Smart city: Ravenna, nuova vita "digitale" per la Darsena
Rigenerare in chiave digitale la Darsena di Ravenna con la realizzazione di una grande piattaforma tecnologica per gestire dati su traffico, inquinamento ambientale e consumi energetici di lampioni, edifici e singole abitazioni. È questo l’obiettivo del progetto DARE[1], con cui il Comune di Ravenna ha ottenuto uno dei finanziamenti più alti (oltre 5 milioni di euro) al 4° bando europeo “Urban Innovative Action”, classificandosi tra le prime 20 città su 176 totali.
ENEA lavorerà a fianco del Comune di Ravenna per la progettazione della prima infrastruttura digitale della città nell’area portuale-industriale, interessata da profondi processi di dismissione, dove attualmente vivono circa 20mila persone. Saranno realizzati interventi di rigenerazione ambientale, abitativa e turistica seguendo tre grandi linee di azione: la creazione di un ambiente digitale che servirà a gestire i dati provenienti da una rete capillare di sensori sul territorio; l’innovazione del ruolo della PA, che dovrà mettere a sistema politiche pubbliche, opportunità di impresa e bisogni dei cittadini; la diffusione di una cultura digitale, sempre più connessa a turismo, lavoro, salute, sicurezza e vivibilità del territorio.
“Per questo progetto utilizzeremo un approccio di tipo collaborativo, su cui di fatto si basa tutta l’infrastruttura tecnologica. I cittadini saranno coinvolti tramite vari strumenti, come il portale, le app, i totem informativi, le panchine interattive, ma anche eventi e laboratori, per instaurare un dialogo diretto e costante con l’amministrazione comunale; questa interazione permetterà di offrire nuovi servizi al cittadino e di progettare interventi condivisi di rigenerazione urbana, per rendere l’area della Darsena attrattiva per residenti, turisti e investitori. I cittadini, quindi, non saranno solo i destinatari ma gli artefici della rinascita del loro territorio. E, una a volta raggiunto questo obiettivo, lavoreremo per rendere queste strategie di rigenerazione urbana un modello estendibile a tutta Ravenna e un esempio replicabile in altre città europee”, spiega Paola Clerici Maestosi, ricercatrice della Divisione Smart Energy e responsabile del progetto per ENEA.
Oltre a ENEA e Comune di Ravenna, partecipano al progetto DARE Cineca, Chia Lab srl, Alma mater studiorum – Università di Bologna, European Crowdfunding Network AISBL, Studiomapp srl, CIFLA -Fondazione Flaminia Innovation Center, BiPart Impresa sociale srl, CNA, CertiMaC Soc. Cons. a r.l. e Legacoop Romagna.
Fonte Enea
Energia: al via a Bologna la prima comunità energetica
Nascerà a Bologna la prima comunità energetica che permette ai cittadini e alle circa 900 aziende del quartiere Pilastro-Roveri di usufruire di tariffe ridotte, grazie a una combinazione di fonti rinnovabili, generazione distribuita, stoccaggio di energia e ottimizzazione dei consumi.
Ispirata ai concetti di smart city e sostenibilità ambientale per contrastare la povertà energetica, l’iniziativa rientra nel progetto GECO (Green Energy Community) promosso da AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), in qualità di coordinatore, ENEA e Università di Bologna, con la partecipazione di CAAB/FICO e Agenzia locale di sviluppo Pilastro-Distretto Nord Est. Finanziato con 2,5 milioni di euro dal fondo europeo EIT Climate-KIC, il progetto GECO è collegato a Roveri Smart Village, un’iniziativa promossa da ENEA dal 2017 presso il distretto industriale bolognese delle Roveri e a cui l’Agenzia collabora come soggetto promotore della cabina di regia costituita dal Comune di Bologna.
ENEA contribuisce al progetto attraverso lo sviluppo di un modello di business green basato su blockchain, finalizzato a rendere flessibile la domanda di energia dei partner della comunità energetica. Inoltre i ricercatori ENEA impegnati nel progetto si occuperanno della definizione di una piattaforma ICT per la raccolta dei dati, al fine di migliorare la consapevolezza dei consumatori.
“L'obiettivo - spiega la ricercatrice ENEA Francesca Cappellaro - è quello di coinvolgere sia gli stakeholder che i comuni cittadini nella ricerca di soluzioni locali per quanto riguarda le sfide imposte dal cambiamento climatico”.
“Continuare a lavorare a cambiamenti graduali e progressivi non è abbastanza. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è una trasformazione fondamentale dei sistemi economici, sociali e finanziari, in grado di innescare un cambiamento esponenziale dei tassi di decarbonizzazione e di potenziamento della resilienza climatica” ha dichiarato Sean Lockie, direttore Urban Transitions di Climate-KIC, all’avvio del progetto.
“L’obiettivo principale di GECO è contribuire ad aumentare la sostenibilità, ridurre la povertà energetica e generare un ciclo economico a basse emissioni di carbonio nel distretto di Pilastro-Roveri”, sottolinea Claudia Carani, responsabile dell’area pianificazione energetica di AESS e coordinatrice del progetto.
Sul piano tecnico, il progetto si avvale della collaborazione dell’Università di Bologna che, come sottolineato dal prof. Carlo Alberto Nucci, si occuperà di sviluppare modelli per la gestione ottimale dei flussi energetici e delle risorse distribuite, ovvero la gestione di generazione, consumo, stoccaggio elettrico e mobilità elettrica.
Fonte Enea
Milano4You, riparte il progetto per la prima smart city italiana
Riparte, dopo uno stop, il progetto per la prima smart city italiana, Milano4you. La convenzione urbanistica tra il Comune di Segrate e i responsabili dello sviluppo del progetto è stata firmata.
Milano4you è un’area di 300 mila metri quadri su cui verrà realizzato uno smart district da circa 90 mila metri quadri immerso in 80 mila metri quadri di parco. Il concept innovativo, che coniuga tecnologia digitale, efficienza energetica e progetto architettonico, sarà sviluppato a cura di Vegagest SGR SPA, gestore del fondo Aster proprietario dell’area, RED SRL e Sei Oltre.
Il progetto è nato nel 2005 e ha subito nel 2018 una battuta d’arresto dopo lo sviluppo parziale di cinque edifici residenziali. Dopo la ristrutturazione del fondo Aster, il progetto è stato riavviato e si avvarrà nella fase di progettazione e di realizzazione della collaborazione di partner tecnologici e industriali di standing internazionale e mira a creare un nuovo standard di sviluppo immobiliare sostenibile, connesso e ispirato ai più avanzati principi dell’economia circolare.
“La stipula della Convenzione Urbanistica è un passaggio fondamentale per lo sviluppo del progetto Milano4You a cui stiamo lavorando oramai da oltre quattro anni – spiega Angelo Turi, legale rappresentante di RED Srl, - e che ha di recente avuto un decisivo impulso dall’ingresso di Arrow Global e di Europa Investimenti nel capitale del Fondo Aster, il fondo immobiliare proprietario dell’area”.
Livorno punta sul modello smart city ENEA per risparmio energetico e taglio emissioni
Lampioni a led intelligenti, semafori telecontrollati, sensori e telecamere per la gestione del traffico e della sosta dei veicoli, ma anche per il monitoraggio ambientale. Sono alcune delle tecnologie messe in campo da ENEA nel programma di riqualificazione in chiave smart della città di Livorno che consentirà risparmi energetici totali fino al 70%, oltre a un taglio della CO2 di oltre 1.400 tonnellate annue.
Queste attività rientrano nell’ambito del progetto ES-PA - Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione, coordinato dall’ENEA, per rafforzare le competenze degli amministratori pubblici sui temi energetici e della sostenibilità e costruire modelli replicabili in tutta Italia.
“Insieme all’amministrazione comunale stiamo predisponendo soluzioni che, oltre ai benefici economici e ambientali, avranno un impatto positivo anche sulla vita dei cittadini”, evidenzia Stefano Pizzuti, responsabile del laboratorio ENEA “Smart Cities and Communities. “Oltre che nelle strade, i sistemi illuminanti ad altissima efficienza con regolazione del flusso luminoso saranno installati anche nei parchi e nei monumenti”, aggiunge Pizzuti.
Il piano di trasformazione di Livorno in chiave smart prevede anche torrette di ricarica elettrica e per il pronto soccorso, sensori per il controllo dell’allagamento di sottopassi, la riqualificazione delle linee elettriche, sistemi di video sorveglianza wi-fi urbano e fibra ottica, il tutto coordinato da una piattaforma urbana che raccoglie e redistribuisce i dati secondo principi di interoperabilità definiti da ENEA. Questo primo modello di smart city su scala urbana prevede inoltre lo sviluppo e l’applicazione di strumenti e procedure standard per ottimizzare l’utilizzo delle soluzioni presenti sul mercato.
“Nell’ambito del progetto abbiamo sviluppato una piattaforma informatica, denominata PELL cioè Public Energy living Lab, che permette di monitorare e misurare le prestazioni dell’intera infrastruttura digitale”, sottolinea Nicoletta Gozo della divisione ENEA “Smart Energy”. “Grazie a questa piattaforma, per la prima volta in Italia in una gara per l’affidamento dell’illuminazione pubblica è stato possibile adottare l’istituto del dialogo competitivo, caratterizzato da modalità più flessibili che riescono a conciliare la prestazione di un servizio pubblico con la capacità innovativa delle imprese”, aggiunge Gozo.
“Questo modello rappresenta la combinazione vincente di innovazione, rispetto per l’ambiente e risparmio economico; infatti gli investimenti necessari per introdurre le soluzioni tecnologiche concordate tra ENEA, Comune ed aziende saranno sostenute interamente dalle imprese stesse, mentre i costi di investimento saranno recuperati attraverso i risparmi energetici che le soluzioni stesse garantiranno”, sottolinea Mauro Annunziato responsabile della divisione ENEA “Smart Energy”. “Non solo il Comune di Livorno non dovrà effettuare nessun investimento, ma i costi di gestione dell’intero nuovo sistema smart saranno inferiori del 20% rispetto a quanto il Comune paga attualmente per la sola illuminazione pubblica. In questo senso il ‘modello Livorno’ può essere generalizzato in una policy nazionale che consente di risparmiare risorse energetiche, ambientali ed economiche per dare al cittadino molti più servizi e migliorare la qualità della vita e la sicurezza”, conclude Annunziato.
Da ENEA un modello per la smart city del futuro
ENEA ha sviluppato un modello di città del futuro con soluzioni e strumenti hi tech per abitazioni e ambiente urbano basate su risparmio energetico e idrico, sicurezza, salute e comfort abitativo delle persone, economia circolare e monitoraggio ambientale, ma anche co-governance e partecipazione alla vita collettiva. Alcune delle soluzioni sono state già testate in alcuni quartieri di Roma e in altri Comuni italiani e successivamente qualificate all’interno dello Smart Village del Centro ENEA Casaccia.
I risultati di questa roadmap verso la smart city del futuro sono stati ottenuti in collaborazione con i principali istituti universitari nazionali, nell’ambito del progetto “Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano” dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il modello, direttamente operativo in contesti urbani, prevede tre settori applicativi: servizi aggregati per edifici, infrastrutture pubbliche energivore e smart community. A livello orizzontale è stata sviluppata una piattaforma ICT di integrazione, la cosiddetta Smart City Platform, in grado di connettere tutti i servizi urbani alla piattaforma di distretto e di integrare i prototipi e le soluzioni innovative realizzate.
Le tecnologie integrate nel modello replicabile di città del futuro comprendono:
smart home basata su una serie di sensori a costi contenuti e ridotta invasività, in grado di effettuare nelle abitazioni monitoraggi energetico-ambientale, segnalare effrazioni alla sicurezza e controllare le condizioni di salute delle persone. Tra le tecnologie utilizzate, il sistema multisensoriale “Sesto Senso”, brevettato da ENEA e basato su algoritmi specializzati, che consente di rilevare il numero di persone presenti in un ambiente ed effettuare l’analisi acustica e dei livelli di CO2;
smart building, un edificio innovativo implementato da un impianto fotovoltaico, batterie per l’accumulo e gestione innovativa dei flussi energetici, in grado di ridurre la necessità di scambio con la rete elettrica, abbattendo di conseguenza i costi per l’utente finale;
smart street con soluzioni per il monitoraggio dei parcheggi, la rilevazione di infrazioni o l’accesso in aree sensibili, il monitoraggio dell’inquinamento acustico e della qualità dell’aria, la rilevazione di situazioni critiche (es. allagamenti) e la ricarica di veicoli elettrici;
lampioni intelligenti dotati di connettività e sensoristica per poter regolare da remoto e in automatico l’intensità dell’illuminazione pubblica a led - con costi ridotti anche dell’80% - e acquisire dati di flussi di traffico e condizioni ambientali;
software per previsioni di rischio delle infrastrutture energetiche e idriche, in caso di eventi meteo estremi quali precipitazioni intense, esondazioni o terremoti, con stima dei danni;
sistema basato su droni per il monitoraggio energetico degli edifici energivori, l’analisi della qualità dell’aria, attraverso video e termografie nell’infrarosso, e il calcolo delle dispersioni di calore e della concentrazione di inquinanti;
gestione intelligente della rete idrica per individuare le perdite in tempo reale sia a livello di singolo utente che di distretto urbano;
gestione intelligente e controllo automatizzato degli impianti di depurazione delle acque reflue, grazie a un sistema brevettato da ENEA che consente risparmi significativi nei consumi elettrici e a una metodologia innovativa di “labelling” energetico mediante l’introduzione di opportune classi di efficienza;
compostaggio di comunità per la valorizzazione degli scarti alimentari;
piattaforma nazionale per il monitoraggio e la valutazione dei consumi delle infrastrutture pubbliche energivore, basata su una mappa standardizzata ed omogenea dei dati d’identità e di consumo per un vero e proprio catasto nazionale;
Social Urban Network, una metodologia già testata nel quartiere di Centocelle a Roma per lo sviluppo di una smart community locale e la promozione della co-governance, la partecipazione alla vita collettiva e comportamenti sostenibili grazie a processi formativi e organizzativi, living lab e tecnologie ICT.
“Nell’ambito del progetto oltre allo sviluppo di veri e propri prototipi per la gestione in tempo reale di servizi urbani integrati e agevolare la gestione operativa della città, sono state implementate soluzioni adattive, sistemi di valutazione delle prestazioni, diagnostica, ottimizzazione e software di comunicazione dati in tempo reale”, sottolinea la responsabile del progetto Claudia Meloni, della divisione ENEA “Smart Energy”.
“Inoltre con oltre 31 articoli scientifici, l’organizzazione di workshop e la partecipazione a tavoli nazionali e network internazionali, sono state promosse attività di diffusione e coinvolgimento degli operatori e delle amministrazioni locali al fine di affiancare alla rivoluzione tecnologica una parallela rivoluzione culturale, per portare nuove tecnologie e modelli gestionali al mercato, alle imprese e ai Comuni, anche attraverso attività di formazione e implementazione di siti web per la comunicazione dei risultati della ricerca”, conclude Meloni.
Ecco gli «enertour» sulla sostenibilità
Promuovere un modello virtuoso dove la progettazione di edifici in chiave sostenibile rappresenti una risposta concreta all’allarme clima. Questo l’obiettivo di Klimahouse, fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risparmio in edilizia dal 23 al 26 gennaio a Bolzano, che punta i riflettori sugli ultimi trend del settore applicati a tutti gli spazi in cui viviamo la nostra quotidianità: dai condomini agli uffici, dai luoghi della tradizione locale, come i masi di montagna rivisitati in chiave sostenibile, agli spazi di pubblica fruizione: scuole, biblioteche o uffici pubblici certificati CasaClima.
Per disegnare il futuro dell’efficienza energetica e ambientale a livello globale è necessario partire dalle buone pratiche e dal ruolo che ogni singolo edificio ricopre in relazione al patrimonio edilizio nel suo complesso e al territorio di cui fa parte. Da sempre, Klimahouse offre una panoramica degli edifici più virtuosi grazie al programma di enertour, visite organizzate all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità con percorsi tematici in compagnia di proprietari e progettisti, per scoprire le buone pratiche edilizie in Alto Adige. Per la prima volta, da quest’anno per i professionisti sono previsti anche dei crediti formativi (Ingegneri 3 CFP, Geometri 2 CFP (per Enertour 10 – 3 CFP), Periti industriali 3 CFP).
Un’occasione per imparare e vivere in prima persona le più diverse declinazioni dell’edilizia sostenibile: dal settore pubblico a quello privato, dall’edilizia scolastica al settore alberghiero fino al patrimonio storico. Fil rouge del programma enertour, comfort abitativo e innovazione di tecniche e materiali costruttivi. Come può l’innovazione integrare presente e passato? Come risanare valorizzando le risorse locali? Il percorso “Esempi di riqualificazione nel rispetto della tradizione” prevede la visita a Brunnenhof, un maso tipico della tradizione altoatesina ricostruito e ampliato in ottica sostenibile che ha ottenuto la certificazione CasaClima A, e la visita a una storica cantina vinicola altoatesina oggi trasformata in edificio residenziale, Appartament Windegg, la cui struttura è stata risanata mantenendo le caratteristiche in pietra originarie.
Alla scoperta di “Sinfonia”, il progetto pilota in fase di costruzione orientato al tema smart city che comporta il risanamento energetico di tre edifici residenziali comunali passati da classe energetica G a classe A con l’utilizzo di fonti rinnovabili e reti intelligenti in ambito urbano (teleriscaldamento e Smart Point). La visita al condominio in via Passeggiata dei Castani offre un’analisi del sistema di monitoraggio energetico attivato in alcuni appartamenti a campione. L’uso del legno in edilizia è un trend sempre più in auge anche nei progetti di riqualificazione energetica: l’enertour dedicato agli “Edifici CasaClima in cantiere” porterà alla scoperta del condominio privato Ora, il primo progetto di edificio residenziale multipiano in legno la cui struttura è stata montata in sole cinque settimane. Per gli amanti dell’architettura moderna invece, l’enertour “Architecture Energy & Design” consentirà di scoprire progetti dal design futuristico come la nuova sede aziendale Durst a Bressanone, dove la facciata, realizzata in lamiera di alluminio, verniciata e illuminata a led, ingloba l’edificio riqualificato preesistente progettato da Othmar Bart.
Il programma prevede, inoltre, la visita a uno spazio dedicato al tempo libero dei più piccoli: la palestra scolastica di arrampicata di Brunico, edificio che sorprende per la sua architettura che cambia – per apertura e luminosità – dal fronte interno al fronte esterno. Gli elevati standard di ecosostenibilità della palestra si trovano anche nei materiali d’uso, come quello impiegato per la struttura portante della palestra: un calcestruzzo “bocciardato” composto da inerti naturali locali di origine calcarea e realizzato senza giunti di dilatazione. Il raggiungimento del massimo comfort abitativo è garantito con l’utilizzo della progettazione in BIM, di cui efficienza e vantaggi sono testimoniati dal Residence Goldner Schlüssel di Bressanone. L’edificio è stato demolito, riprogettato e ricostruito in soli sei mesi e le stratigrafie virtuali, oltre all’efficienza termica, hanno assicurato anche lo studio del massimo comfort indoor attraverso la simulazione dinamica per il comfort termico e visivo e l’auralizzazione per il benessere acustico. Un altro esempio di perfetto binomio tra efficienza energetica e benessere abitativo sarà offerto dall’enertour alla sede aziendale e all’appartamento privato San Genesio, una curiosa realizzazione in bioedilizia energeticamente autonoma realizzata con il solo uso di materiali a KM0. Poiché l’efficienza energetica e il raggiungimento di alti standard di comfort abitativo non devono restare una prerogativa delle abitazioni private ma estendersi a tutti gli spazi d’uso della vita quotidiana, l’edizione 2019 degli enertour non tralascia gli edifici pubblici: siano essi biblioteche o uffici turistici o siano luoghi dedicati ai più piccoli come scuole e asili nido. Si andrà alla scoperta di spazi adibiti ad accogliere flussi di persone, comprendendone specificità d’uso e necessità energetiche per ogni tipologia d’uso: sia questa didattica, divulgativa o aggregativa.
Klimahouse Enertour 2019 Dr.SchärNon mancherà un percorso dedicato al rapporto tra architettura e mondo del vino, due realtà tipiche del territorio altoatesino. “Architecture&Wine” permetterà di scoprire la cantina vinicola di nuova costruzione a Gries, la più grande costruzione interrata dell’intero arco alpino e la prima cantina sociale che riceverà la certificazione CasaClima Wine, sviluppata per promuovere le attività vinicole sostenibili. La cantina di Gries è un esempio di architettura a servizio dello scopo d’uso dell’edificio: la forma delle rampe esterne e del cortile, infatti, rispetta le esigenze logistiche di lavoro e della produzione del vino, in quanto il riempimento delle botti si svolgerà a caduta senza l’impiego di pompe. Il rispetto del territorio è rappresentato anche da un’edilizia nuova, quando non si può recuperare l’esistente, che sia in grado di integrarsi rispettando un ambiente naturale incontaminato. È il caso del suggestivo Rifugio Zallinger, raggiungibile solo con funivia e gatto delle nevi. Il progetto è frutto di un processo di recupero dei caratteri più tradizionali dello stabile, persi nel corso di interventi intermedi, che ha portato alla realizzazione del nuovo ClimaHotel tre Stelle Superior.
Presso il NOI Techpark, il nuovo parco tecnologico dell’Alto Adige, sono stati creati numerosi laboratori dove ricercatori e aziende possono lavorare a stretto contatto e dare vita a soluzioni innovative. I ricercatori di EURAC Research guideranno i visitatori alla scoperta di laboratori all’avanguardia attrezzati in base agli standard più elevati. Qui vengono testate le prestazioni termiche di serramenti, pareti e moduli di facciata, si verifica quale sia la resa di un pannello fotovoltaico, quanta energia produca un sistema di facciata che integra moduli fotovoltaici e molto altro. Per approfondimenti: http://www.fierabolzano.it/klimahouse/laboratori_ricerca.htm
La futuristica smart city di Zaha Hadid Architects in Russia
Mobilità elettrica, tecnologia, spazi verdi e, ovviamente, case: il progetto del nuovo quartiere di Rublyovo-Arkhangelskoye, a ovest di Mosca
Lo studio Zaha Hadid Architects è stato scelto per costruire il nuovo quartiere di Rublyovo-Arkhangelskoye a ovest di Mosca, una smart city a misura d’uomo che ospiterà nuove case per 66.500 residenti oltre a scuole, cliniche mediche, infrastrutture di trasporto, distretti commerciali e istituzioni civiche e culturali.
Il progetto, voluto dalla società JSC Rublyovo-Arkhangelskoye del Gruppo Sberbank, arriva in risposta all’aumento della popolazione moscovita che negli ultimi anni è cresciuta oltre il 30%, passando da 3 milioni di persone e 12,4 milioni. Grazie allo sviluppo di questo nuovo centro abitato sarà possibile accogliere al meglio gli abitanti di Mosca senza dover congestionare le strade della capitale russa.
461 ettari e 4,1 milioni di mq di cui il 33% è costituito da parchi e giardini, oltre a 30 ettari di spazio per il lago: questi i numeri per la realizzazione del nuovo quartiere di Mosca progettato da Zaha Hadid Architects, in collaborazione con lo studio russo di TPO Pride Architects, insieme a Nikken Sekkei, UNK Project e allo studio italiano Archea Associati, gli studi di architettura internazionali che hanno vinto la competizione per la realizzazione del quartiere Rublyovo-Arkhangelskoye.
Il nuovo quartiere di Mosca sarà costituito da un'ecologia diversificata di spazi per vivere, lavorare e studiare con aree attrezzate per il tempo libero, promuovendo l'impegno della comunità e la comunicazione culturale. Il progetto vuole essere un esempio globale per le città intelligenti e sostenibili, che integrino la mobilità elettrica, i servizi e le tecnologie con la natura, creando un ambiente urbano fatto di tecnologia ecologica.
Christos Passas, direttore del progetto della smart city a Mosca sviluppato da Zaha Hadid Architects, ha spiegato che lavorando con team specializzati sia russi che europei, hanno creato uno spazio incentrato sulle persone, per una città interconnessa e intelligente che possa unire i suoi abitanti.
La tecnologia sarà solo una delle innovazioni apportate all’esclusiva cittadina russa: secondo i diversi progettisti a fare la differenza saranno gli spazi pubblici attrezzati, rispecchiando una filosofia che considera gli aspetti naturali del sito come principi di aggregazione e inclusività, racchiusi in un'architettura di alta qualità adatta alle esigenze del XXI secolo.
rublyovo-arkhangelskoye.com
zaha-hadid.com
fonte: elledecor.com
Innovazione: un percorso nazionale per lo sviluppo della Smart City
Si chiama “Convergenza Smart City and Community” ed è l’iniziativa promossa da ENEA per promuovere e delineare il passaggio dalla discussione teorica sulla smart city alla sua applicazione pratica nei comuni, attraverso lo sviluppo di prodotti “su misura” per facilitarne la realizzazione, abbattere i costi e semplificare l’accesso alle informazioni.
Il progetto, che coinvolge tra gli altri Presidenza del Consiglio, Consip, Confindustria Nazionale e Agenzia per l’Italia Digitale, ha come obiettivo quello di promuovere una riorganizzazione in chiave digitale dei processi di gestione dei contesti urbani e territoriali, partendo da una convergenza concettuale, metodologica e tecnologica.
“Nello sviluppo di queste nuove realtà cittadine è fondamentale condividere un linguaggio comune per individuare, gestire, elaborare e valutare quei dati strategici alla gestione delle infrastrutture fornitrici dei principali servizi urbani. Sviluppare e condividere dunque modelli gestionali, standard, protocolli di trasmissione, specifiche tecniche, piattaforme e indicatori di prestazione costituisce un punto di partenza fondamentale per l’avvio di quel processo di innovazione e rigenerazione urbana in chiave smart city”, spiega Nicoletta Gozo ricercatrice ENEA della Divisione Smart Energy. Realizzare un percorso di trasformazione smart dei contesti urbani e territoriali è l’obiettivo che ENEA si è posta avviando anche il “Tavolo di Convergenza Nazionale Smart City and Community”.
“Città e territori - continua Gozo - diventano smart se si consolida una stretta collaborazione tra i principali attori dei processi gestionali e d’innovazione urbana e il mercato nella sua eccezione più ampia. Modelli gestionali, specifiche tecniche, standard e protocolli oltre che strumenti, azioni e tecnologie abilitanti contribuiscono a delineare il percorso, una vera e propria roadmap verso la Smart City, con un kit di supporto agli amministratori, cioè una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’ nella quale si possono trovare gli strumenti utili per il comune coinvolto”.
“Allo stato attuale - conclude Gozo - la maggior parte delle città gestisce tramite le cosiddette utility una serie di servizi strategici come l’illuminazione, l’acqua, l’elettricità, il gas, i rifiuti e la mobilità in modo del tutto autonomo, in assenza totale di condivisione e valorizzando poco la strategicità della grande quantità di dati potenzialmente in loro possesso. Il percorso che andremo a iniziare si preannuncia quindi lungo e complesso e si articolerà attraverso una roadmap di cui si iniziano a intravedere i primi passi”.
Il Tavolo, al quale partecipano i principali attori del processo nazionale d’innovazione urbana, ha già prodotto “SmartItaly Goal”, il primo documento programmatico della roadmap nazionale.
Smart City: intelligente, sostenibile e inclusiva, ENEA disegna la città del futuro
Online la rivista “Energia, ambiente e innovazione” e workshop EERA a Bologna.
Un ecosistema nazionale delle città che fonde esperienze e tecnologie, architetture innovative e piattaforme ICT, dove tecnologie innovative integrano smart building e smart home, mobilità elettrica e rinnovabili e interagiscono con cittadini e amministratori attraverso nuovi linguaggi e indicatori, ma anche processi di “citizen engagement” e coworking per cogliere la sfida della Smart City.
E’ questa la strategia dell’ENEA per una città del futuro sempre più intelligente, sostenibile e inclusiva, tema centrale dell’ultimo numero del magazine ENEA “Energia, ambiente e innovazione” che verrà presentato il prossimo 26 giugno a Bologna durante il workshop “Building the Italian Smart City Ecosystem in the European Framework”, nell’ambito della iniziativa europea European Energy Research Alliance Joint Programme on Smart Cities, di cui ENEA è membro dell’Executive Committee dal 2010. Obiettivo dell’evento è promuovere l’integrazione tra sistemi urbani e nuovi approcci intelligenti nel design e nella gestione dei sistemi energetici delle città e definire una roadmap per la rigenerazione urbana comune a istituzioni, centri di ricerca, municipalità e imprese.
“Oggi oltre il 50% della popolazione mondiale - oltre 3 miliardi e mezzo di persone (il 75% solo in Europa) – vive stabilmente nelle città e il trend del fenomeno di urbanizzazione è in costante aumento: le città consumano fino all’80% dell’energia mondiale ma non basta: oltre il 50% dei rifiuti globali, il 75% di consumo di risorse naturali e l’80% delle emissioni di tutto il pianeta sono da attribuire alle città. In questo contesto lo sviluppo e la diffusione di città energeticamente sostenibili ed efficienti è una delle strade percorribili per far fronte alle grandi sfide urbane di questo secolo[1].
Dopo l’editoriale di Aurelio La Barbera e l’intervista a Franco Ferrarrotti, uno dei più grandi sociologhi urbani ed esperto di città, con queste parole di Nicola Tollin (International Program on Urban Resilience RESURBE del Recycling Cities Network RECNET e Unesco Chair on Sustainability della Technical University of Catalonia) si apre la sezione "Focus" dello Speciale "Energia, ambiente e innovazione", con un’ampia panoramica sullo sviluppo sostenibile delle città attraverso le varie strategie internazionali in atto, come quelle individuate dagli obiettivi globali di sviluppo sostenibile, dalla nuova agenda delle città e dagli accordi di Parigi sul cambiamento climatico.
“ENEA è in prima linea per uno sviluppo tecnologico delle città che abbini integrazione e standardizzazione. Occorre avviare una rivoluzione che prima di essere tecnologica è culturale e organizzativa, un processo di condivisione dal basso e di allineamento progressivo in cui città istituzioni enti di ricerca e aziende crescono insieme con riferimenti comuni in un mercato finalmente aperto alla importazione ed esportazione delle tecnologie smart”, è il messaggio contenuto nell’articolo dell’ENEA dal titolo “Un percorso di convergenza nazionale sui progetto Smart City”, che passa in rassegna la strategia pioniera dell’Agenzia che fin dal 2010 apre ai primi progetti pilota in Italia “Smart Ring” a L’Aquila e “Smart Village” nel Centro ENEA Casaccia, basati su nuove tecnologie sensoristiche e ICT (smart building, info-mobilità, smart-grid) sempre più integrate, i cui risultati sono stati riversati in 12 progetti dimostrativi sviluppati in diverse aree urbane del nostro Paese.
Sempre nella sezione “Focus” anche un’interessante indagine condotta dall’ENEA in collaborazione con Università della Tuscia sul coworking, un nuovo modello di organizzazione del lavoro e di gestione degli spazi lavorativi che si sta diffondendo di pari passo con la trasformazione delle città con dati nazionali, tipologie di modelli e testimonianze che confermano come “questo nuovo fenomeno dai contorni ancora indefinibili, magmatico e in divenire” riesca a rispondere alla pluralità delle esigenze e alla complessità delle nuove città.
La rivista prosegue con “La Spezia 20.20: la città diventa smart” con il Masterplan nell’ambito della Strategia Europa 2020 sviluppato dalla città ligure per una visione condivisa e un nuovo approccio culturale che tocchi energia, mobilità, economia e government.
Un requisito fondamentale per lo sviluppo di piattaforme ICT per le Smart City è l’interoperabilità verso un’ottica di sistema,” è una delle proposte dell’Agenzia per un modello integrato di distretto urbano intelligente come la Smart City Platform, il Public Energy Living Lab. Alla transizione dalla “Smart City alla Smart Community” è invece dedicato lo studio dell’ENEA e dell’Associazione Mind Force e Periagogè per un incremento delle relazioni sociali finalizzato ad innalzare la qualità della vita dei cittadini con i vari progetti condotti da ENEA in Italia.
La rubrica continua con un articolo di Livio De Santoli dell’Università Sapienza di Roma sullo sviluppo di sistemi intelligenti per la decarbonizzazione dell’energia basati su tre smart grid: elettrica, termica e del gas, che opportunamente interconnesse e coordinate con accumulo elettrico e termico saranno in grado di soddisfare la domanda di energia.
La sezione "Focus" prosegue, tra l'altro, con un articolo sulla protezione delle infrastrutture critiche per il controllo del territorio, prioritaria per garantire servizi primari ai cittadini ma anche sicurezza e salvaguardia.
E ancora nell’ambito un articolo sull’economia circolare in ambito urbano per un incremento del ritorno delle risorse nell’economia del territorio con esempi di soluzioni tecnologiche per la chiusura dei cicli negli impianti di depurazione, compostaggio di comunità e simbiosi industriale, mentre sempre alla sostenibilità ambientale nelle smart city è dedicato l’articolo a firma ISPRA.
Occhi puntati anche sullo Smart Village del Centro ENEA Casaccia, il primo prototipo a livello nazionale che integra tutte le specifiche di un living lab realizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Da non perdere poi l’articolo ENEA sulla Smart Agriculture nelle aree urbane del futuro con agricoltura intelligente e indoor, colture idroponiche, acquaponiche e aeroponiche.
La sezione focus si chiude con un approfondimento del rapporto tra smart city ed emergenze ambientali con gli strumenti strategici della valutazione epidemiologica e del risk assessment per conoscere le aree critiche della qualità dell’aria in Italia; “soluzioni innovative e strumenti finanziari per le Smart City”, un articolo per impiegare al meglio le diverse fonti di finanziamento europee e nazionali, ma anche una panoramica sulle società cosiddette “benefit” per migliorare l’ambiente sociale e naturale; spazio anche al ruolo dei servizi climatici per una resilienza urbana nel clima che cambia, per convertire i dati scientifici in informazioni operative per gli utilizzatori finali.
Nella rubrica “Quadro Internazionale” tre contributi di rilievo: l’articolo di C. Greer del NIST e di P. Clerici Maestosi di ENEA sugli approcci innovativi per la smart city e ancora i programmi di Ricerca e Sviluppo europei e i network per costruire un forte sistema europeo di scienza, tecnologia e innovazione, l’articolo di Oliver Lah del Wuppertal Institute for Climate Envirnment and Energy sul ruolo dei servizi urbani nell’ambito della “New Urban Agenda” mentre Thomas Hruschka Direttore sviluppo sostenibile della città di Vienna su un progetto innovativo per i servizi di protezione ambientale.
Nella rubrica “Punto&Contropunto” si contrappongono i punti di vista di Gianpiero Celata, direttore Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili e di Roberto Morabito, direttore Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA. Nella rubrica “Spazio Aperto” il contributo alla sostenibilità della fase “end of life” della filiera fotovoltaica dell’Università degli Studi di Salerno, il recupero dell’archivio storico dell’ENEA dell’Università Sapienza di Roma e per finire lo studio esplorativo dei sistemi di produzione dell’aria compressa per un sistema di benchmarking per le imprese energivore (ENEA, University of Cambridge, Università Tor Vergata, Università della Tuscia).
Livorno punta a diventare una smart city
L’ENEA e il Comune di Livorno hanno firmato un accordo quadro per lo sviluppo dell’efficienza energetica nei servizi pubblici locali e nell’utilizzo del territorio finalizzato a fare di Livorno una vera e propria “smart city”. Nell’ambito di questa collaborazione l’ENEA mette a disposizione dell’Amministrazione comunale le proprie competenze tecnico-scientifiche e progettuali per fornire un supporto relativo alle varie opzioni tecnologiche e per uno sviluppo sostenibile dell’imprenditoria e dell’economia locale.
L’accordo sostiene le linee programmatiche già varate dal Comune di Livorno e prevede la trasformazione del contesto urbano in una “città intelligente” con l’attuazione di una gestione centralizzata dei dati energetici ed ambientali, lo sviluppo di progetti pilota per la diffusione di tecnologie per l’efficienza energetica negli edifici del Comune grazie anche a finanziamenti innovativi (EPC: Energy Performance Contract) e raccolte di fondi privati, la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica sia dal punto di vista energetico che gestionale, il trasferimento delle tecnologie innovative alle imprese del territorio per favorirne la competitività. Inoltre, l’ENEA attiverà stage di formazione del personale tecnico del Comune e contribuirà alla realizzazione dell’Urban Control Center di Livorno per l’accesso alle informazioni e per favorire la comunicazione tra Comune e cittadini e la condivisione pubblica delle decisioni.