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Bonus casa: riepilogo dei cambiamenti dal 1 gennaio 2023

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I Bonus Casa, durante l’anno 2022, hanno potuto fornire diverse agevolazioni su spese di ristrutturazione, messa in sicurezza e acquisto di immobili; di questi, alcuni verranno riconfermati nel nuovo anno, mentre per altri sono previste delle scadenze o variazioni dall’anno 2023.

Cosa resta invariato

Il bonus ristrutturazione, che prevede una detrazione del 50% su spese fino a 96.000 euro, resterà invariato fino a fine 2024. Dopo questo periodo, tuttavia, si tornerà all’aliquota originale, che ammonta invece al 36% su una spesa massima di 48.000 euro.

In maniera analoga vi è il Sismabonus, la cui detrazione può essere beneficiata fino all’85% su spese fino a 96.000 euro per rivalutazione antisismica. Come per il bonus ristrutturazione, la sua aliquota resterà invariata fino al 2024, periodo oltre il quale si tornerà al valore originale del 36% per un importo massimo di spesa di 48.000 euro.

Infine, anche per l’Ecobonus, la detrazione del 65% non subisce cambiamenti fino a fine 2024; dal 2025, tuttavia, la percentuale si abbasserà al 36% su una spesa massima di 48.000 euro per unità immobiliare.

Cosa cambia nel 2023

Uno dei primi cambiamenti riguarda il Bonus mobili, che per il 2023 prevedeva una detrazione del 50% su acquisti fino a 10.000 euro. Negli anni 2023 e 2024, però, il massimale di spesa è stato dimezzato a 5.000 euro.

Successivamente vi è il Bonus facciate, che si applica esclusivamente per le spese di recupero o restauro di facciate esterne degli immobili in centri storici o zone di completamento. La detrazione, che ammonta a 60%, è in scadenza salvo proroghe per dicembre 2022.

Il Bonus prima casa under 36, che prevede diverse agevolazioni tra cui esenzione di imposta di registro, catastale e ipotecaria, al momento non ha subito proroghe per il 2023. Questo si considera quindi ottenibile dal contribuente, che deve possedere un importo Isee non superiore a 40.000 euro all’anno, fino a fine anno 2022.

Con l’introduzione del Decreto Aiuti Quater, il Superbonus è sceso da una percentuale per i condomini pari al 110% del 2022 a un 90% per i lavori avviati nel 2023. Tuttavia, questi dovranno riferirsi esclusivamente a una prima casa non di lusso e con un limite di reddito minimo di 15.000 euro.

Per i cantieri già avviati l’aliquota rimarrà al 110%, a condizione che sia stata presentata una Cila prima dell’entrata in vigore del decreto. Anche l’agevolazione per le case indipendenti, inoltre, resta al 110% fino al 31 marzo 2023, solo per coloro che entro il 30 settembre scorso abbiano già ultimato il 30% degli interventi.

Infine, il decreto sancisce che l’importo del bonus scenderà ulteriormente al 70% per il 2024 fino a un 65% nel 2025.

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