Beni culturali: ENEA presenta nuova metodologia per recupero monumenti danneggiati
Il recupero dei monumenti danneggiati rappresenta una sfida costante per gli studiosi e i conservatori del patrimonio culturale. Tuttavia, grazie a nuove metodologie innovative sviluppate da ENEA, questo compito diventa più efficace, efficiente e sostenibile. Il progetto COLLINE, finanziato dalla Regione Lazio e coordinato da ENEA, ha introdotto una serie di approcci avanzati che combinano nanomateriali, diagnostica e sensoristica di ultima generazione, modelli 3D e tecnologia dei droni per il recupero dei monumenti danneggiati.
Il cuore di questa metodologia innovativa risiede nell'utilizzo di materiali biocompatibili e sostenibili, inclusi oli essenziali e nanomateriali appositamente progettati nei laboratori ENEA. Questi materiali non solo consentono il recupero immediato dei monumenti danneggiati, ma offrono anche una protezione duratura contro agenti atmosferici e biologici nocivi.
Valeria Spizzichino, del Laboratorio Diagnostiche e Metrologie di ENEA, spiega: "Le superfici dei monumenti storici sono soggette a vari tipi di deterioramento, che possono compromettere la loro integrità e bellezza nel tempo. Attraverso tecniche avanzate come l'imaging multispettrale e la spettroscopia, siamo in grado di identificare i materiali originali, valutare i danni e tracciare i risultati di restauri precedenti".
Un aspetto fondamentale di questo progetto è l'identificazione dei biodeteriogeni presenti sui monumenti, che può influenzare i processi di deterioramento nel tempo. Grazie ai lidar fluorosensori sviluppati da ENEA, è possibile monitorare l'efficacia dei trattamenti e prevenire nuove forme di degrado.
Il monitoraggio ambientale e microclimatico è un'altra componente cruciale del progetto. Attraverso l'utilizzo di sensori innovativi come quelli in fibra ottica di tipo FBG e sensori commerciali, il team valuta e controlla le condizioni che influenzano il degrado dei monumenti. Questi dati, integrati con modelli 3D creati tramite droni e scanner laser, vengono poi inseriti in una piattaforma web-GIS accessibile e monitorabile, consentendo una gestione più efficace e precisa dei beni culturali.
Rosaria D'Amato, del Laboratorio ENEA di Micro e Nanostrutture per la Fotonica, sottolinea l'importanza della partnership pubblico-privata in questo progetto: "Questa collaborazione non solo porta benefici tangibili in termini di recupero dei monumenti, ma favorisce anche il trasferimento di conoscenze e tecnologie, promuovendo un approccio olistico alla conservazione del patrimonio culturale".
Le tecniche innovative implementate nel progetto COLLINE non solo semplificano i processi di manutenzione e recupero dei monumenti, ma anche promuovono una nuova era nella gestione e fruizione dei beni culturali, in linea con le direttive europee e nazionali per l'innovazione tecnologica e la conservazione del patrimonio storico-artistico.
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