A.A.A. cercasi manodopera

Questa lacuna governativa, fa si che il 2022 si apre con l’emergenza “cercasi manodopera” da parte delle imprese edili italiane. “Le imprese segnalano fortissime difficoltà nel reperimento della manodopera a fronte di una domanda di lavoro in forte crescita. La situazione sta rapidamente diventando critica e sempre più lo sarà nei prossimi mesi”, spiega il Presidente dell’ANCE, Gabriele Buia. È proprio il Centro Studi dell’ANCE, infatti, a sollevare questo problema, in seguito alle ricerche statistiche effettuate negli ultimi mesi.L’ANCE stima per il 2022 un fabbisogno occupazionale che ammonta a circa 170mila unità, in aggiunta alle 95mila unità provenienti dai settori collegati, raggiungendo così un totale di 265mila posti di lavoro. Inoltre, si ha difficoltà a trovare il 52% degli addetti alle finiture e il 60% dei giovani operai specializzati richiesti. È proprio quest’ultima, la specializzazione dei giovani, ad aggravare la situazione occupazionale nel settore edilizia. La presidente dell’Assilpredil, Regina De Albertis, infatti, spiega che “Abbiamo davanti a noi una sfida davvero importante da vincere in tempi stretti, serve un nuovo patto di fiducia tra pubblico e privato per dare un futuro alle nuove generazioni“. Il suo è un appello ai giovani che sono sempre meno interessati ai quei mestieri e lavori tipici che hanno reso grande l’Italia. Dello stesso parere è il Presidente Gabriele Buia, per cui bisogna puntare su un pacchetto di misure per favorire le assunzioni e la formazione dei giovani per il lavoro. “Ho chiesto un incontro al Ministro dell’Università perché noi abbiamo bisogno di lauree professionalizzanti e anche di istituti tecnici superiori che siano profilati sulle esigenze delle imprese di costruzioni”.
Restiamo dunque in attesa che il Governo intervenga e provveda ad attuare un piano di sviluppo e di sostegno che riguardi non solo la carenza di manodopera ma anche le difficoltà dovute al rincaro e le difficoltà legate al reperimento delle materie prime, per far si che tutte queste problematiche insieme non rischino di trasformare l’opportunità di crescita in un collasso dell’intero settore edile.
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