GREEN CAL: da ENEA un modello di gestione per ridurre costi e rischio incendi
GREEN CAL, il modello di calcolo dell’ENEA per pianificare interventi nelle aree verdi cittadine, contrastare più facilmente il degrado e il rischio incendi prevalentemente in estate e risparmiare fino al 70% sui costi di gestione pubblica.
L’applicazione, frutto di uno studio realizzato dai ricercatori ENEA in collaborazione con Sapienza Università di Roma, mette in relazione tre elementi: i sistemi GIS (per il censimento del numero, posizione ed estensione delle aree verdi), le tecniche di sfalcio (utilizzo di decespugliatori, tagliaerba, trince) e i costi del taglio, per rendere più semplice la pianificazione degli interventi non solo per gli amministratori, ma anche per gli operatori del settore.
Il modello di calcolo è stato testato a Latina, Lazio, dove vivono circa 130mila abitanti su una superficie di circa 280 km2 con oltre 460 aree verdi estese su 160 ettari. Avvalendosi dei tariffari ufficiali, GREEN CAL ha stimato per il comune un onere minimo annuale di circa 255 mila euro (per uno sfalcio senza raccolta del materiale di risulta) fino a un massimo di quasi 4 milioni.
“La gestione del verde pubblico comporta spesso importi proibitivi per molti enti locali, ma applicando una manutenzione più ‘flessibile’, vale a dire in funzione del grado di utilizzo dei singoli spazi pubblici da parte dei cittadini, è possibile abbattere i costi fino a un 1,2 milioni di €/anno, garantendo uno standard di elevata sicurezza e decoro urbano”, spiega Sergio Cappucci, ricercatore ENEA del Laboratorio Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico dell’ENEA, uno degli autori dello studio.
“GREEN CAL è pensato anche per ottimizzare l’uso delle risorse idriche, ridurre il rischio incendi con tagli lungo corridoi che interrompono il percorso del fuoco e rendono così più efficaci i piani di protezione civile, includendo le segnalazioni dei cittadini, il cui contributo è sempre più rilevante nella gestione delle aree verdi pubbliche”, termina Cappucci.
“Il tema del verde, soprattutto dopo la pandemia, è molto sentito dai cittadini che hanno manifestato la necessità di poter disporre di spazi aperti accessibili e di qualità” dichiara Andrea Cappelli, professore dell’Università di Roma La Sapienza.
Il lavoro ha inoltre preso in considerazione le prospettive per valorizzare gli sfalci secondo i principi dell’economia circolare, con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti organici.
Gli algoritmi, oggetto di attenzione da parte di alcuni importanti comuni italiani, sono pensati anche per essere utilizzati a livello internazionale. Inoltre, nello studio sono state simulate azioni di riforestazione delle aree periferiche che potrebbero favorire la creazione di green belt, cinture verdi presenti in diversi paesi europei, volte a combattere il consumo di suolo, le ondate di calore e gli effetti dei cambiamenti climatici.
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