Ambienti di apprendimento sostenibili e funzionali, ecco la scuola del futuro!

Grazie al PNRR l’edilizia scolastica è al centro dell’attenzione del Governo, che in questi giorni ha annunciato le graduatorie delle aree in cui sorgeranno i nuovi istituti scolastici della next generation. Sono anche state aumentate le risorse a disposizione del bando, da 800 milioni previsti inizialmente a circa 1,17 miliardi per finanziare la costruzione di nuove scuole, asili, palestre, mense. Saranno, dunque, 216 le nuove scuole, innovative e sostenibili, edificate sui territori di 85 Province e realizzate sia nelle grandi città che nei piccoli Comuni. Gli interventi sono stati selezionati in via automatica sulla base di criteri riguardo le caratteristiche dell’edificio pubblico preesistente. Sono state presentate 543 le domande e che verranno valutate. Individuate le 216 aree d’intervento, si passerà poi all’indizione del concorso di progettazione.
“Progettare, costruire e abitare la scuola” è il titolo del documento che, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha presentato a Milano, in Triennale, contenente le linee guida per gli ambienti di apprendimento e per la didattica, che saranno alla base del concorso dei progetti da poter presentare al bando. Le Linee si articolano in un decalogo e definiscono le caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere: scuola di qualità, scuola a basso consumo e basso impatto ambientale, spese di manutenzione contenute, scuola costruita con materiali eco-compatibili, spazi permeabili e accessibili a tutti, aree esterne utili anche per la formazione, co-progettazione fra gli ambienti per il personale, scuola per i cinque sensi che conviolge mente e corpo, scuola attrezzata, scuola connessa con nuove tecnologie.
Gli interventi di costruzione dei nuovi istituti scolastici concordati sono stati così distribuiti nelle seguenti aree: 6 in Abruzzo, 6 in Basilicata, 16 in Calabria, 35 in Campania, 23 in Emilia-Romagna, 9 in Friuli-Venezia-Giulia, 12 nel Lazio, 3 in Liguria, 15 in Lombardia, 9 nelle Marche, 2 in Molise, 9 in Piemonte, 12 in Puglia, 7 in Sardegna, 14 in Sicilia, 16 in Toscana, 2 in Trentino-Alto Adige, 6 in Umbria, 2 in Valle d’Aosta e 12 in Veneto.
L’obiettivo è di offrire agli studenti spazi di apprendimento favorevoli all’innovazione didattica, che garantiscano la totale sicurezza degli ambienti e la loro sostenibilità, strutture che possano durare a lungo nel tempo ma che allo stesso tempo possano adattarsi ai cambiamenti e all’evoluzione della didattica del nostro Paese.
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