipare.

Un altro aspetto sollevato riguarda il numero di operatori da invitare nella procedura negoziata senza pubblicazione del bando. Se esiste solo un vincitore del concorso, l'articolo 50 prescrive che devono essere invitati almeno altri 4 operatori. Tuttavia, il termine "vincitori" non è chiaro: si riferisce ai candidati che si sono aggiudicati il primo premio ex-aequo o a tutti i premiati previsti dal bando?

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fornito il chiarimento necessario attraverso il parere 2387. Secondo il Mit, la scelta tra concorso di idee e affidamento diretto dipende dall'importo del servizio da affidare. È fondamentale tenere conto del valore complessivo dei premi, dei pagamenti e dell'appalto di servizi al netto dell'IVA per una corretta quantificazione.

Il parere del Mit sottolinea che l'affidamento diretto non è consentito, poiché il Codice prevede esclusivamente il ricorso alla procedura negoziata, anche in presenza di un solo vincitore. Pertanto, l'invito alla procedura negoziata deve essere esteso solo ai vincitori, inclusi gli ex-aequo.

Il chiarimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti getta luce quindi su un tema complesso e delicato. È fondamentale rispettare le norme stabilite dal Codice degli Appalti per garantire trasparenza e correttezza nei processi di affidamento della progettazione dopo un concorso di idee.


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