Nuovo Testo Unico Edilizia: le proposte dei tecnici comunali per digitalizzazione e semplificazione

Unitel chiede un coordinamento normativo e un sistema unificato per l’edilizia
Nel dibattito sulla riforma del Testo Unico dell’Edilizia, l’Unitel (Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali) interviene con una serie di proposte mirate a semplificare e digitalizzare il settore. Tra le priorità individuate dagli “addetti di trincea” figurano la creazione di una banca dati digitale nazionale, l’introduzione del fascicolo del fabbricato digitale, l’interoperabilità delle piattaforme per l’edilizia e una maggiore integrazione con il Codice dei Beni Culturali.
L’obiettivo è una riorganizzazione organica della normativa edilizia che non solo renda più efficiente l’azione amministrativa, ma favorisca anche la pianificazione urbana e il contenimento del consumo di suolo.
Digitalizzazione e fascicolo del fabbricato digitale
Uno dei problemi principali, secondo Unitel, è l’assenza di un archivio informatizzato che raccolga lo stato legittimo degli immobili. La recente esperienza del Superbonus 110% ha evidenziato come la mancanza di dati strutturati nei Comuni italiani abbia complicato l’accesso agli incentivi fiscali.
Per risolvere questa criticità, Unitel propone la digitalizzazione completa della documentazione edilizia, oggi in gran parte conservata in formato cartaceo. La creazione di una banca dati nazionale permetterebbe di velocizzare i procedimenti e di garantire maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, in particolare quelli legati al PNRR e ai bonus edilizi.
A questa riforma si affiancherebbe l’introduzione del fascicolo del fabbricato digitale, un dossier contenente informazioni su agibilità, sicurezza e stato di manutenzione degli edifici. Uno strumento utile non solo per le transazioni immobiliari, ma anche per gli interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico.
Ad oggi, i tentativi di introdurre questo fascicolo a livello regionale si sono scontrati con problemi normativi e dichiarazioni di incostituzionalità. Per Unitel, è essenziale una regolamentazione nazionale uniforme, capace di superare le frammentazioni attuali.
Un portale unico per le pratiche edilizie
Altro ostacolo alla semplificazione è la frammentazione delle piattaforme informatiche. Attualmente, ogni ente coinvolto nei procedimenti edilizi (Regioni, Province, ASL, ARPA, Genio Civile, Soprintendenze) utilizza un proprio sistema, causando ritardi e inefficienze.
Unitel propone l’istituzione di un portale nazionale unico e interoperabile per la gestione delle pratiche edilizie, in linea con quanto previsto dall’art. 5, comma 1-bis, del Testo Unico dell’Edilizia. Tale piattaforma dovrebbe unificare tutte le informazioni in un solo archivio digitale, garantendo maggiore efficienza e trasparenza amministrativa.
Un possibile modello di riferimento potrebbe essere il MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia), che già prevede procedure standardizzate a livello nazionale, ma che necessiterebbe di un ulteriore sviluppo per garantire percorsi telematici omogenei.
Semplificazione dei titoli abilitativi
L’attuale sistema dei titoli abilitativi edilizi è complesso e genera confusione tra tecnici e cittadini. Oggi esistono diverse tipologie, tra cui CIL, CILA, CILA Superbonus, SCIA, SCIA alternativa al permesso di costruire e Permesso di Costruire, mentre in passato si operava con soli due strumenti: concessione edilizia e autorizzazione edilizia.
Per ridurre la burocrazia, Unitel propone di riportare i titoli abilitativi a due soli modelli:
– Permesso di Costruire, per gli interventi più rilevanti
– SCIA, per tutti gli altri casi
A questa riforma si affiancherebbe la creazione di un glossario tecnico unificato, che garantirebbe certezza giuridica sulle diverse tipologie di intervento edilizio e sulle relative procedure.
Coordinamento tra edilizia e beni culturali
Un altro nodo critico è il rapporto tra il Testo Unico delle Costruzioni e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. La mancanza di un coordinamento tra le due normative ha generato numerosi ostacoli amministrativi, specialmente per gli interventi di riqualificazione energetica su edifici storici.
Interventi come l’installazione di cappotti termici o impianti solari sui tetti di edifici vincolati sono spesso soggetti alla discrezionalità delle Soprintendenze, con esiti incerti e regolamenti contrastanti a livello locale.
Per superare queste difficoltà, Unitel chiede una normativa nazionale chiara e univoca, che consenta di bilanciare la tutela del patrimonio culturale con le esigenze di sostenibilità e risparmio energetico. Un quadro normativo centralizzato eviterebbe interpretazioni disomogenee e garantirebbe un’applicazione uniforme delle regole su tutto il territorio nazionale.
Un nuovo Testo Unico per un’edilizia più efficiente
Le proposte avanzate da Unitel mirano a rendere il Testo Unico dell’Edilizia uno strumento più efficace per la gestione delle trasformazioni urbane e lo sviluppo sostenibile.
Attraverso la digitalizzazione delle pratiche, la creazione di un fascicolo del fabbricato, l’adozione di un portale unico nazionale e la semplificazione dei titoli abilitativi, i tecnici comunali chiedono un sistema normativo più chiaro e snello, capace di rispondere alle sfide della rigenerazione urbana e della transizione ecologica.
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