In un villaggio vicino al fiume Chao Phraya nel distretto di Ban Run, Ayutthaya, il Bangkok Project Studio ha realizzato un ristorante che è un intenso omaggio al patrimonio culturale del luogo e alla sua popolazione. L'opera è composta da cinque edifici a due piani, di identica dimensione, a forma di triangoli rettangoli collegati da percorsi in quota e disposti in modo da delimitare cortili interni a verde. Ciascun edificio ospita funzioni differenti correlate alla ristorazione e ha il nome di una delle anziane signore che abitano e cucinano nel villaggio.
Materiali interamente di recupero acquistano una nuova aura diventando protagonisti della composizione: gli involucri, sostenuti da una struttura in acciaio, sono realizzati in blocchi di vetro invenduti, materiale sottovalutato nel paese perché collegato a usi funzionali, e incorniciati a secco in telai di legno di gomma. Per le finestre è stato scelto il PVC - rinforzato per contrastare la forza del vento - materiale leggero e meno costoso delle più nobili lastre di vetro, mentre per le cerniere di porte e finestre sono state utilizzate le cerniere dei camion, riadattate per sostenere il peso delle grandi aperture dei locali.
La costruzione è stata affidata alla gente del posto che, anche senza competenze artigianali, ha acquisito il necessario know-how divenendo parte di un processo collettivo di apprendimento e di preservazione dei valori della comunità.
Questi edifici in blocchi di vetro, che brillano sotto la luce di giorno e si illuminano di notte, danno l'impressione di essere lanterne sempre accese, a significare che qui le persone fanno parte di una storia collettiva che si conserva e non scomparirà con loro.
La città storica di Ayutthaya è diventata sito Patrimonio dell'Umanità Unesco nel 1991.
Tutti gli edifici erano elegantemente decorati con la più alta qualità di artigianato e dipinti murali. Una miscela eclettica di stili tradizionali sopravvissuti a Sukhothai, ereditati da Angkor, e presi in prestito dagli stili artistici del Giappone, della Cina, dell'India, della Persia e dell'Europa. Questa espressione artistica cosmopolita ha gettando le basi per la fusione di stili di arte e architettura popolari durante la successiva Era di Rattanakosin.