2 minuti di lettura
(376 parole)
Ambiente: acque reflue, da ENEA e Hera nuove tecnologie per il riutilizzo
Nel costante sforzo di preservare le risorse idriche e promuovere pratiche sostenibili, ENEA - l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile e il Gruppo Hera hanno annunciato una collaborazione che promette di rivoluzionare il modo in cui gestiamo le acque reflue urbane.
Presso l'impianto di trattamento delle acque reflue urbane di Cesena, è stato implementato un sistema innovativo per il monitoraggio in tempo reale della carica batterica delle acque depurate. Questa tecnologia non solo assicura la qualità dell'acqua per l'irrigazione, ma ottimizza anche l'apporto di nutrienti al terreno, riducendo l'uso di fertilizzanti sintetici.
Presentato pochi giorni prima della Giornata Mondiale dell'Acqua, il nuovo sistema di monitoraggio si inserisce nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mirando a favorire il settore agricolo con la produzione di elementi nutritivi e fertilizzanti derivati da scarti agro-alimentari e fanghi di depurazione.
Questo sistema all'avanguardia è in grado di individuare batteri come l'Escherichia coli in meno di due ore, rispetto alle 24 ore richieste dalle procedure tradizionali. Ciò consente un monitoraggio più frequente e un'analisi in tempo reale, consentendo ai gestori di prendere provvedimenti rapidi e in linea con le normative europee sulla gestione delle risorse idriche.
Secondo Luigi Sciubba, del Laboratorio ENEA di Tecnologie per uso e gestione efficiente di acqua e reflui, il riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate è essenziale per contrastare la riduzione della disponibilità idrica, specialmente durante i periodi di siccità sempre più frequenti. Questa pratica non solo supporta la produttività agricola, ma favorisce anche il recupero diretto di nutrienti per il suolo e le colture.
L'innovazione presentata è una naturale evoluzione del progetto VALUE – CE IN, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione, che risponde alle direttive del Regolamento UE 2020/741. Quest'ultimo mira a promuovere e standardizzare le pratiche di riutilizzo dell'acqua in tutta l'Unione Europea, introducendo categorie di colture irrigabili e livelli di qualità dell'acqua definiti da parametri chimico-fisici e microbiologici, compresa la carica batterica.
Presso l'impianto di trattamento delle acque reflue urbane di Cesena, è stato implementato un sistema innovativo per il monitoraggio in tempo reale della carica batterica delle acque depurate. Questa tecnologia non solo assicura la qualità dell'acqua per l'irrigazione, ma ottimizza anche l'apporto di nutrienti al terreno, riducendo l'uso di fertilizzanti sintetici.
Presentato pochi giorni prima della Giornata Mondiale dell'Acqua, il nuovo sistema di monitoraggio si inserisce nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mirando a favorire il settore agricolo con la produzione di elementi nutritivi e fertilizzanti derivati da scarti agro-alimentari e fanghi di depurazione.
Questo sistema all'avanguardia è in grado di individuare batteri come l'Escherichia coli in meno di due ore, rispetto alle 24 ore richieste dalle procedure tradizionali. Ciò consente un monitoraggio più frequente e un'analisi in tempo reale, consentendo ai gestori di prendere provvedimenti rapidi e in linea con le normative europee sulla gestione delle risorse idriche.
Secondo Luigi Sciubba, del Laboratorio ENEA di Tecnologie per uso e gestione efficiente di acqua e reflui, il riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate è essenziale per contrastare la riduzione della disponibilità idrica, specialmente durante i periodi di siccità sempre più frequenti. Questa pratica non solo supporta la produttività agricola, ma favorisce anche il recupero diretto di nutrienti per il suolo e le colture.
L'innovazione presentata è una naturale evoluzione del progetto VALUE – CE IN, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione, che risponde alle direttive del Regolamento UE 2020/741. Quest'ultimo mira a promuovere e standardizzare le pratiche di riutilizzo dell'acqua in tutta l'Unione Europea, introducendo categorie di colture irrigabili e livelli di qualità dell'acqua definiti da parametri chimico-fisici e microbiologici, compresa la carica batterica.
Questa partnership tra ENEA e Hera segna un passo significativo verso un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche, contribuendo a preservare l'ambiente e garantendo una gestione responsabile delle acque reflue urbane.
Copyright
© ENEA
Forse potrebbero interessarti anche questi articoli
Accettando accederai a un servizio fornito da una terza parte esterna a https://www.edilsocialnetwork.it/