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La strada della sostenibilità è costruita con l'asfalto mangia smog

Con le nuove normative europee proiettate verso lo sviluppo sostenibile e le costruzioni a zero emissioni, le ricerche hanno subito una notevole accelerazione per studiare nuovi metodi per assorbire le sostanze nocive presenti nell'atmosfera e per trasformarle in altre innocue. Tutti i settori produttivi, dunque, sono stati chiamati a investire in nuove tecnologie e soluzioni ecostostenibili e vari prodotti speciali sono stati lanciati sul mercato.


In ambito di "edilizia sostenibile", dopo le tegole antismog per la riduzione dell'inquinamento, è arrivato anche l'asfalto mangia smog. Le ultime tendenze, infatti, vertono ad elaborare soluzioni in grado di prevenire l'inquinamento e di combatterlo definitivamente. Alla base di questa innovativa tecnologia, cè il principio della fotocatalisi che accelera l'ossidazione degli inquinanti (ossido di azoto, polveri sottili, VOC) immessi nell'aria dagli scarichi delle automobili e da altre attività inqunanti dell'uomo. Attraverso questo processo, tali sostanze vengono convertite in sali inorganici non pericolosi per la nostra salute e facilmente dilavabili dalle acque piovane, reazione chimica che avviene attraverso l'irradiazione solare. L'elemento che più di ogni altro consente il verificarsi di questo fenomeno è il Biossido di Titanio (TiO2).

Prima di arrivivare a validare questa metodologia, sono stati condotti diversi studi e test pilota come quello condotto nella zona arrivi del Terminal 1 di Malpensa dove ben 18mila metri quadrati di pavimentazione stradale sono stati trattati con il Coverlite, un composto a base d'acqua contenente Biossido di Titanio. Si è constatato che tale prodotto spruzzato sull'asfalto, penetra in profondità e, con l'azione dei raggi solari, attiva la reazione chimica della fotocatalisi. Le analisi fatte a seguito dell'esperimento hanno dimostrato le potenzialità del prodotto, capace di abbattere, in media, il 9% degli ossidi di azoto. Tale percentuale può addirittura salire al 43% in condizioni meteorologiche ideali, cioè durante le giornate più calde. Si è anche dimostrato come il trattamento con il Coverlite abbia anche una lunga durata che va dai 4 ai 5 anni.

Purtroppo, l'asfalto mangia-smog ha ancora dei costi molto elevati e per questa ragione non è molto diffiuso. Nonostante tutto, il Coverlite ha visto la sua applicazione in vari paesi Europei e si spera che sempre più utenti, privati e pubblici, possano investire in questo prodotto. Tra le città che hanno scelto di investire nell'asfalto mangia smog c'è Bari e a darne l'annuncio è stato l'assessore Pietro Petruzzelli, attraverso i social: Un asfalto che grazie al biossido di titanio e utilizzando come catalizzatore la luce, assorbe polveri sottili che generano inquinamento rendendole molto meno pericolose. Per questo, insieme all'assessorato all'Ambiente della Regione Puglia, che ringrazio, abbiamo deciso di sperimentare l'asfalto fotocatalitico nel sottopasso di via Quintino Sella, ha scritto l'assessore.

L'assessore cittadino all'Ambiente ha spiegato che "Grazie ad Arpa Puglia, condurremo un importante monitoraggio sulla qualità dell'aria prima, durante e dopo il posizionamento della pavimentazione "mangia smog". Un bellissimo progetto che spero sia il primo di tanti altri interventi in tutta la città. Migliorare la qualità dell'aria è importante, anche in una città come la nostra che non ha più il problema del superamento di concentrazioni di polveri sottili nell'aria ma che vuole migliorare giorno dopo giorno". Ci auguriamo che i ricercatori possano trovare il modo di ridurre le spese di applicazione del prodotto per poterlo impiegare ovunque e per poter percorrere strade sempre più green.

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