Di One Team su Sabato, 02 Luglio 2022
Categoria: Comunicati stampa

Sostenibilità, digitalizzazione e nuovi modelli di progettazione alla One Team BIM Conference 2022

Si è svolta giovedì 16 giugno a Milano, nella suggestiva cornice di Cascina Triulza, la decima edizione della BIM Conference di One Team, di nuovo in presenza. Una giornata densa di discussioni, con interventi di esperti appartenenti a diversi ambiti del settore.

Le tematiche principali trattate durante l'evento sono state la digitalizzazione, la sostenibilità e i nuovi modelli e le strategie di collaborazione nel mondo della progettazione e delle costruzioni.

In apertura della conferenza, subito una dichiarazione "forte": il quadro dell'offerta nel mondo delle costruzioni è preoccupante. C'è il rischio serio di fallimenti a catena, perché il Superbonus 110% è stato una droga che ha messo in difficoltà numerose piccole imprese. Riccardo Perego, CEO di One Team, ha infatti sottolineato l'importanza del legame tra digitalizzazione e sostenibilità soprattutto in questo periodo storico: "Il decreto BIM introduce anche criteri premiali per chi garantisce nei bandi l'utilizzo del BIM perlopiù in cantiere. Noi di One Team aiutiamo le imprese nel delicato passaggio alla digitalizzazione. Il nostro metodo per l'introduzione del BIM ha dei vantaggi fondamentali: è molto collaudato e ottimizza tempi e costi per i nostri clienti. È un approccio agile: con l'affiancamento e la formazione si punta ad avvicinare il più possibile il momento in cui si inizia a lavorare insieme. Questo ci permette di tagliare i tempi per completare il primo livello, ovvero avere un gruppo di persone interne all'azienda che sono in grado di lavorare in BIM facendo anche un bando di gara. Successivamente formiamo le altre persone, completando le linee guida BIM. La sostenibilità di un'opera deve essere misurabile. Senza i dati oggettivi non si innesca nessun discorso completo e innovativo: per questo il BIM si lega perfettamente al concetto di sostenibilità".

Si parte con l'esempio virtuoso della Scuola nZEB di Sarzana.
Giampaolo Pilloni di GP Project
racconta la genesi del progetto incentrato su sostenibilità e digitalizzazione: "Una particolarità di questo progetto è che la scuola si trova in centro storico. Abbiamo demolito buona parte delle strutture con un'unica scuola ancora in funzione durante i lavori. Le macerie degli edifici demoliti, controllate e certificate, sono state utilizzate in veste di aggregato riciclato collaudato come estrusione del terreno: in sostanza, la nuova scuola nasce sulle macerie della vecchia. Una scelta estremamente sostenibile perché nessun camion è uscito dal cantiere per eliminare gli scarti. Prima del BIM abbiamo utilizzato un drone per la nuvola di punti".

È poi il turno di Sergio Gasperini, Responsabile Progettazione Novareti (Gruppo Dolomiti Energia): "Abbiamo scelto il BIM perché ci occupiamo non solo di progettazione ma anche di gestione: è importante ottenere tutte le informazioni che vengono dall'opera costruita. Il nostro percorso BIM è partito dalla formazione con One Team. I vantaggi li abbiamo individuati sia nei costi non impattanti, sia nelle competenze acquisite. Siamo partiti da una modalità standard per arrivare a un processo di progettazione sostenibile. Il nostro prossimo obiettivo è l'introduzione del BIM in cantiere".

Norsa e Perego introducono poi la relazione intitolata BIM - Dal Rilievo alla Progettazione di infrastrutture a rete eterogenee ed interconnesse.
In questo caso, One Team si è occupata della modellazione in BIM del sistema idrico del Gran Sasso, fornendo dunque un apporto diretto alla sostenibilità. Raffaella Molinari, Area Tecnica della Struttura del Commissario Straordinario per la messa in sicurezza Sistema Idrico del Gran Sasso: "Il decreto sblocca cantieri 2019 ha individuato una figura commissariale per il grave rischio idrogeologico nella galleria del Gran Sasso. Il BIM ci ha consentito di operare sia nella fase conoscitiva che quella di progettazione per poi eseguire e gestire il tutto dopo l'intervento. È stato possibile mettere insieme tutti i rilievi e associare i dati; in più, la rappresentazione di diversi elementi del sistema e il modello del terreno".

Nella prima tavola rotonda di giornata, Nuove associazioni per nuovi obiettivi, Riccardo Perego ospita Marco Caffi, Direttore Green Building Council, Andrea Fronk, Membro del Consiglio Direttivo di ASSOBIM e Alfredo Martini, Direttore AIS.

"Tre associazioni di scopo e non di parte", esordisce Perego.

Il successo di queste associazioni è stato rapido e ampio perché hanno messo insieme alcune delle realtà di settore più importanti del Paese.

GBC è un'associazione a scopo ambientale e sociale che cerca di guidare l'intera filiera verso un mondo più sostenibile aggregando tutti i soggetti. Fa parte dell'associazione mondiale World Green Building Council. ASSOBIM promuove la transizione digitale e la creazione di linguaggi e sistemi comuni, ponendosi al centro della filiera e coinvolgendo tutti gli addetti ai lavori. AIS parte dall'esigenza di una sostenibilità reale e misurabile nelle infrastrutture, comprende 60 soci tra i più importanti in Italia e si muove a stretto contatto con il MIMS.

Costruiamo un nuovo mondo. Una sinergia più efficace fra progettazione e cantiere è al centro della seconda parte della BIM Conference.

Si comincia con Acea Ingegneria & Servizi e la metodologia BIM: il progetto Acea

Giuseppe Morone, Responsabile - Business Process Improvement, Resource Management e BIM Acea e Andrea Paciola, Responsabile - sviluppo BIM di Acea Elabori raccontano due progetti: Acea Smart Comp, impianto 2.0 di gestione dei rifiuti organici modellato e progettato in BIM e la ristrutturazione della sede centrale di Roma, effettuata in BIM con Revit. Morone conclude con un annuncio: "Stiamo lavorando molto sul digital twin e presto porteremo novità in tema".

Ospiti successivi, Claudia Galimberti e Gabriel Nariño, Direzione Stazioni – RFI Rete Ferroviaria Italiana. Galimberti: "Stiamo creando nuove stazioni per trasformarle in luoghi che siano poli di servizi per le città e snodi integrati. Dobbiamo ripensare le stazioni in base ai criteri ESG".

Nariño approfondisce il tema BIM: "Lo strumento più importante che abbiamo a disposizione sono i dati. Rileviamo lo stato dei luoghi con la nuvola di punti. Per noi il BIM è prima di tutto un database.

Strumento fondamentale per noi è anche ACDAT/CDE. Utilizziamo diverse certificazioni come DSNH, CAM, LEED ed Envision. Il BIM è un supporto al raggiungimento delle certificazioni ambientali e noi vogliamo dimostrare che i nostri investimenti sono sostenibili e conformi ai DSNH".

La tavola rotonda conclusiva Cosa ci riserva il futuro (dopo Covid, dopo Superbonus 110% e anche dopo PNRR): un mondo di piattaforme integrate? consta di due parti: 1) aspetti tecnologici e normativi, 2) vivere in un mondo digitale e sostenibile.

Anas ha ottenuto dal PNRR 275 milioni per il monitoraggio delle opere d'arte. Ne verranno monitorate circa 1000 digitalizzandole in BIM. Ernesto Sacco, Responsabile U.O. BIM e BIM Manager Anas: "In Italia il BIM è obbligatorio, ma non basta. Come stazione appaltante dobbiamo far capire ai soggetti che partecipano all'opera che è davvero utile per raggiungere tutti gli obiettivi, compreso quello economico. Il BIM comporta un risparmio sul patrimonio esistente. I vantaggi del digitale sono sul ciclo di vita dell'opera e l'Anas ne è consapevole".

Prosegue Alfredo Ingletti, 3TI Progetti parlando di criticità: "La vera criticità è che le varie componenti sono slegate: il committente, il progettista, le imprese di costruzioni. Bisogna agire sull'integrazione dei vari attori, altrimenti l'unico fattore comune diventa il software".

Alberto Pavan, Professore Architetto al Politecnico di Milano si sofferma sulle normative: "Da qui a ottobre sono in programma diverse novità normative. Certo è paradossale che in Italia abbiamo scritto le norme per tutta Europa, ma non abbiamo una nostra piattaforma di scambio dati".
Giuseppe Savoia di FS Sistemi Urbani torna sulla centralità delle stazioni e della rigenerazione urbana: "Vogliamo favorire il trasporto multimodale e ridurre quello privato, raddoppiare il trasporto merci rispetto al 2019, coprire almeno il 40% del fabbisogno energetico del gruppo con autoproduzione. Servono più parcheggi e servizi, riduzione di CO2. C'è poi un piano delle Grandi Opere per connettere le città in alta velocità per una grande metropolitana d'Italia. Tutti i nostri progetti si basano su modelli digitali". Un annuncio per l'immediato futuro: "Già per le Olimpiadi del 2026 a Milano, città-pilota per la rigenerazione degli scali, avremo droni in grado di trasportare 8 persone".

Nella seconda parte sugli aspetti organizzativi, interviene per primo Emilio Misuriello, Amministratore Delegato Esri Italia: "L'innovazione per noi è fondamentale: tutto deve essere integrato nell'IoT, non possiamo parlare per esempio soltanto di GIS o BIM".
Bruno Monti, Head of GIS Department del Comune di Milano guarda al futuro: "Con gli strumenti GIS stiamo verificando numerosi fattori per avvicinarci al modello parigino della città dei 15 minuti".
Simone Eandi di NET Engineering: "L'innovazione è "lenta": anche il BIM ci ha messo circa 20 anni a diventare una creatura realmente matura. Dobbiamo seguire queste innovazioni prendendoci il giusto tempo per diffonderle. Ed è importante soprattutto lavorare sul modo di lavorare".

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