Rigenerazione urbana nel Lazio: tra incentivi e criticità, il dibattito sulla nuova legge regionale
La Regione Lazio sta riscrivendo le norme per la rigenerazione urbana con la proposta di legge n. 171 del 9 agosto 2024, attualmente all’esame del Consiglio regionale. L’obiettivo dichiarato dalla Giunta è quello di migliorare l’efficienza amministrativa e incentivare interventi edilizi attraverso un processo di semplificazione e l’introduzione di bonus volumetrici. Tuttavia, l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) esprime preoccupazione, ritenendo che la proposta segua una filosofia simile a quella del “Piano Casa” e assuma caratteristiche da “condono edilizio”.
Le misure proposte dalla Regione
L’assessore regionale all’Urbanistica, Pasquale Ciacciarelli, ha presentato il testo sottolineando che le nuove disposizioni puntano a razionalizzare le procedure e promuovere la riqualificazione urbana. Tra le novità più rilevanti vi sono:
– La possibilità di modifica dei piani attuativi con l’approvazione della giunta comunale, anziché del consiglio comunale, se non comportano variazioni sostanziali.
– La limitazione della necessità del parere paesaggistico solo per le aree effettivamente interessate.
– Incrementi volumetrici fino al 15% per ristrutturazioni edilizie e fino al 30% per interventi di demolizione e ricostruzione.
Secondo l’assessore, queste misure sono mirate a snellire le procedure burocratiche e ridurre i tempi di approvazione degli interventi edilizi.
Il parere dell’Istituto Nazionale di Urbanistica
L’INU Lazio, però, esprime forti riserve nei confronti della proposta, evidenziando che le modifiche proposte vanno nella direzione opposta alle reali esigenze di rigenerazione urbana del territorio. La legge regionale 7/2017 aveva introdotto i Programmi di rigenerazione urbana, consentendo ai Comuni di pianificare interventi mirati su aree degradate. Tuttavia, l’applicazione è stata limitata e, soprattutto a Roma, si è assistito a un incremento degli interventi di demolizione e ricostruzione in quartieri di pregio come Parioli e Prati, suscitando proteste e dubbi di legittimità.
Secondo l’INU, la proposta di legge 171:
– Aumenta gli incentivi volumetrici per interventi diretti dal 20% al 30% per le abitazioni e dal 10% al 20% per edifici produttivi.
– Li ammette anche nei comuni privi di PRG.
– Riduce la quota obbligatoria di edilizia residenziale pubblica a una semplice eventualità.
L’INU denuncia il rischio che la legge trasformi la rigenerazione urbana in una nuova forma di espansione edilizia, priva di una reale pianificazione territoriale.
Un condono edilizio mascherato?
Un altro punto critico evidenziato dall’INU riguarda le modifiche alla legge regionale 13/2009 sul recupero dei sottotetti. La proposta di legge sposta al 31 dicembre 2023 il termine per il riconoscimento dei sottotetti esistenti come volumi tecnici, estendendo tale possibilità anche nei centri storici.
Inoltre, le modifiche alla legge regionale 38/1999 relative all’edificazione in zona agricola consentono di sanare edifici agricoli abusivi e permettono l’edificazione di accessori residenziali, come piscine e porticati, nelle abitazioni già esistenti in area agricola. Queste misure, secondo l’INU, confermano l’impronta da “condono edilizio” della proposta normativa.
Quale futuro per la rigenerazione urbana?
L’INU Lazio sottolinea la necessità di un approccio più urbanistico e meno edilizio, che metta al centro le strategie territoriali integrate con risorse pubbliche dedicate, piuttosto che incentivi volumetrici indiscriminati. La proposta di legge, secondo l’INU, espropria i comuni del potere pianificatorio, sottraendo loro la possibilità di valutare le specificità territoriali e le reali necessità di rigenerazione.
La sfida per il futuro sarà quella di bilanciare le esigenze di sviluppo edilizio con una pianificazione sostenibile, capace di rispondere alle criticità dei tessuti urbani più degradati e di promuovere un vero rinnovamento del territorio.
Risposte