Di Ambra Petruzzelli su Martedì, 19 Settembre 2023
Categoria: Ambiente & Energie rinnovabili

Direttiva RED III: l’approvazione del Parlamento Europeo

​Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva, nella seduta dello scorso 12 settembre, il testo della Direttiva RED III (Renewable Energy Directive). Adesso rimane da attendere l'approvazione del Consiglio Europeo e la finale pubblicazione in Gazzetta. RED III è in linea con le soluzioni sostenibili per l'energia rinnovabile, promosse anche dal Green Deal e da REPowerEU. Inoltre, si andrà a modificare la Direttiva europea sulle rinnovabili 2018/2001 (RED II).

​La revisione legislativa è parte integrante del pacchetto "Pronti per il 55% - Fit for 55", che va ad integrare e aggiornare la legislazione europea attualmente in vigore in relazione all'energia e al clima, per raggiungere il target europeo della riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

​I target da raggiungere hanno visto un incremento attraverso il pacchetto REPowerEU, che ha come obiettivo primario la produzione di energia propria dell'UE, così da rendersi indipendenti dalla Russia, a seguito dell'invasione dell'Ucraina.

​La direttiva RED III per le energie rinnovabili prevede che entro il 2030 in Unione Europea, le rinnovabili costituiscano almeno il 42.5% dei consumi con l'obiettivo fissato al 45%. Sono previste anche procedure più rapide per approvare la creazione di nuovi impianti e misure specifiche che consentano all'UE di emanciparsi dalle importazioni di energia dalla Russia.

​Si passerebbe quindi dall'attuale 32% del consumo di energie rinnovabili al 42.5% entro il 2030. La direttiva prevede anche di imporre la durata massima di 1 anno di tempo per concedere autorizzazioni e permessi per impianti fotovoltaici e centrali eoliche, per le quali spesso in Italia e in altri Paesi europei, le tempistiche costituiscono un grave ostacolo. 1 anno sarà il limite massimo per ottenere il permesso nelle zone di riferimento per le energie rinnovabili. Non si potrà andare oltre i 6 mesi invece per la realizzazione di nuovi impianti sotto i 150 kWp o sistemi di stoccaggio co-ubicati; mentre, per le restanti aree, l'iter non dovrà andare oltre i 2 anni.

​Fissato anche l'obiettivo per le tecnologie innovative: fissata al 5%, la capacità di energia rinnovabile di nuova installazione e creato un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri.

​Sulla biomassa, la direttiva prevede il suo utilizzo con attenzione alla raccolta: dovranno essere usati metodi che non abbiano impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

​Altro target perseguito è la generale riduzione del 14.5% delle emissioni di gas entro il 2030, grazie all'aumento delle energie rinnovabili anche nel settore dei trasporti e della logistica: questo sarà possibile grazie all'utilizzo di biocarburanti avanzati e a carburanti rinnovabili di origine non biologica, come ad esempio l'idrogeno.

​Definito anche un target per le rinnovabili anche per i sistemi di raffrescamento e raffreddamento: previsto un aumento su base annua di 0.8 punti percentuali della quota verde, per i consumi entro il 2026; dal 2026 fino al 2030 è invece previsto un aumento di 1.1 punti percentuali.

​Viene anche fatto notare che aggiornando la direttiva e approvando RED III sarà possibile avere un aumento di investimenti nel settore delle rinnovabili oltre a ridurre la dipendenza da petrolio e gas grazie all'efficientamento energetico e all'aumento delle energie rinnovabili.

​Saranno anche incentivati investimenti nelle tecnologie per produrre energia rinnovabile, come gli impianti per la produzione di idrogeno verde e testare nuovi metodi per produrre e conservare energia rinnovabile.

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